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SPORT

Juventus-Napoli: 0-1. "RaspadOro annichilisce l'Allianz" di Giovanni Spinazzola

24 Aprile 2023 00:19 —

Ci siamo! Lo scudetto è ormai quasi matematico, basta pochissimo e i festeggiamenti, che a dire la verità, sono già iniziati da un po', possono esplodere. Un’ impresa, un’autentica impresa quella confezionata dal Napoli questa sera all’Allianz Stadium contro una Juventus decisa per tante ragioni, a conquistare i tre punti. Perché impresa? Perché ottenuta in un contesto difficile anche sul piano ambientale, perché il Napoli da un po' di tempo non è più quella macchina da guerra che l’ha portata a dominare il campionato, perché la delusione per l’eliminazione ai quarti di finale della Champions League, volente o nolente, qualche strascico nell’animo dei giocatori l’ha lasciato, perché gli infortuni stanno impedendo a Spalletti di poter avere a disposizione l’intera rosa ed infine perché i giocatori recuperati non sono ancora al meglio della condizione. Tutti ingredienti che rendevano quanto mai duro e difficile questo match e così è stato. Nei primi quarantacinque minuti di fronte ad una Juve che si è rintanata sulla propria tre quarti cercando ripartenze in contropiede con qualche accenno di pressing, poi immediatamente ritirato quando la qualità dei centrocampisti azzurri manifestava superiorità, Di Lorenzo e compagni hanno trovato difficoltà a rendersi pericolosi. Il ritmo basso, l’assenza delle proiezioni offensive di Mario Rui sulla fascia, Lozano che cercava di rendersi utile svariando anche dalla fascia verso il centro senza però gran costrutto, e con Kvaratskhelia che non offriva continuità alla sua azione risultando anche un’imprecisione nel tiro, rendevano vani i tentativi di fare male alla difesa bianconera. Osimhen non ha avuto la possibilità di essere servito a dovere e si è dovuto arrangiare per conquistare qualche pallone giocabile. Tuttavia si è notato che quando la Juventus si apriva per le sue offensive lasciava spazi enormi per il contropiede degli azzurri. Situazione che si è verificata per ben due volte e se fossero state sfruttate il film della partita sarebbe stato completamente diverso. La seconda poi è stata clamorosa, Lozano invece di fornire Kvaratskhelia tutto solo sulla sinistra pronto a fiondarsi verso il portiere bianconero ha preferito andare in azione personale facendo sfumare la possibilità. La svolta è avvenuta nella ripresa quando Spalletti ha fatto entrare Elmas e Zielinski al posto del buon Ndombelè e dell’evanescente Lozano. Il centrocampo si è irrobustito ma soprattutto il macedone ha fatto letteralmente girare la testa ai difensori avversari e da quel momento in poi sono fioccate le occasioni per gli azzurri che sono svanite soprattutto per le non ancora perfette condizioni fisiche del nigeriano e la poca lucidità del georgiano. Allegri qualche minuto prima inseriva Chiesa e Di Maria. L’argentino sulla fascia ha creato difficoltà alla difesa partenopea che ha dovuto stringere i denti per fermarlo, tra l’altro proprio da una sua irrefrenabile discesa in contropiede ha realizzato la rete annullata poi per intervento del VAR. Sarebbe stata un autentica beffa perché il Napoli stava mettendo sotto pressione gli avversari che sembravano dover capitolare da un momento all’altro; ed infatti ecco che al magico 93’ Raspadori con un gesto di gran qualità tecnica regalava il successo meritato sotto tutti i punti di vista. Spalletti deve fare buon viso a cattiva sorte dovendo fare a meno di Politano e Mario Rui infortunati e decide di schierare Juan Jesus preservando Rrahmani anche lui uscito un po' malconcio dalla gara di ritorno dei quarti di finale di Champions Leauge contro il Milan, ma comunque presente in panchina. Sono Lozano e Olivera i sostituti. Un po' sorprendente anche la scelta di schierare a centrocampo Ndombelè al posto di Zielinski. Il primo squillo è dei padroni di casa al 10’ con un tiro forte e teso di Cuadrado che costringe Meret ad una respinta. La Juve si rintana nella propria area cercando la ripartenza in contropiede, gli azzurri manovrano bene a centrocampo ma non riescono a trovare spazi nel bunker difensivo bianconero. Al 27’ è ancora la squadra di Allegri che crea una pericolosa occasione con Rabiot che dalla sinistra fa partire un cross che attraversa tutta l’area azzurra. Tuttavia quando la Juve esce dalla propria area lascia larghi spazi su cui potrebbe innestarsi il contropiede azzurro e per due volte le occasioni non vengono sfruttate. Clamorosa quella al 36’ quando gli azzurri si sono venuti a trovare in superiorità numerica con Lozano che è partito dalla tre quarti centralmente ma invece di passare a Kvaratskhelia alla sua sinistra liberissimo di infilarsi nell’area bianconera deserta si è inciucchito nell’azione personale venendo contrastato.  Un errore imperdonabile! La ripresa si apre con Lozano che serve Kvaratskhelia che entra in area ma la conclusione è da dimenticare. La Juve replica al 62’ con Di Maria che crossa in area, provvidenziale l’intervento di Di Lorenzo che sventa una grave minaccia. Tre minuti dopo Spalletti opera il doppio cambio che cambia volto al Napoli, entrano Elmas e Zielinski per Lozano e Ndombelè. Il macedone diventa un incubo per la difesa bianconera e le occasioni da rete cominciano a fioccare. Al 70’ serpentina sulla destra servizio per Osimhen il cui tiro scheggia il palo, successivamente è Di Lorenzo che serve il nigeriano ma il tiro non è preciso. Il Napoli spinge e all’82’ un fallo su Lobotka al limite dell’area bianconera non è fischiato dall’arbitro, mentre i giocatori protestano Di Maria fila sulla destra in contropiede entra in area e trafigge Meret. Ma interviene il VAR. Richiama l’arbitro che va a rivedere l’azione. Rete annullata e calcio di punizione per il Napoli che Zielinski tira troppo centralmente. Gli animi si accendono e il gioco diventa spigoloso. Al 91’ Osimhen viene a trovarsi davanti a SzczÄ™sny ma gli tira addosso. Quando ormai le speranze di portar via i tre punti si andavano sempre più affievolendo ecco la magia di Raspadori su cross di Elmas dalla destra che fa esplodere la città di entusiasmo. Quel numero tre che ormai si vede dappertutto può diventare matematico già domenica prossima. Se gli azzurri infatti batteranno la Salernitana e la Lazio non dovesse superare l’Inter sarà l’apoteosi. 

24 Aprile 2023 00:19 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2023 00:19
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