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SPORT

Casa Napoli: "Babbo Natale non passa per Castel Volturno. Nessun regalo sotto l'albero per Gennaro Gattuso" di Giovanni Spinazzola

27 Dicembre 2019 21:50 —

Il Natale è arrivato e se n’è andato pure, così come Babbo Natale che – tra le sue destinazioni – non aveva inserito Castel Volturno. Ed infatti nel Centro Sportivo nessun regalo sotto l’albero per Gennaro Gattuso il quale, forse, nemmeno si aspettava qualcosa. C’è ancora la Befana ma chissà se andrà meglio con la donna vecchia dalle calze tutte rotte, oppure vi sarà solo carbone. Il mercato, direte voi, non è ancora aperto, di tempo ce n’è in abbondanza. Vero, però – ad esempio – le milanesi si stanno già muovendo; in casa Inter è sempre più vicino Arturo Vidal, ed in quella rossonera Zlatan Ibrahimovic, con il Napoli che nemmeno ci ha provato fino in fondo per lo svedese, nonostante il ragazzone classe ’81 sarebbe venuto a piedi nella città partenopea. “Vi sono altre priorità” disse De Laurentiis a domanda precisa. Già, ma quali? Ah sì, il regista. L’uomo d’ordine, di governo del centrocampo azzurro; la vera priorità del patron, però, è investire il meno possibile, una soluzione che va a cozzare con le necessità della squadra e l’esigenza di recuperare 11 (undici!) punti in campionato per il quarto posto. E così, se il piano “A” resta Torreira dell’Arsenal, Arteta – nuovo tecnico dei Gunners – potrebbe indurre gli azzurri a pensare ai piani di riserva. Un po’ come accade spesso in casa azzurra; si spulcia la lista dei nomi, andando ad acquistare, poi, sempre l’alternativa dell’alternativa. Capitò con Benitez quando arrivò David Lopez (il preferito, però, era Mascherano), e capitò anche negli anni sarriani con Regini e Grassi (qualcuno li ricorda?); molto probabilmente anche in questo gennaio, via ai piani di scorta e quindi a Lobotka, seguito da almeno due anni (eh già, a Castel Volturno si ragiona molto sui profili) e mai acquistato anche per le richieste del Celta Vigo (50 milioni, l’importo della clausola rescissoria). Oggi i galiziani rischiano la retrocessione e con 25 milioni lo lascerebbero partire. Già, ma lo slovacco è un regista? Non proprio; o meglio, non nella vera accezione del termine. Può sicuramente agire in mezzo al campo ma non è proprio il calciatore di governo che tanto serve a Gattuso nel 4-3-3. Resiste anche il piano C, una vera e propria new entry; trattasi di Danilo Pereira del Porto, più regista dello slovacco ma dal costo di 40 milioni di euro. Possibile, quindi, che venga scartato a priori, perché gennaio è il mese dei saldi e De Laurentiis è sempre restìo a spendere. D’altronde proprio gli azzurri sono famosi nelle sessioni invernali per gli affari sfumati; capitò due stagioni fa prima con Verdi (fu, però, il ragazzo a rifiutare) poi – addirittura – con Politano, con un intrigo addirittura dell’ultimo secondo con il Sassuolo. D’altronde la complessità dei contratti sottoposti dalla dirigenza a tutti (circa 100 pagine, tra clausole e postille che farebbero venire il mal di testa a tutti i principi del foro) ha il suo ruolo chiave nei mercati della squadra partenopea. E la mente dei tifosi non può che tornare all’ultima sessione invernale degna di nota; era il 2014, c’era Benitez in panchina ed arrivarono Ghoulam e Jorginho per complessivi 10 milioni, oltre a Koulibaly (otto milioni) bloccato. Sembra passata un’eternità, sono – invece – solo sei anni fa. 

27 Dicembre 2019 21:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre 2019 21:50
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