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Casa Napoli: Gattuso si presenta, "quando ho avuto difficoltà ho chiamato Ancelotti e lui si è sempre messo a disposizione e si è dimostrato un grande uomo"

11 Dicembre 2019 18:59 —

Gennaro Gattuso è stato presentato ufficialmente come nuovo tecnico degli azzurri. Conferenza stampa iniziata intorno alle 18 al Centro tecnico di castel Volturno e durata poco meno di 40’.

Presentazione dell’allenatore affidata al Presidente De Laurentiis che ha così esordito. "Gattuso non ha bisogno di presentazioni, ma ha bisogno di avere da voi delle sollecitazioni. Ha assimilato il gioco dal Napoli di Sarri e ha cercato di applicarlo al Milan, raccogliendo i cocci di quella situazione e portando i rossoneri al 5° posto".

Spazio e scena, poi, per Ringhio, in una conferenza animata anche dalle battute sempre spontanee e veraci del tecnico.

Perché e quando ha detto sì al Napoli?

"Perché è facile: negli ultimi 10 anni il Napoli è stato protagonista in Italia e in Europa. È una grande squadra nonostante sta attraversando un periodo non positivo. I giocatori mi piacciono tantissimo e sono al 99% funzionali all'idea di gioco che ho in mente. Ho passato 12 ore in macchina e domenica intorno alle 21 ho incontrato il presidente alla Filmauro".

Vi siete sentiti con Ancelotti?

"Ci siamo sentiti stamattina, anche se volevo farlo già ieri sera. Sono stati giorni non facili, sapevo che dovevo chiarirmi con lui e spiegargli la mia scelta. Ho lasciato qualche membro dello staff ed è stata una decisione che mi ha messo in difficoltà. Con Ancelotti sono cresciuto, abbiamo vinto tanto insieme. 6 anni fa ho iniziato questo lavoro e quando ho avuto difficoltà l'ho chiamato: lui si è sempre messo a disposizione e si è dimostrato un grande uomo. Non fate paragoni però: lui ha vinto tutto, io sono un allenatore giovane e devo dimostrare ancora tanto. Spero di vincere il 10% di quello che ha vinto lui".

Qual è il suo obiettivo stagionale?

"Il Napoli è una squadra costruita per andare in Europa. Lo so che è difficile, ma non possiamo restare fuori dall'Europa. L'obiettivo è recuperare i punti e centrare la Champions".

In eredità Ancelotti ha lasciato gli ottavi di Champions e una situazione di classifica difficile. Come si riparte?

"Testa bassa, pedalare, lavorare. Mancano due partite prima della sosta natalizia e bisogna fare bene. Questa squadra ha l'obbligo di far bene".

Cosa può dare Gattuso al Napoli e cosa la squadra deve dare a Gattuso?

"Io so quello che posso dare, la squadra e la società mi devono poi aiutare. Bisogna procedere di pari passo. Dobbiamo pensare solo al lavoro e capire come uscire da questa situazione".

Ultimamente c'è disaffezione del pubblico. Come si può ricomporre questa incrinatura?

"Con i risultati, con il senso di appartenenza e recuperando nel più breve tempo possibile i punti persi. Dobbiamo mostrare un buon gioco, come già successo altre volte, e continuare su quella strada".

Qual è il rapporto contrattuale che avete stipulato?

"Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Se il presidente mi avesse proposto solo sei mesi io sarei venuto uguale. Perché penso che questo è una squadra importante, di qualità e la migliore per il tipo di gioco che voglio fare".

Giocherà col 4-3-3?

"Vediamo, non voglio dare vantaggi perché tra due giorni giochiamo. Nella mia testa c'è quel sistema di gioco. Lo staff? Mancano gli allenatori dei portieri, che la società ha voluto tenere, perché qui c’è Nista. Per il resto mi sono portato praticamente tutti".

Ibrahimovic è una suggestione o qualcosa di concreto?

"In questo momento voglio parlare dei giocatori che ho a disposizione".

Dunque con Ancelotti non vi siete sentiti prima di oggi?

"Quella di ieri era una partita fondamentale, non mi sembrava il caso di chiamarlo e affrontare certe questioni".

Si è fatto un'idea di qual è stato il problema del Napoli? Mancanza di stimoli o altro?

"È normale che all'inizio si va sempre alla ricerca di alibi. So che possiamo migliorare la linea di difesa, come tenere il campo, come palleggiare. Ci sono tanti aspetti da migliorare".

Quando parla di obiettivo Europa si riferisce alla Champions?

"Tra quarto e quinto posto cambia tanto, anche a livello economico. La posizione attuale crea imbarazzo. Le prestazioni non sono state delle migliori, ma la squadra lo sa e ha tutte le carte per qualificarsi alla Champions".

Si è fatto dire da Ancelotti tutto quello che non va?

"Carlo è una persona molto navigata e sa le cose che può dire o non dire a un collega. C'è stata grande disponibilità da parte sua, ci siamo parlati ma il contenuto non lo dico".

Che squadra ha trovato oggi?

"È consapevole che può fare di più e si trova in una situazione inaspettata. Ha voglia di rivalsa. Sono arrivato oggi a mezzogiorno ed è difficile dire le sensazioni che ho avuto. Ma ho fatto i complimenti al presidente e a chi lavora con lui per l'organizzazione: campi, spogliatoi, strutture. Non me l'aspettavo".

La responsabilità di allenare oggi il Napoli è maggiore di quando subentrò a Montella?

"È vero. So in che posto sono venuto e l'atmosfera che si respira in questa città. Vengo da una città di mare e adesso mi sono tuffato in un mare grande, non devo annegare. Chi mi conosce sa che non ho paura di nulla. Ho la consapevolezza di aver portato grande responsabilità, di lavorare con persone molto preparate. Poi ci sarà bisogno di ottenere risultati. Per me essere qua è motivo di orgoglio. Le squadre che mi avevano proposto non mi convincevano a livello funzionale".

C'è bisogno di un regista al Napoli o l'organico va bene così?

"Va bene. Oggi alleno la squadra che ho a disposizione, non parlerò più di mercato perché è una mancanza di rispetto per chi alleno".

In una conferenza lei disse: "Sono orgoglioso di essere terrone". Oggi lo è ancora di più?

"Ho una moglie italo-scozzese e quando deve ragionare la prima cosa che fa è pensare in inglese. Io penso calabrese, poi mi sforzo per trasformarlo in italiano. I miei genitori vivono giù, io ho lasciato casa a 12 anni ma le origini e le tradizioni ti rimangono sempre dentro".

A inizio stagione Ancelotti disse che il Napoli poteva lottare per lo scudetto. Tu hai la stessa considerazione? Si è rotto qualcosa che sarà sanabile con il tuo lavoro?

"Io penso che la percezione che c'è all'estero del Napoli calcio è più importante di quello che pensate. Ci sono giocatori che hanno mercato e non sono stati venduti per merito della società. È normale che qualcosa poi non ha funzionato. Io non c'ero: adesso devo essere bravo a non ascoltare discorsi sul passato. A me piace parlare all'anima delle persone. L'obiettivo è riportare il Napoli dove merita. Vinciamo queste due partite, poi vedremo che direzione prendere".

Quale miracolo si augura di compiere sulla panchina del Napoli?

"L'obiettivo è tornare in Champions League, recuperare i punti in ritardo e arrivare tra le prime quattro".

Punterà su Insigne?

"Io punto su tutti. Insigne è un patrimonio del Napoli e devo riuscire a trasmettergli fiducia, a lui come a tutti. Lorenzo è il capitano e il simbolo di questa squadra, ma ho il dovere di recuperare tutti i giocatori e metterli nelle migliori condizioni possibili".

La squadra che ha in mente sarà molto diversa da quella di Ancelotti o simile?

"Ci sarà qualche cambiamento di posizione, ma per il resto no. A me non piace giocare con due linee da 4. Non faremo nessun test prima perché tra due giorni si gioca, poi si vedrà. La metodologia di Ancelotti non era tanto diversa dalla mia, ma valuteremo settimana prossima".

Si sente di dire qualcosa ai tifosi per far tornare l'amore con la squadra? Sensazioni sul sorteggio Champions?

"In questo momento dobbiamo essere bravi noi. Ho sempre pensato, sia da calciatore che da allenatore, che il loro umore dipende da come scende la squadra in campo, con quale atteggiamento. Dovremo farli tornare con le nostre prestazioni. La Champions? Ci penseremo a febbraio. So che è una grande vetrina. Le avversarie? Chiunque affronteremo sarà tosta, ci faremo il gesto della croce e l’affronteremo".

In precedenza De Laurentiis ha tenuto a ringraziare Carlo Ancelotti.

"Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito finora. Io rimango suo amico, lo ero prima e lo rimango ora. Tra noi c'è un rapporto limpido e sincero. Mi spiace aver letto che ci sono stati dei dissidi: tutto ciò non è vero. Mi dispiace che le cose siano andate così, però spesso tra marito e moglie ci si separa, ma si mantengono buoni rapporti. Noi abbiamo coltivato un sogno insieme, un giorno ci siamo svegliati e ho cercato, visto il suo palmares, di proteggerlo e dire: proseguiamo ognuno per la sua strada".

Giovanni Spinazzola

11 Dicembre 2019 18:59 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2019 18:59
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