Il PD perennemente devastato dalle guerre interne ora vuole far fuori De Luca. Poco importa se il partito in Campania senza di lui è zero. E per sparare sul padre Schlein colpisce il figlio Piero defenestrandolo, in modo ignobile, dalla vicepresidenza del gruppo parlamentare della Camera.
Quello che è avvenuto, che era nell'aria da oltre un mese, è polticamente scorretto tantè che ha provocato l'ennesimo scontro politico nel partito facendo insorgere Base riformista contro la leader. Durissimo sulla vicenda Lorenzo Guerini: "Non accetto processi a un cognome – avrebbe detto l'ex ministro della Difesa durante il suo intervento in assemblea – È sbagliato trasformare questo passaggio nella ricerca di uno scalpo politico". Con lui non hanno partecipato al voto per eleggere il nuovo Ufficio di presidenza anche Marianna Madia che ha parlato di "un'operazione punitiva e senza mordente" e Enzo Amendola, che ha criticato la scelta di ridurre la quota di rappresentati eletti nel Mezzogiorno. Neanche Piero Fassino ha partecipato al voto.
La Schlein ormai è in caduta libera e dimostra di non conoscere la storia del partito. Di questo passo l'unica via sicura per lei è il viale del tramonto. Fino a quando reggerà i suoi fedelissimi le staranno accanto ma si accorgerà che la norma nel PD è che come cambia il vento volano tutti via e ti ritrovi in un sol colpo nel deserto.
Il Presidente De Luca in Campania tira diritto per la sua strada e su Twitter scrive "In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic." Come dargli torto?