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CRONACA

Generale dei Carabinieri La Gala: La gente di Napoli ha tanta umanità e cuore

19 Dicembre 2019 16:54 — Rivolgo un appello a tutti affinché vengano rispettate le regole e in caso di situazioni di sospetto a non avere mai dubbi a chiamare il 112 o il 113.

Il 2019 è agli sgoccioli, le festività natalizie dietro l’angolo ed è anche tempo di bilanci, considerato come siamo a 13 giorni dal 2020. Come un buon padre di famiglia, anche il Generale Canio Giuseppe La Gala, ha voluto evidenziare il gran lavoro svolto in questi 12 mesi dai suoi uomini nell’incontro con la stampa prenatalizio. Numeri incoraggianti, ottimi addirittura per gli uomini e le donne dell’Arma impegnati quotidianamente nella lotta al crimine e, soprattutto, nella prevenzione. I numeri sono freddi ma, al contempo, evidenziano in pieno il valore del lavoro in questo 2019. Il Generale, quindi, ha provveduto a snocciolare i dati di quest’ultimo anno. “Sono state arrestate 5200 persone, oltre mezzo milione controllate, 564.000 per la precisione. Attività repressiva e quella preventiva per un controllo del territorio che ha portato grandi risultati. Sono, queste, le operazioni che più mi piacciono, perché dimostrano la grande presenza sul territorio”, le parole del Generale. “Sono interventi quotidiani, nascosti, perché i giornali non ne parlano ma fanno grande l’Arma. Sono 100 i comandanti di stazione, 3700 i carabinieri al lavoro ogni giorno. Nel 2019 – ha poi aggiunto – abbiamo sequestrato sette tonnellate di droga tra Napoli e provincia, con 390 armi sequestrate”. Florida anche la lotta alla criminalità organizzata, con più di qualche spallata ai clan che agiscono a Napoli e provincia. Ci riferiamo all’arresto del latitante Marco Di Lauro dell’omonimo clan, ma anche ai 126 arresti nel clan Contini-Mallardo-Ricciardi che agisce nella zona nord di Napoli ed a quelli affiliati al clan Mauro ed a quello De Rosa. “Grande collaborazione con la Polizia di Stato” l’ammissione del Generale nell’operazione che ha portato anche alla cattura dei fratelli Del Re. Un lavoro quotidiano ed a tutto tondo, quello dei Carabinieri, impegnati anche nell’attività di protezione delle fasce deboli con attenzione rivolta alla violenza sulle donne. “Abbiamo creato un pool di investigazione diretto da un ufficiale donna, il Capitano Giorgia De Cutis per evidenziare una maggiore vicinanza ed umanità nei confronti delle vittime di questo reato; a Napoli stiamo sperimentando il mobile angel, lo smartwatch per le vittime di violenze direttamente collegato alla centrale da azionare in caso di violenza e nella stazione Capodimonte abbiamo istituito ‘la stanza tutta per sé’ dedicata all’ascolto di vittime di abusi”, ha spiegato il generale che poi si è soffermato anche sulla questione bullismo. “Abbiamo in campo nuclei mobili con controlli attraverso il metal detector fuori alle fermate della metropolitana; grazie a questo sistema sono stati sequestrati molti coltellini detenuti addirittura negli slip dai ragazzini. Lavoriamo molto anche nell’hinterland, perché il nostro compito è aiutare le persone in difficoltà; il cyberbullismo è uno dei programmi in piedi con le scuole”. Il Generale La Gala, poi, ha parlato di Napoli. “È una città piena di turisti ed ha bisogno di normalità di comportamento. Il cittadino non può inventarsi le regole a suo piacimento. Lavoriamo moltissimo anche con la polizia locale, soprattutto sul fronte dei parcheggiatori abusivi. Stiamo collaborando con tutti per rendere questa città più vivibile, perché Napoli è abitata da persone laboriose e con grande umanità. In campo anche le pattuglie appiedate, i famosi carabinieri di quartiere, gli uomini e le donne in divisa più vicini al cittadino”. La chiosa finale è stata un appello, un invito a tutti. “Auspichiamo un anno di maggiore sicurezza con l’aiuto di tutti; non bisogna avere dubbi nel chiamare il 112 oppure il 113 in caso di situazioni sospette”. (Giovanni Spinazzola)

Il bilancio 2019 più dettagliato delle più importanti operazioni portate a termine dagli uomini dell'Arma a Napoli ed in provincia:

Dall’inizio dell’anno sono stati arrestati 11 latitanti o catturandi e 233 affiliati a vari clan. Il 2 marzo abbiamo assistito a quello più eclatante, un successo interforze: la cattura del latitante Marco Di Lauro.

A maggio sono stati assicurati alla giustizia i due fratelli Del Re ritenuti responsabili del tentato omicidio di Salvatore Nurcaro, avvenuto il 3 maggio in piazza Nazionale e dove fu coinvolta rischiando la vita la piccola Noemi.

A giugno sono stati arrestati a Napoli 126affiliati ai clan Contini, Mallardo e Licciardi facenti parte dell’“Alleanza di Secondigliano”.

Sono stati scoperti gli autori della gravissima sparatoria nell’ospedale “Pellegrini”, avvenuta tra il 16 e il 17 maggio, quando si è rischiata una strage.

In tempi più recenti, il 19 novembre, nell’area torrese sono state arrestate 36 persone per reati connessi alla droga e il 26 novembre, al Rione Sanità, sonoi stati arrestati 17 affiliati al clan Mauro, consorteria dedita per lo più al racket.

L’ultima operazione anticamorra è quella che ha portato in carcere 16 soggetti affiliati al clan De Rosa attivo nel comune di Qualiano.

Grande attenzione è stata dedicata anche all’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati: quest’anno sono stati sequestrati beni per 24 milioni di euro.

Riguardo la droga sono state tolte dal mercato oltre 7 tonnellate di hashish, una di marijuana, 378 chili di cocaina, 31 di eroina e 5783 piante di cannabis.

Sono elevati anche i numeri in materia di armi. Ne sono state sequestrate 390 di cui 7 mitra, 152 fucili e 231 pistole oltre a 11 bombe da mortaio, una bomba a mano e 13.058 munizioni.

Un’attenzione particolare è stata ed è dedicata inevitabilmente ai reati efferati ma anche a quelli che ledono la dignità delle vittime -come le estorsioni e l’usura- ed a quelli che si consumano in famiglia perché la protezione delle fasce deboli è una priorità.

Sono quasi all’ordine del giorno gli interventi in abitazioni private per litigi, estorsioni da parte di familiari tossicodipendenti, tentati omicidi, maltrattamenti in famiglia. E quest’ultimo è un argomento tristemente attuale per cui l’Arma si sta prodigando sempre di più. in tal senso la realtà napoletana vanta delle unicità: esiste “la stanza tutta per sé” nella stazione di Capodimonte dedicata all’ascolto di vittime di violenze o abusi ed è in corso la sperimentazione a livello nazionale del “mobile angel” (lo smartwatch per le vittime di stalking o violenza) ed è stata costituita una squadra di Carabinieri specializzati che sono a disposizione per le emergenze in ogni luogo della provincia. I frutti di questo impegno sono evidenti: c’è un arresto ogni 28 ore.

L’ultimo è stato eseguito questa notte dai Carabinieri della stazione di Afragola, dove un 39enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, vessava da mesi la moglie. Le manette sono scattate quando l’uomo, davanti alla stazione Carabinieri, ha minacciato la donna. Questa mattina è stato associato al carcere di Poggioreale.

Un’altra questione in cui l’Arma investe molte energie è la devianza giovanile.

Negli ultimi tempi è stato riscontrato un aumento di ragazzi che fanno uso di armi o le portano con loro senza conoscere le conseguenze delle proprie azioni. Quindi siamo stati costretti a reprimere il porto di oggetti atti ad offendere in luoghi pubblici ed abbiamo fatto ricorso a uno strumento mai usato sinora per questo genere di problematica, il metal detector, con il quale è stato possibile scovare armi nascoste addosso a giovanissimi e impedire che potessero insanguinare le serate di divertimento. I servizi con il metal detector hanno prodotto ottimi risultati soprattutto al Vomero, permettendo di sequestrare 22 coltelli, tirapugni, punteruoli, cacciavite e pistole “scacciacani” e di denunciare altrettanti giovanissimi. I ragazzi si lasciano anche tentare dal consumo di droga, dal bullizzare coetanei o dal diffondere con leggerezza sui social network contenuti delicati, tutti comportamenti che costituiscono veri e propri reati. Queste condotte sono tutte conseguenza per lo più di scarsa consapevolezza o di cultura carente ed è per questo che l’Arma organizza nelle scuole incontri con studenti e docenti: per sensibilizzare e rendere consapevoli adulti e ragazzi sui temi della violenza, della droga, delle armi e per farsi latori di valori civici e insegnare ai ragazzi quale sia la normalità dei comportamenti. Tra i temi affrontati e dibattuti con i ragazzi rientrano anche il bullismo–anche nella sua dimensione cyber-e l’assunzione di alcol. ciò a cui si mira è rendere i giovani consapevoli di ciò che fanno e delle conseguenze che derivano da ogni loro azione, anche quella che sottovalutano o considerano goliardica. Gli adolescenti sono stati coinvolti anche in conferenze sul tema dei reati di genere con l’obiettivo di rendere alunni ed insegnanti più consapevoli e fare di loro delle “sentinelle” in grado di salvare delle vite. Adesso invece, a ridosso del capodanno, il ruolo di protagonisti è rivestito dai Carabinieri artificieri che insegnano ai ragazzi il corretto comportamento per maneggiare i fuochi d’artificio e divertirsi in sicurezza. L’attività di contrasto all’uso dei botti illegali si è sviluppata anche sul territorio. Ingente la quantità di ordigni artigianali illegali sequestrata nelle ultime settimane. Proprio questa notte i Carabinieri della tenenza di Ercolano hanno arrestato un 31enne trovato in possesso di circa 21 chili di ordigni illegali.

Riguardo le fasce deboli non possiamo dimenticare gli anziani, bersagli soprattutto di truffe. Contro questi spregevoli reati l’Arma da molto tempo fa rete con le altre istituzioni, organizza incontri, divulga vademecum e interessa anche parrocchie ed associazioni per spiegare agli anziani come tutelarsi.

Capitolo “parcheggiatori abusivi”. L’attività è sempre più incisiva: basti pensare che ad oggi ne sono stati denunciati 120 e sono stati sequestrati loro circa 40mila euro di incassi.

Sempre nell’ambito dell’inciviltà in strada, da poco disponiamo di un nuovo strumento che ci permette di agire contro gli scooter non a norma togliendoli definitivamente dalla strada. E’ diventato operativo il consorzio delle depositerie individuato dalla Prefettura che interviene per l’immediata rimozione del mezzo sequestrato o fermato dalla sede stradale per poi trasportarlo in deposito. L’attuale normativa infatti prevede che se un mezzo viene condotto quando è sottoposto a fermo o sequestro, una volta rimosso, passa immediatamente di proprietà alla depositeria. Questo accade anche nel caso di altre violazioni da cui discenda il sequestro, se nei cinque giorni successivi il proprietario non ne riassuma la custodia corrispondendone gli oneri.

 

 

19 Dicembre 2019 16:54 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre 2019 16:54
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