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CULTURA&SPETTACOLO

“Amleto di Andrea Cioffi", attore dell’apprendere, del fare e del dare

18 Agosto 2020 10:35 — Lauro - 22 e 23 agosto.

Generalmente si dice “Amleto di”… questa è la volta di Andrea Cioffi al Castello Lancellotti, a Lauro, i prossimi 22 e 23 agosto.

Cosa ci vuole per cimentarsi in un ruolo interpretato da sempre dai mostri sacri del Teatro come : Peter O’ Toole, Jean Luis Barrault, Christopher Plummer e dal nostro Giorgio Albertazzi che lo ha portato all’Old Vic Theatre di Londra nel 1964, per la regia di Franco Zeffirelli?

Andrea Cioffi, attore trentenne napoletano, ha capito fin dall’età di 5 anni che fare il teatrante poteva significare vivere quante più avventure è possibile. E, già a quella tenera età, ha deciso quale sarebbe stato il suo futuro. Dovrà aspettare il secondo anno del Liceo Scientifico per poter frequentare il  Laboratorio Accademico del Theatre De Poche, con la Direzione Artistica di Massimo De Matteo. Andrea lo frequenta per due anni per poi rivolgersi ai Teatri di ricerca e sperimentazione, i cosiddetti Teatri OFF napoletani.

A 20 anni avviene la svolta, prima va via da casa dei genitori, e poi si trasferisce a Genova per frequentare l’Accademia del Teatro Nazionale. Vi rimane fino a 25 anni dopo aver preso il Diploma e avere frequentato per un anno e più un corso di assistente alla regia.

Avviene che la Elledieffe, Compagnia di Teatro napoletana di Luca De Filippo, discendente direttamente da Eduardo, lo chiama a Napoli per un provino. Dal 2015 fa parte di quella Compagnia che mette in scena sia opere del repertorio eduardiano che di drammaturgia contemporanea. Nonostante la prematura morte di Luca, avvenuta proprio nel 2015, Andrea lo ha conosciuto e ne ha apprezzato le doti di maestro, attore e uomo.

Ricca la sua filmografia. Il 2016 lo vede attore cooprotagonista nell’opera prima del regista napoletano Enrico Iannaccone, “La buona uscita”. Alla domanda:” Andrea, Cinema o Teatro?” Andrea non ha dubbi “Teatro”.

Il Teatro lo ha modificato e formato, da bimbo grassoccio, con qualche difetto di pronuncia del linguaggio, un po’ claudicante, è avvenuta una metamorfosi che lo ha portato ad essere quello che voleva. Inoltre fare l’attore di Teatro soddisfa il suo irrefrenabile desiderio di comunicazione. Chi lo vede in teatro a interpretare un ruolo,  piuttosto che un altro, sente che lo sta facendo per ogni spettatore, lui guarda, ascolta la platea e si relaziona. Non manca di una carica naturale di simpatia che usa con consapevolezza.

Lavora anche con la Compagnia de “Il Demiurgo”, una delle realtà in assoluto più seguite del panorama Campano, per la quale sarà Amleto.

Qualche anticipazione del suo Amleto, ci dice: “Amleto è un adolescente molto vivace, ma anche ridicolo, puerile e ottuso.” Come sarà il suo Amleto? Amleto è uno specchio per la propria coscienza, non lo si interpreta, lo si è quel tanto che è concesso. Quali aspetti del Principe di Danimarca, Andrea Cioffi saprà e vorrà cogliere per proporli al pubblico?  in qualche modo gli spettatori si riconosceranno? Lui lo capirà dal respiro del pubblico, se saprà emozionarlo ci sarà silenzio e allora sarà vero quello che ha detto Ennio Flaviano ” Il teatro è un modo di arrivare alla verità per tentativi che coinvolgono l’esistenza”.

Laura Bufano

18 Agosto 2020 10:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto 2020 10:35
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