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SPORT

Genoa-Napoli: 2-1. "Gli azzurri si inabissano a Marassi" di Giovanni Spinazzola

06 Febbraio 2021 23:32 —

Il sabato del riscatto, quello buono per guadagnare due punti sull’Atalanta bloccata dal Torino e tre sulla Roma ko contro la Juve è finito in tragedia. Avete presente la scena del Titanic che si spezza in due e s’inabissa? Ecco, il Napoli ha fatto proprio quella fine lì a Marassi, contro un Genoa rinvigorito dalla cura Ballardini. L’iceberg di turno ha un nome ed un cognome, ed un passato da paladino degli azzurri; Goran Pandev, autentico mattatore di una serata nerissima. Una sconfitta allucinante, impossibile da concepire, arrivata dopo l’ennesimo dominio ed un nuovo harakiri pure difficile e complicato da spiegare. Il ritorno alla difesa a 4 ed al 4-3-3 ha sortito l’effetto di due gol incassati per gli ormai arcinoti svarioni della retroguardia, più sadica che non si può. Errore di Maksimovic che pure ha la testa affollata da pensieri relativi al contratto (è, ormai, un anno che si parla di rinnovo ma tra poco più di quattro mesi sarà libero, ndr) e paura di una squadra intimorita di sbagliare e che puntualmente si getta di testa nelle sabbie mobili. Gattuso anche stasera le ha provate tutte, con una rosa ridotta all’osso e decisamente non all’altezza in alcune sue riserve. Una situazione che inizia a diventare pesante, anche perché la pressione del presidente – tra i maggiori responsabili di questa situazione – aumenta, con il patron che traina a sé i suoi conniventi in campagne prive di senso. L’ora delle parole è terminata da un po’, servirebbero fatti ma questi tardano ad arrivare, da parte di tutti. Ed il naufragar, non è certo dolce in questo mar. La sconfitta contro il Genoa è simile a quella contro lo Spezia; una gara dominata, occasioni a iosa ma poca concretezza, tra un Perin super, in stato di grazia e due legni colpiti, uno per tempo. Ad onor del vero ci sarebbe anche un rigore abbastanza solare per gli azzurri, proprio nell’ultima azione della gara. Ma all’arbitro, evidentemente, gli è maturata la cataratta proprio in quegli istanti di gara, così come al Var presente in cabina. Poco male, perché il Napoli è abituato a questo tipo di situazione da inizio stagione. Fatto sta che serviva portare bottino pieno a casa, anche per l’importanza della gara. Ed invece nuovamente a raccontarci di quel che poteva essere e non è stato. Ed a nulla serviranno, ora, prese di posizioni, comunicati o qualsivoglia tipo di dichiarazioni o appelli ad esoneri o altro. È necessario, ora più che mai, fare quadrato attorno all’allenatore ed alla squadra, a quattro giorni dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia e tra sette giorni la Juventus in campionato. Due gare senza ritorno. Si inizia a ragionare di conseguenza.

06 Febbraio 2021 23:32 - Ultimo aggiornamento: 06 Febbraio 2021 23:32
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