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SPORT

Bergamo: "Il Napoli è un disastro e sceglie il silenzio stampa" di Giovanni Spinazzola

21 Febbraio 2021 21:20 —

Un disastro. Un fracaso total per dirla alla spagnola, la lingua del Granada tanto per intenderci. Il Napoli cade anche a Bergamo e sembrano davvero essere finite le parole. Ed infatti la società ha ordinato il silenzio stampa. A bocca chiusa, forse, si riflette meglio, anche se la situazione sembra piuttosto chiara. Al momento il Napoli non ha una squadra, e tantomeno lo è. E di certo provando a sentire le voci dei protagonisti forse avremmo avuto qualche idea in più. La squadra azzurra, di fatto, ha giocato due gare in una; rinunciataria, fin toppo, nel primo tempo, più aperta nella ripresa. E diversi sono stati i risultati. La prima frazione di gioco si è chiusa con il punteggio di 0-0; abbiamo visto una formazione dietro la linea della palla, raccolta in 15 metri davanti alla sua area di rigore proprio per impedire agli orobici di “entrare dentro”. Non un grande Napoli, una scelta discutibile, in linea con quella di Granada e della sfida contro la Juve, ma tant’è. Dopo il gol, nella ripresa, si è vista una formazione che ha provato a giocarsela a viso aperto, incassandone quattro. Fermo restando come sia necessaria una via di mezzo, appare evidente come la squadra azzurra, al momento, non possa affrontare l’avversario in modo spavaldo. Non può perché semplicemente attraversa una fase di enorme difficoltà. A Bergamo 15 disponibili, tra cui Insigne a mezzo servizio, al pari di Politano e due appena rientrati dopo 20 giorni di Covid. Non il massimo della vita se si deve giocare ogni tre giorni. Se, poi, quelli in campo, rendono molto al di sotto delle aspettative, beh non può che uscire una bella frittata, di quelle gigantesche. La difesa partenopea ha responsabilità su ognuna delle reti subite, rendendo l’Atalanta più forte di quanto sia. I terzini ne hanno combinate di tutti i colori, Bakayoko ha mandato in port Muriel per il 3-2 ed in fase offensiva si salva il solo Politano, il migliore dei suoi per distacco, oltre ad Insigne quando subentrato; a corrente alternata invece Zielinski. Il buio, quello pesto, invece, è calato sul resto del gruppo. In queste condizioni, senza ricambi tantomeno la possibilità di adottare turn over, appare veramente impossibile pretendere di più, anche perché la sfortuna si accanisce sugli azzurri. Esempio lampante Osimhen, finito in ospedale per una terribile botta alla testa nel finale di gara, dopo aver perso i sensi. Il bomber, prestazione opaca stasera, si è ripreso ed è ora al Papa Giovanni XXIII per accertamenti. Più che cambiare tecnico, o prendersela con lui, servirebbe un santone. Di quelli bravi, perché la situazione sta diventando imbarazzante. Una bella gita a Pompei, tanto per iniziare, non guasterebbe. Hai visto mai…

21 Febbraio 2021 21:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio 2021 21:20
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