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SPORT

Cagliari-Napoli: Gattuso, "dobbiamo scendere in campo da gruppo" di Giovanni Spinazzola

15 Febbraio 2020 19:29 —

È un Gennaro Gattuso combattivo e determinato, ben chiaro su cosa vuole vedere dalla sua squadra e l’ha detto a chiare lettere nella conferenza stampa pre partita. Ecco le sue parole. Gattuso, partiamo con il punto sugli infortunati. Chi non sta bene? “Sono fuori Koulibaly, Milik, Lozano e Allan. Non si è allenato come voglio io e resta a casa. Domani è un altro giorno, si riparte senza rancore e metteremo nel mirino la partita di Brescia. Se lavorerà come voglio io, tornerà tra i titolari. Altrimenti aspetterà ancora. Per la sfida di domani convocherò Insigne e Ghoulam”. Che Napoli sarà quello di Cagliari? “In questo momento per noi è fondamentale l'interpretazione: dobbiamo scendere in campo da gruppo, tutti a disposizione l'un dell'altro. Questo conta”. Si continua a parlare di obiettivi e di piazzamento Champions. La partita di domani in questo senso può dare un segnale di fiducia verso la stagione? O già sono passati tanti momenti di svolta? “Noi non dobbiamo trovare stimoli per andare in Europa League o Champions League. Noi dobbiamo fare quanto prima 40 punti. Non voglio sentire parlare di stimoli perché l'Europa è lontana. Noi dobbiamo crescere mentalmente, stiamo pagando una questione di testa. Non dobbiamo snobbare niente, dobbiamo giocare da squadra. Sempre. Poi rivedo alcune partite e non sembriamo una squadra: andiamo in difficoltà al primo errore. A Milano nel secondo tempo nei primi 10 minuti abbiamo sbagliato di tutto e recuperavamo da squadra. Io di questo sono stato contento. Ho letto di catenaccio, ma noi a San Siro abbiamo fatto il 46% di possesso palla. Poi ognuno vede il calcio come vuole. Noi siamo stati una squadra compatta e organizzata”. Per un periodo, circa 5 anni, abbiamo vissuto la sensazione che questo Napoli non potesse slegarsi da un tipo di calcio, diciamo "Sarrista". Nel corso della tua gestione si è scoperta un'altra anima. A Pisa hai avuto la seconda miglior difesa del torneo e hai fatto bene nella fase difensiva al Milan. Sono due idee di calcio che si fondono? “L'altro giorno avevo detto che il mio errore più grande una volta arrivato al Napoli era stato quello di pensare a una pressione alta. Noi oggi dobbiamo decidere al meglio cosa fare quando non abbiamo palla. La squadra deve essere brava a restare corta e non allungarsi, poi quando abbiamo palla abbiamo tanta qualità. Quello che conta è la prima palla, contro il Lecce ne abbiamo perse tante. Questo è un problema di tutta la squadra. Anche restare solo corti non serve, dobbiamo ragionare con umiltà in fase di non possesso”. Cosa ne pensa del Challenge al Var? “Credo che il calcio sia cambiato, penso che gli arbitri debbano parlare a fine partita per spiegare quello che hanno visto e sentito. Per come è cambiato lo sport, l'arbitro deve parlare e dare la sua lettura della gara che ha diretto”. Ha detto che Koulibaly non si sente al meglio. Maksimovic e Manolas le danno garanzie? “Stanno bene, anche Luperto sta bene. Sono contento della loro condizione”. Ci sarà ancora Mertens al centro dell'attacco? “A Milano è stato tanta roba in alcuni momenti, ha tenuto palla e ci ha fatto salire. Sa legare il gioco, ha tecnica, sa muoversi in campo. Può fare il numero 9 ma può fare tutto. Ha una furbizia incredibile e tanta tecnica”. Che tipo di mentalità deve avere oggi un giocatore del Napoli? “Dovete ricordarvi tutto quello che dico, non solo le cose negative. Dopo la chiusura del mercato avevo detto che occorreva avere in testa il Napoli per 24 ore al giorno. Io non devo gestire un solo giocatore, ne ho 24-25 e gli devo la massima coerenza. Bisogna pedalare e anche forte”. Diceva che ci sarà bisogno di valutare anche chi è rientrato, penso a Maksimovic o a chi ha più minutaggio di tutti. “Anche l'altro giorno con il Lecce avevo concesso a Manolas due giorni e mezzo per tornare a casa per vedere la figlia che era nata. Quando hai una squadra che si allena sempre a 200 all'ora e lo fa bene, se un giocatore perde 2-3 giorni è tanto. Sapevo contro il Lecce di rischiare di mettere in difficoltà Koulibaly e Maksimovic. Ma si stavano allenando bene e gli ho dato fiducia. A posteriori, so di aver fatto un errore. Non volevo perdere credibilità agli occhi dei ragazzi, mettendoli fuori e preferendo Manolas che non si era allenato da 2-3 giorni. L'altro giorno abbiamo fatto una piccola tabella dei riposi con lo staff, perché poi giochiamo ogni tre giorni”. Quella di Cagliari, per caratteristiche dell'avversario, è la classica partita-trappola? “Fanno un gioco che ci può dare fastidio. Vanno sempre ad accompagnare l'azione con 3-4 giocatori, lavorano sugli attaccanti e se perdono palla ti attaccano con veemenza: è una squadra che palleggia meno del Lecce, ma ha qualità e corre bene. Si tratta di uno stadio difficile, dove la palla non esce mai. Dobbiamo giocare una partita di testa”. Cosa pensa di Elmas? Dove può migliorare? “Lo ritengo un giocatore di testa, ha corsa e anche gamba, forse a tratti è troppo permaloso, ma ha una forza tecnica impressionante. In queste settimane dobbiamo gestire a livello fisico per avere i giocatori al top della forma. Il Napoli che vorrei è quello che ha grande voglia, che sa giocare a campo aperto, senza correre rischi”. Maran ha detto che vuole un Cagliari "alla Gattuso". Che ne pensa? “Dico che in questo momento dobbiamo pensare alla nostra partita. Il Cagliari gioca un buon calcio, sa tenere bene il campo, però noi dobbiamo trovare la giusta continuità dopo la sfida contro l’Inter”.

15 Febbraio 2020 19:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2020 19:29
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