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SPORT

Casa Napoli: "Eljif e Diego, la prima volta non si scorda mai" di Giovanni Spinazzola

04 Febbraio 2020 14:47 —

La prima volta non si scorda mai. E ieri, a Marassi, è accaduta per ben due volte. Eljif Elmas e Diego Demme, prime due reti con la maglia azzurra, fondamentali per regalare i tre punti a Gattuso e la seconda vittoria consecutiva in campionato, terza compresa la Coppa Italia. Il rilancio azzurro passa anche dai due centrocampisti, dalle storie diverse ma sicuramente con un unico comune denominatore; il futuro in maglia azzurra. Sarà, infatti, rivoluzione a giugno ma i due saranno i pilastri del prossimo Napoli, ancora targato Gattuso. Storie diverse, dicevamo.

Il macedone è arrivato in estate dal Fenerbahce per 15 milioni di euro; classe ’99, voluto da Ancelotti, il ragazzo ha impressionato subito per la sua duttilità e le sue capacità di inserimento che avevano spinto Re Carlo a preferirlo a Pulgar, trattato a lungo e poi mollato e finito alla Fiorentina. Titolare per la prima volta alla terza di campionato, con Ancelotti ha giocato nove gare in A – titolare in quattro occasioni con sei volte rimasto in panchina per 90’ – ha esordito in Champions League, con il rendimento altalenante, basculando tra il centro e le fasce per necessità. Mai decisivo, sempre prestazioni sulla sufficienza con sprazzi di talento qua e là. Elmas ha patito, chiaramente, il momento negativo della squadra e non è riuscito ad emergere. Con Gattuso inizio più difficile; panchina con il Parma all’esordio, nonostante il cambio di modulo – dal 4-4-2 al 4-3-3 – fosse più in linea con le sue caratteristiche. Decisivo, però, a Reggio Emilia; subentrato negli ultimi 20’, ha realizzato il gol che ha dato il primo successo al Napoli di Ringhio (gol poi tolto al ragazzo perché considerata autorete). La buona prova, però, non aveva smosso Gattuso; nelle successive quattro gare (Inter, Lazio, Fiorentina e Juve) solo 11’ totali (due con i biancocelesti e nove con i bianconeri). L’emergenza di ieri gli ha aperto le porte della titolarità, per la prima volta nella nuova gestione. Risultato? Una prova molto positiva, da incursore come il più cattivo dei Delta Force, con il gol del momentaneo 2-0, il primo in maglia azzurra con tanto di lacrime di emozione. Ed ora è pronto a prendersi la scena, a mettere in difficoltà il tecnico ogni settimana, perché l’atletismo ed il talento di Elmas sono armi che possono essere fondamentali nella corsa alla Champions League.

Storia differente, invece, per Diego Demme; arrivato tra lo scetticismo generale (ma solo di chi non lo conosce), il calabrese di Germania è già diventato idolo di Napoli e del San Paolo. Mediano davanti alla difesa, con capacità di regia, il ragazzo classe ’91 è stato strappato da Lipsia primo in Bundesliga – di cui era capitano – per piazzarlo ad organizzare il gioco di Gattuso. Una scelta di cuore quella del ragazzo; lasciare la capolista in Germania per la 13ma in A, “colpa” di una squadra di cui il papà è tifoso da sempre, con la passione trasmessa anche al figlio. Il nome, d’altronde, è la dedica tangibile a Maradona. E proprio con il “Diez” ha in comune la Sampdoria; ai doriani il 10 segnò l’ultima rete con la casacca azzurra, e da lì è ripartito Demme. Anche Gattuso, però, ha avuto la sua influenza; Demme, infatti, si è sempre ispirato a Ringhio, lo considera un idolo e la Calabria è trade d’union tra il tecnico e la famiglia del ragazzo. Dopo la mezz’ora contro la Fiorentina, esordio in A, il calabrese ha giocato 70’ contro la Juventus; una gara superba, di grande intensità, pressing e regia con tanto di ovazione del San Paolo alla sua uscita. E ieri, dopo aver vinto l’influenza, come un guerriero è sceso in campo nel momento del bisogno ed ha segnato una rete fondamentale per il successo.

Eljif e Diego, il nuovo che avanza; il centrocampo del presente e del futuro del Napoli. Perché se la prima volta non si scorda mai, sono già attese le repliche.  

04 Febbraio 2020 14:47 - Ultimo aggiornamento: 04 Febbraio 2020 14:47
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