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CAGLIARI-NAPOLI: Milik, l'uomo decisivo

16 Dicembre 2018 21:32 —

Una perla di Arek Milik, un gioiello più bello e prezioso di un diamante regala i tre punti al Napoli e tiene gli azzurri ad otto lunghezze dalla Juve capolista. È ancora il polacco l’uomo decisivo, stavolta con un gol d’autore, una punizione perfetta che si s’insacca alle spalle di Cragno regalando il paradiso ai partenopei e l’inferno ai sardi. L’uomo della Provvidenza, proprio come a Bergamo; il 99 si è dimostrato ancora una volta decisivo, ricacciando in gola i commenti negativi dei suoi tanti detrattori. È in forma, l’ariete azzurro, ed Ancelotti sta sfruttando appieno il suo momento d’oro. Gara difficile, quella alla Sardegna Arena, perché i padroni di casa hanno impostato la gara difensiva con gioco rude, assecondato da un Doveri decisamente scarso, in più di un’occasione non apparso all’altezza. Il Napoli, dal canto suo, ha giocato sotto ritmo nel primo tempo, per un possesso palla soprattutto orizzontale e senza costrutto, a cui si sono aggiunte le iniziative personali di Ounas fini a sé stesse; di certo non poteva bastare per avere ragione del Cagliari ben messo in campo da Maran, ed infatti il primo tempo si è chiusi a reti bianche senza emozioni palpabili. La regia di Diawara è stata approssimativa e le spinte di Malcuit e Ghoulam sulle fasce non poderose come nelle intenzioni. Insomma, la squadra proprio non girava, con il turn over immediatamente finito nel mirino della critica e nell’occhio del ciclone. Nella ripresa si è visto un calcio più incisivo, più verticale e soprattutto una squadra molto più vicina alla porta avversaria, addirittura a costruire le tende nell’area di rigore avversaria. È stato necessario, però, inserire i big a scaglioni per avere ragione del coriaceo gruppo rossoblù. Ancelotti, dunque, ha tenuto a riposo i suoi migliori ma non ha potuto rinunciare totalmente a Callejon, Insigne e Mertens, anche se la condizione fisica – soprattutto dei due “piccoletti” – non è apparsa proprio eccellente. Il gol è arrivato su calcio da fermo, il primo su punizione diretta in stagione, ma è stato il folletto belga a conquistarsi il fallo in coda ad una partita conclusa con un 4-2-3-1 iper offensivo, con Callejon terzino destro e tutti dentro per una mediana formata da Allan e Zielinski. La vittoria serviva a tutti i costi, anche per cancellare le tossine di Liverpool, e mai come stavolta il coraggio del tecnico ha premiato. La fortuna, infatti, aiuta gli audaci ed Ancelotti – con i suoi cambi – ha dimostrato ai suoi ragazzi la retta via; attaccare ed attaccare, fino al gol da tre punti giunto con il capolavoro di Arek. Il turn over, dunque, ha funzionato a metà, perché se la difesa ha tenuto bene, a centrocampo si è sofferto, soprattutto contro un Barella stavolta ammirato molto da vicino in chiave mercato; ma è stato in attacco che abbiamo visto un Milik troppo isolato, incapace di poter fare la differenza perché coadiuvato poco. Senza aiutini esterni – non come la capolista che, invece, ne ha bisogno – il Napoli ha conquistato altri tre punti ed ora può preparare la gara di sabato contro la Spal con una settimana di lavoro piena, senza sfide infrasettimanali. Gli uomini di Semplici il 22, poi l’Inter a Santo Stefano ed il Bologna in una settimana, l’ultima dell’anno da chiudere in bellezza; San Gennaro ha fatto il miracolo stamattina, Milik ha risposto in prima serata. Dal sacro al profano, il Napoli spera di regalarsi un 2019 da incorniciare. È necessario, però, finire nel migliore dei modi.

Giovanni Spinazzola

16 Dicembre 2018 21:32 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre 2018 21:32
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