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SPORT

Casa Napoli: "Mario Rui ai ai microfoni di Sky Sport" di Giovanni Spinazzola

17 Aprile 2020 18:21 —

Mario Rui, terzino del Napoli, ha parlato ai microfoni di Sky Sport.

"Mi manca proprio il calcio, il quotidiano. Andare al campo, sapere che rivedrai la tua squadra, i compagni e chi ci lavora, quelle piccole cose che succedono nello spogliatoio e negli allenamenti. Potrei proseguire per tutta la giornata, le emozioni sono tante anche durante la settimana".

Il terzino lusitano, poi, ha raccontato anche del gesto di generosità metto in pratica dai calciatori portoghesi nei confronti dei “colleghi” dilettanti.

"Questa è una cosa capitata un paio di giorni fa tramite il gruppo della Nazionale. Abbiamo cominciato a parlare di questo, sappiamo che la situazione è molto difficile e lì c'è il rischio che il calcio non professionistico sparisca. Abbiamo avuto quest'idea di aiutarli, il calcio è anche quello e ci sono passato in quelle categorie, sappiamo cosa significa. La voglia di ripartire è tanta, speriamo si possa ripartire il prima possibile appena ci sono le condizioni adatte".

Mario Rui, poi, è tornato a parlare di “Casa Napoli”. "Ci sono due o tre amici con cui mi sento ogni giorno in privato, ma il gruppo whatsapp è sempre molto attivo. Ci parliamo anche di cose più serie come giusto che sia, la cosa importante è che in questo momento tiriamo su il morale di ognuno. Non è facile questo periodo, ma il gruppo è unito e compatto. La stagione non era delle migliori, però la squadra aveva intrapreso la strada giusta e stavamo facendo molto bene battendo le migliori squadre d'Italia e facendo risultato col Barcellona. Ci dispiace sia capitato tutto questo in un periodo in cui stavamo facendo bene".

"Affinità con il Napoli che lottò per lo scudetto? Ci sono delle cose molto simili, poi ogni allenatore ci mette del suo e in questo è stato bravo a Gattuso ridandoci cose che la squadra già conosceva e aggiungendoci qualcosa e i risultati si sono visti. La cosa più difficile ora è riprendere la condizione fisica, in questo periodo non ci siamo fermati del tutto. Ogni giorno svolgiamo degli allenamenti, lo staff ci manda delle sedute diverse e abbiamo la possibilità di lavorare a casa con i macchinari che abbiamo a disposizione. Dovremo riprendere la strada dove eravamo, non sarà facile ma la squadra saprà farlo".

Kostas Manolas, invece, ha parlato alla radio ufficiale del club azzurro.

“La voglia di tornare in campo è grande; lo si capisce da come stiamo seguendo il programma di allenamenti. Maturo? Ho 28 anni ed alle spalle quasi 450 partite ma posso migliorare e lavoro in questo senso. Lavorare con Gattuso è stimolante; la squadra si stava esprimendo bene prima dello stop, un peccato, come il gioco era quello a cui erano abituati i tifosi. Gattuso? È un grande lavoratore, non si ferma mai. Abbiamo caratteri simili io ed il mister, ci sentiamo spesso e mi infonde molta forza. Il nostro rapporto è bellissimo; non lo conoscevo, è uno che pretende il massimo negli allenamenti. Quando c’è bisogno di minacciare qualcuno in allenamento sono il primo. Io il leader? No, dobbiamo esserlo tutti. Koulibaly? Difficile trovare un’intesa con lui perché abbiamo giocato poco; siamo stati sfortunati. Ma lo vedevo anche con Sarri ed Ancelotti; è un grandissimo. Anche Luperto c’è, ed anche lui si impegna tantissimo. Il Barcellona? Rispetto per tutti ma paura di nessuno. All’andata abbiamo preso gol sull’unico tiro in porta ed abbiamo sbagliato due-tre occasioni. Nel calcio può succedere di tutto. Il 4-3-3 modulo giusto? Non possiamo criticare Ancelotti che ha vinto tutto in carriera, posso solo spendere belle parole per l’allenatore e la persona. Poi il modulo è quello che ha usato maggiormente negli ultimi anni con Sarri e i giocatori lo conoscono di più. Per me conto una squadra piccola il modulo non cambia molto, il Napoli ha sempre più qualità quindi a volte il modulo è un alibi. Dobbiamo anche guardare i nostri errori, i giocatori che non erano in forma. Dagli errori si impara, anche il mister nelle prime 3-4 partite abbiamo iniziato a capire la sua filosofia. Obiettivo Coppa Italia? Un titolo è sempre un titolo, aiuta ad acquisire mentalità vincente oltre ad autostima e fiducia. La mia stagione fin qui? Non piace giudicarmi. Il mio idolo? Mio zio, capitano dell’AEK Atene. Fame al rientro? Assolutamente, perché dobbiamo recuperare in classifica dopo una prima parte di stagione giocata male. Situazione in Grecia? È migliore rispetto a quella italiana; vi sono meno morti e meno contagiati ma sono stati eseguiti anche meno tamponi. L’importante, ora, è però stare a casa per tornare a vivere la nostra vita, che è bella. Ora la apprezziamo di più”.

17 Aprile 2020 18:21 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile 2020 18:21
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