29 Marzo 2024 - Aggiornato alle 07:47
CRONACA

Milano: Operazione anti-droga nel carcere di Opera

27 Aprile 2023 22:24 — Di Giacomo (Sind.Pol:penitenziaria) "5 kg di droga al giorno si spaccia e si consuma nelle carceri di tutto il Paese con un giro di affari che solo nelle carceri campane raggiunge i 10 milioni d’euro l’anno".

“Almeno 5 kg di droga al giorno si spaccia e si consuma nelle carceri di tutto il Paese con un giro di affari che solo nelle carceri campane raggiunge i 10 milioni d’euro l’anno”.

L'allarme parte dal segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo per il quale “l'operazione nel carcere di Milano-Opera equivale alla “scoperta dell'acqua calda”: le carceri italiane, al Nord come al Sud, da anni, sono diventate “piazze di spaccio” proprio come i quartieri Barone a Milano e Scampia a Napoli.

È un giro che – afferma Di Giacomo – vede i familiari dei detenuti pagare direttamente i clan per la fornitura in cella di stupefacenti e l'alternarsi di pusher fuori e dentro le celle, grazie in particolare ai detenuti in permesso lavoro che fanno la spola o utilizzando i detenuti più deboli e ricattabili. Più recentemente si è fatto ricorso all’impiego di droni e persino al pallone di calcio imbottito di stupefacenti. Con introiti per i clan di milioni di euro, mentre sempre più rari sono i casi, di madri e mogli che portano la droga approfittando del colloquio con il congiunto.

Sono invece gli uomini dei clan, che si servono di telefonini per il più comodo spaccio di droga dentro e fuori il carcere e per ordini agli uomini sui territori, a gestire i traffici. Così la detenzione del capo clan che dovrebbe rappresentare la fine della “carriera criminale” – aggiunge Di Giacomo – non solo si trasforma in continuazione ma cementifica i rapporti con detenuti e alimenta l’economia criminale necessaria specie per sostenere le famiglie dei detenuti.

Ovviamente – continua il segretario del S.PP. – questo avviene perché la domanda di stupefacenti è alta: la presenza di detenuti classificati tossicodipendenti già all’ingresso è di circa 18mila (poco meno del 30% del totale) per i quali il cosiddetto “programma a scalare” con la somministrazione di metadone ha dato risultati molto scarsi. Non a caso la recidività di reato per questi detenuti, una volta fuori, è altissima. A questi si deve aggiungere che tre detenuti su 10 sono solo spacciatori e non consumatori. Sono cose che purtroppo ripetiamo da almeno 5 anni senza che accada nulla se non in occasione di operazioni come quella di Milano-Opera salvo a mostrare interesse mediatico che si limita ad un paio di giorni”.

27 Aprile 2023 22:24 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2023 22:24
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