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Lazio-Napoli: 2-0. "Sconfitta sconcertante" di Giovanni Spinazzola

20 Dicembre 2020 23:48 —

Il Napoli perde e sceglie il modo peggiore per farlo. C’è sconfitta e sconfitta, modo e modo di perdere ed i partenopei hanno optato per quello più sconcertante possibile, non giocando affatto. Le assenze di Insigne, Mertens ed Osimhen – pur pesantissime per gli azzurri – non c’entrano, perché in campo stasera avrebbero potuto esserci pure Ronaldo (quello vero, il brasiliano, tano per intenderci, ndr) e Messi ed il risultato non sarebbe cambiato. Il calcio è un gioco di squadra e Zielinski e compagni non sono proprio scesi in campo. Stasera la squadra di Gattuso avrebbe perso contro qualsiasi avversario, perché non ha giocato affatto. Nessun alibi, con la sconfitta dell’Olimpico decisamente più preoccupante rispetto a quella di mercoledì scorso. A Milano, infatti, solo una serie di episodi sfortunati avevano impedito agli azzurri di conquistare i tre punti al termine di 90’ dominati; stavolta, invece, il Napoli non ha proprio giocato, mettendo in mostra la peggior prestazione del campionato, insieme a quella contro il Milan. Squadra assente, forse con la testa già alle vacanze natalizie (e sarebbe un disastro, perché mercoledì arriva il Torino al Diego Maradona), svagata, senza nerbo e perfino irritante, senza la minima ombra di gioco, incapace di realizzare due passaggi in fila. Si è assistiti ad una sorta di quadro della disperazione, ed i meriti della Lazio – che pure sono evidenti – si fermano davanti agli orrori compiuti dalla squadra. Su 16 calciatori (gli 11 in campo ed i cinque cambi), due sole le sufficienze, un dato che deve far riflettere. Il calcio è gioco di squadra, dicevamo, e di certo Lozano (tantomeno il volenteroso Petagna) non può vincere le partite da solo; in questo campo ci riusciva solo Maradona che, purtroppo per gli azzurri, vestiva quella maglia 30 anni fa e non oggi. E di certo, guardando dall’alto, si sarà coperto gli occhi davanti allo scempio dell’Olimpico. A centrocampo è mancata la regia di Fabian Ruiz, il bello addormentato sul prato, e la manovra è apparsa farraginosa, senza spunti né idee. La situazione non migliorava sulle fasce, con la catena di destra inceppata per le prove scioccanti di Politano e Di Lorenzo. Un Napoli monco che, inevitabilmente, si rifugiava da Lozano il quale, come detto, da solo ha potuto ben poco. E ci ha rimesso pure una caviglia il messicano, dopo aver subìto botte da orbi per tutta la gara, finendo a Villa Stuart per accertamenti, con diagnosi che racconta di un forte trauma contusivo alla gamba sinistra (Koulibaly, invece, l’altro infortunato di serata, ha riportato un risentimento al quadricipite sinistro). È mancata qualità alla manovra azzurra, del gioco nemmeno l’ombra ed orrori da matita blu, da accapponare la pelle, come quelli che hanno regalato i due gol alla Lazio. Insomma, peggio non poteva andare, e Gattuso non potrà rinviare ancora per molto alcune riflessioni necessarie. Fabian Ruiz è in uno scadimento di forma quasi imbarazzante e sarebbe opportuno rinforzare la mediana con Demme per dare più sostanza al reparto, almeno finché lo spagnolo non torni a livelli accettabili, al pari di Giovanni Di Lorenzo, apparso davvero in difficoltà da diverse settimane ormai, mentre Zielinski dovrebbe entrare nell’ordine delle idee di essere più continuo, perché le prestazioni altalenanti davvero non hanno più senso. Due le sconfitte consecutive incassate, quinto posto in classifica e la vetta lontana otto punti (compreso lo 0-3 contro la Juve ed il punto di penalizzazione). Numeri che iniziano a pesare, anche perché le sconfitte sono già cinque (quattro sul campo) arrivate contro Inter, Milan e Lazio – le big del nostro torneo – oltre che con il Sassuolo. Numeri e distanze già importanti per il sogno scudetto che sarà destinato a rimanere tale continuando di questo passo. Serve urgentemente invertire la rotta già a partire da mercoledì, quando a Fuorigrotta arriverà un Torino in crisi ma a caccia di punti. Non sarà facile, è bene metterselo in testa, con la mentalità che dovrà essere quella giusta, con un Insigne in più nel motore ma – purtroppo – con ogni probabilità un Koulibaly ed un Lozano in meno.

20 Dicembre 2020 23:48 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2020 23:48
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