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MONDO ANIMALE

Animal Save Movement salva due agnelli dal macello

12 Gennaio 2021 11:22 — Veglia Animal Save Movement presso il mattatoio di Pagani. Gli attivisti riescono a salvare due vite: Bebi e Sole.

Il giorno 11 gennaio 2021, gli attivisti e le attiviste di Napoli  e Salerno Animal Save Movement si sono recati alle 5 del mattino presso lo stabilimento Sorrentino a Pagani quando ancora era buio. Sono giunte subito sul posto le forze dell’ordine per controllare che tutto fosse in regola. Poco dopo, dallo stabilimento sono usciti il proprietario del macello e il veterinario, i quali hanno invitato gli attivisti ad entrare dentro per capire perché fossero lì.

Alcuni attivisti, Chiara, Giovanni, Connie e Anna, ci raccontano della loro esperienza all’interno del mattatoio. Prima di arrivare all’ufficio, hanno percorso una area destinata al macello in cui si vedevano le carcasse dei corpi ormai senza vita degli animali. Scene molto forti accompagnate dall’odore nauseante di sangue e dalle grida di dolore che si sentivano in lontananza. Il cammino degli animali destinati al macello, prevede un agonia costante, dalla nascita fino al giorno in cui qualcuno decide che è arrivato il momento per loro di morire, ma nei loro occhi, come testimoniano gli attivisti, c’era il desiderio di vita.

Una volta giunti in ufficio, inizia una conversazione tra il proprietario del macello e gli attivisti. Il dialogo si è aperto presentando il movimento Animal Save e spiegando al proprietario in cosa consistono le loro azioni e il messaggio che vogliono trasmettere. Successivamente si è aperto un dibattito parlando delle ragioni per cui uccidere gli animali sia sbagliato e il proprietario ha risposto che “purtroppo” lui non può fare nulla di fronte a tutto questo perché il sistema di produzione è così da sempre. Ha poi aggiunto che gli attivisti dovrebbero rivolgersi allo Stato per questo tipo di cose. Alla fine della conversazione, il veterinario alla domanda "cosa si prova quando uccidete un animale?" la risposta è stata "non riesco a guardarlo negli occhi".  Alla fine, gli attivisti sono riusciti a salvare due vite. Il proprietario si è comunque posto disponibile e nonostante sia stato difficile fargli comprendere le nostre idee, speriamo che questo suo gesto sia l'inizio di un percorso verso una sensibilità sempre più maggiore verso gli animali con la speranza che culmini nella loro liberazione totale.

Quindi, tornano all’esterno ripercorrendo nuovamente l’area dedicata al macello e lo sguardo finisce sempre sui quei corpi a cui prima corrispondeva un volto, un pensiero, una sofferenza inimmaginabile. Intanto, mentre gli altri si avviavano verso l’esterno, Connie e Giovanni hanno ispezionato il macello e si sono ritrovati davanti i corpi senza vita di maiali e vitelli appesi a dei ganci. Il mattatoio è un vero e proprio lager, in cui la violenza viene normalizzata e ogni individuo perde la sua identità.

All'uscita hanno raggiunto Chiara, Anna e gli altri che aspettavano l’arrivo dei camion. Ne sono passati molti prima di fermarne qualcuno. Trasportavano principalmente: maiali, mucche, vitelli e agnelli vivi.

I camion fermati sono stati due: uno di maiali e un altro di vitelli. Un attivista di Napoli Animal Save, Viviana, dopo aver visto il camion con i vitelli ci dice: “E’ la mia prima veglia. È passato un camion di vitelli ed è stato abbastanza brutto, perché avevano la bava alla bocca… e questo non è positivo, perché vuol dire che stanno male”. Infatti, gli animali devono stare per molte ore in piedi, senza acqua, prima di arrivare al luogo dove perderanno la vita. Per questo motivo, spesso nelle foto e nei video si vedono attivisti che danno loro da bere, sono assetati.

Il secondo camion trasportava maiali, sono animali molto dolci, al contrario di quanto si pensa, si può notare questo dal fatto che, nonostante la situazione, cercavano un contatto, di socializzare con chi gli stava di fronte. Nelle foto si vede come cercano affetto e carezze. Alcuni toccano le sbarre incuriositi, altri hanno sguardi persi e altri ancora sono tristi, stanchi e rassegnati. Sembra quasi che abbiano ormai capito cosa sta per succedere.

Il professor Bernard Rollin, professore di filosofia e scienze animali alla Colorado State University, afferma: “Il punto è che siamo abituati a vederli come insiemi, mandrie o branchi”, ha detto. “Vedi 1000 mucche o maiali e pensi che siano tutti uguali. In realtà esistono molte differenze individuali”. Gli animali hanno una loro personalità e, volendo fare dei confronti dal punto di vista scientifico hanno un intelligenza pari a un bambino di due anni. Quindi provate ad immaginare un bambino di due anni che vive tutto questo. È terribile. Le veglie servono proprio ad accorciare questa distanza tra uomo e altre specie, un invito a toccare con mano la sofferenza. Molte degli attivisti che hanno partecipato alla veglia, sono persone nuove del gruppo e vedere tante persone davanti a un mattatoio è stato determinante.

Alla fine, arriva il camion con gli agnelli, l’attivista Connie Dentice si affretta in lacrime ad abbracciare e portare via Sole, l’agnello che doveva essere salvato. Giovanni è poi riuscito a liberarne inaspettatamente un altro a cui è stato dato il nome di Bebi. Vengono portati all’esterno, coccolati e messi al riparo in auto, in modo da poterli poi portare al santuario. La felicità di poter salvare una vita ma allo stesso tempo quel senso di frustrazione, di tristezza e di impotenza per non poter salvare tutte le altre vite presenti all’interno della struttura. “Noi non ci fermeremo mai, speriamo di essere sempre di più e contiamo nella collaborazione delle persone che ci seguono per la diffusione del materiale raccolto”-  così dice Connie Dentice mentre portano Bebi e Sole al santuario, un luogo dove potranno vivere la loro vita, in pace, senza schiavitù.

12 Gennaio 2021 11:22 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2021 11:22
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