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Casa Napoli: Insigne, "Non pensare al passato". Un po’ difficile considerato che il passato ha condizionato il futuro di Giovanni Spinazzola

07 Febbraio 2020 17:55 —

“Sapevamo che dovevamo fare una partita stratosferica perché loro sono i Campioni d’Europa, però anche consapevoli che ogni partita che abbiamo disputato contro di loro abbiamo fatto una grande partita. E l’abbiamo dimostrato col risultato perché li abbiamo battuti di nuovo e siamo diventati, tra virgolette, un po’ la bestia nera del Liverpool perché tra andata e ritorno abbiamo preso 4 punti e questa è una grande soddisfazione. Contro il Salisburgo siamo usciti con un pareggio che è servito a tanto. C’era però tanta amarezza e delusione dopo la partita perché volevamo passare il turno con due giornate d’anticipo e non ci siamo riusciti. Poi nel dopopartita è successo un po’ di casino che si poteva evitare. Un po’ colpa di tutti, però ora non bisogna pensare al passato. La cosa importante è che siamo rimasti compatti e uniti tutti insieme”. È un passaggio del racconto di Lorenzo Insigne sulla fase a gironi di Champions League disputata dal Napoli, con l’intervista integrale ai microfoni di Sky Sport in onda stasera. Un’ammissione che ci aspettavamo da tempo, quella del capitano circa il dopopartita con gli austriaci, uno dei più facinorosi nella notte del San Paolo post-Salisburgo, quella dell’ammutinamento. Lì iniziò tutto, si consumò – di fatto – la fine del Napoli targato Ancelotti, con i calciatori più impegnati ai loro interessi che al bene della squadra. Una ferita aperta, soprattutto nel cuore dei tifosi, e resterà tale perché ha privato il Napoli della possibilità di poter lottare per il titolo e, soprattutto, priverà gli azzurri della prossima Champions League, perché il quarto posto è distante nove lunghezze in campionato. Un margine non incolmabile, a patto che Insigne e compagni si mettano, ora, a correre a velocità doppia rispetto alle altre. “Non pensare al passato” ha detto Insigne; un po’ difficile, soprattutto se considerato come il passato condizioni il futuro. Ora, però, c’è Gattuso e, soprattutto, due gare di campionato e la semifinale di andata di Coppa Italia prima del Barcellona. Certo, la febbre è alta perché al San Paolo arriverà Messi; l’erede di Maradona nel giardino che fu di Diego (a proposito, meno male che l’impianto abbia un aspetto un po’ più decoroso dopo i lavori effettuati per l’Universiade) ed i tifosi – nel primo giorno di vendita libera – sono in fila davanti alle ricevitorie da stamani alle 5, con il sold out quasi raggiunto nonostante i prezzi astronomici. I catalani non vivono un momento brillante (eliminazione in Coppa del Re e guerre intestine, con il focolaio scoppiato tra Messi ed Abidal) ma il Napoli non può permettersi il lusso di pensare già ai blaugrana; Lecce dev’essere la priorità assoluta, poi Inter (in Coppa) e Cagliari in Sardegna prima dell’appuntamento nel giorno del martedì grasso, provando a tirare un brutto scherzo al Barça. D’altronde, a Carnevale ogni scherzo vale….  

07 Febbraio 2020 17:55 - Ultimo aggiornamento: 07 Febbraio 2020 17:55
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