Gli scontri avvenuti nel precedente week-end sul lungomare di Napoli, culminati con il ferimento di un ragazzo d 16 anni, l’aggressione agli operatori del 118 nonché all’equipaggio della Polizia di Stato intervenuto, sono l’ennesima dimostrazione che la gestione dei servizi di controllo del territorio in generale e dei servizi anti covid in particolare, posti in essere in raccordo tra Prefettura e Questura di Napoli, sono risultati improduttivi.
E’ quanto affermano in una nota congiunta, i Segretari provinciali dei Sindacati di Polizia maggiormente rappresentativi a Napoli, Annalisa Cimino (SIULP), Francesco Tiani (SIAP) ed Ernesto Morandini (SAP).
Raccogliamo con preoccupazione e condividiamo, continuano i Segretari, il grido di aiuto lanciato a Prefetto e Questore dalle Associazioni di categoria dei commercianti del lungomare.
E’ da mesi ormai che le scriventi OO.SS. stanno criticando l’attuale sistema per i controlli anti covid e quanto accaduto sabato, ne è un’ulteriore prova.
Non si possono affrontare, continuano i rappresentanti dei lavoratori di polizia, orde di persone con solo due poliziotti a maggior ragione se appiedati, senza idoneo equipaggiamento e senza verbalizzatore.
Per i sindacati polizia, le pattuglie appiedate, retaggio di un modello di controllo del territorio ormai obsoleto per una città come Napoli, sono servizi che mirano più a fare pubblicità piuttosto che a garantire l’ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini e dei commercianti, il rispetto delle leggi e soprattutto la sicurezza degli operatori delle forze dell’ordine.
Per questo, concludono i sindacalisti, è arrivato il momento di discutere seriamente su come sta avvenendo la gestione del controllo del territorio e dell’ordine pubblico da parte della Questura di Napoli.