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Lazio-Napoli: Gattuso, "Nchianari, nchianari, nchianari" di Giovanni Spinazzola

10 Gennaio 2020 17:46 —

Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’impegno contro la Lazio. Tanti i temi toccati dall’allenatore.

Dopo i progressi visti con l’Inter, cosa bisogna fare di più contro la Lazio?

Commettere meno errori. Serve dare continuità al gioco, giocare da squadra e migliorare il palleggio. Bisogna continuare su questa squadra. Tra la gara col Parma e quella con l’Inter, sembrano due Napoli diversi. La squadra inizia a fare le cose che piacciono a me. Anche la Lazio nei primi mesi faceva fatica, poi si è ripresa. Ci servono 2/3 risultati per dare continuità.

Ospina può essere una novità?

Meret ha commesso un errore, così come altri giocatori. Domani scelgo chi giocherà in porta e chi in difesa, non c’è nessuna esclusione. Ho due portiere validi, poi c’è anche Karnezis, valutiamo gara dopo gara. Anche Ancelotti faceva turnover.

Lei non aveva detto che Meret era titolare?

Non si è allenato due giorni. Domani vedrete chi giocherà titolare.

Cosa c’è da chiedere alla squadra?

Di giocare con serenità e tranquilla, non siamo tranquilli in questo momento, c’è poca serenità

A centrocampo andrà avanti con Fabian Ruiz al centro?

Domani vedrete. Questa è una squadra che ha grande entusiasmo, io non vedo tutte le problematiche di cui si parla. Ci sono state dei problemi sicuro, ma da quando sono arrivato io non vedo certe cose. Ripeto, la squadra ha grande entusiasmo ma anche rammarico per i risultati.

Come si ferma Immobile?

La Lazio non è solo Immobile, è una squadra con grande tecnica e fisicità non bisogna dargli possibilità di giocare in profondità. Sarà più o meno la stessa gara giocata contro l’Inter.

Inizi a sentire tua questa squadra?

Inizio a vedere alcune cose che mi piacciono. Per questo ribadisco che bisogna continuare a lavorare. Inizio a vedere quello che chiedo.

Koulibaly quando recupera?

Ha lavorato 3 giorni molto bene, ieri – per evitare ricadute – è stata fatta una risonanza e non vogliamo rischiare. Non me la sento di mandare in campo giocatori che poi rischiano di stare fuori 2/3 mesi. Voglio tutelare i miei giocatori. Da lunedì forzeremo un po’ e vedremo se potrà scendere in campo.

Hai lavorato per evitare le ripartenze, uno dei punti di forza della Lazio?

La Lazio ha caratteristiche ben precise, non dobbiamo dargli profondità. La Lazio sviluppa palleggiando, con Immobile che attacca la profondità in maniera incredibile.

Avverti che questo gruppo uscirà a breve dal tunnel?

Certo. Se vedessi una squadra morta lo direi. Invece vedo tanto entusiasmo e voglia. Serve un filotto di risultati importante per muovere la classifica. Non possiamo pensare di avere la classifica che abbiamo oggi. Bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di lavorare nelle condizioni migliori, anche come tranquillità.

Demme ti tornerebbe utile anche come esperienza?

Per lui parla la sua carriera, capitano da anni del Lipsia, tanta esperienza in Champions. Ne parlerò quando arriverà, ora parliamo dei nostri giocatori.

Ci aggiorna sulle condizioni di Mertens?

Mertens arriva martedì sera, è in Belgio con il fisioterapista della nazionale per curarsi. Ha fatto delle cure e martedì arriverà a Napoli.

Cosa servirà domani?

Teste e gambe vanno di pari passo. Poi la qualità è una componente importante.

Quale sarà la centralità di Ruiz nel progetto azzurro?

È un giocatore importante, di prospettiva, molto forte. Abbiamo 4 centrocampisti di ruolo, a me piace parlare di coppie. Ruiz a centrocampo preferisce giocare più da mezz’ala che da vertice basso, ma in questo momento stiamo facendo di necessità virtù. Per questo stiamo cercando di avere i doppi ruoli in ogni zona del campo.

Un atteggiamento più provinciale per provare a ottenere punti?

Se avessi la certezza di fare punti lo farei. Non abbiamo caratteristiche e mentalità per giocare da provinciale. Ci ho pensato anche io, ma bisogna essere sicuri. Non posso chiedere cose diverse rispetto a quello che ormai chiedo da 3 settimane, si rischia di perdere di credibilità così.

Ci dice a che punto è l’inserimento di Lozano?

È un giocatore molto forte ma che in questo momento non riesce a dare continuità alla sua corsa, alla sua velocità. Con una gamba migliore, quando sarà più brillante ci potrà dare una grande mano.

Come vede Di Lorenzo centrale? Callejon è più brillante nel 4-3-3?

Al di là dell’errore, ho visto un grande Di Lorenzo contro l'Inter. Sono molto soddisfatto di come interpreta le partite. Callejon sta giocando nel suo ruolo, con la metodologia di Sarri il Napoli faceva partite incredibili. Sicuramente può fare molto di più, adesso al 70’ non riesce più a rendere come prima.

Come sta Ghoulam? Dopo l’Inter si è confrontato col presidente?

Col presidente mi sento tutti i giorni e ci confrontiamo sempre, c’è grande stima e si parla di tutto. Ghoulam si allenato bene i primi 10 giorni, adesso ha un piccolo problema, due giorni fa è tornato a correre.

Elmas nel ruolo di Fabian?

Ci ho pensato, ma ha poco vissuto in quella posizione. È una mezz’ala, da vertice basso non riesce a tenere la posizione, penso che possa diventare molto forte.

A che punto è il processo di recupero fisico della squadra?

Non è che ho trovato la squadra bene o male. Io chiedo corse diverse, per questo – per come gioco io – ho voluto cambiare qualcosa.

Quanto il Napoli sta ascoltando la voce di Gattuso sul mercato?

I giocatori devono essere funzionali a come vogliamo giocare, oggi la ricerca è questa. C’è un confronto quotidiano. Con Giuntoli parliamo ore e ore. Possiamo fare delle buone cose.

Tre motivi per i quali un calciatore deve venire nel Napoli di Gattuso?

Bisogna amare quello che si fa, questo è il lavoro più bello al mondo. Siamo dei privilegiati e non dobbiamo dimenticarlo. Poi dico che non bisogna accontentarsi mai, si deve avere voglia di fare fatica. Solo così si cresce. Oggi anche se sei un fenomeno tecnicamente, bisogna avere un motore sempre tirato a lucido. Al campo bisogna pedalare, chiedo questo ai miei giocatori. Impegno, voglia e senso di appartenenza.

Nelle conferenze stampa precedenti era più sorridente. Come mai?

In questo momento non c’è nulla da scherzare. So le difficoltà, ma ho la consapevolezza di allenare una squadra forte che se imbocca il giusto canale non si ferma più. 'Nchianari, nchianari, nchianari' ('Salire salire salire' in dialetto calabrese) è un concetto che mi piace molto. Abbiamo il dovere di risalire, ma dobbiamo stare calmi e lavorare. Con la tranquillità mentale e una gamba più brillante questa squadra può far divertire.

10 Gennaio 2020 17:46 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio 2020 17:46
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