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Napoli-Atalanta: 2-3. "Delusione, dispiacere e rabbia" di Giovanni Spinazzola

05 Dicembre 2021 00:26 —

Delusione e dispiacere. Questi i sentimenti dopo la gara contro l’Atalanta, una gara persa immeritatamente per quanto visto in campo. Il Napoli, decimato dalle assenze per infortunio, con ben 5 titolari fuori, roba che nemmeno il Real Madrid ed il Bayern Monaco possono permetterselo, ha tenuto testa alla formazione di Gasperini, quella additata da molti come la miglior squadra del mondo (!). I partenopei per larghi tratti del match hanno perfino dominato e c’è sicuramente più rabbia per i due punti buttati a Reggio Emilia che per il ko di stasera, il primo interno di questo campionato, il secondo totale. Altri tre gol presi sul groppone per una difesa che inizia a fare acqua un po’ da tutte le parti, ma in questo caso sono davvero poche le colpe da affibbiare al reparto arretrato. Spalletti, per fronteggiare l’Atalanta, ha schierato i suoi nell’unico modo possibile; difesa a tre e via a sganciare a tutta fascia Malcuit e Mario Rui. Ne è nata una prova superba da parte dei cursori, entrambi i migliori in campo insieme a Mertens, sempre più extraterrestre. Ciro è stato implacabile anche stasera, siamo a 141 reti in azzurro, cinque nelle ultime quattro gare. La miglior risposta, insomma, ai suoi detrattori, prove pesanti da allegare alla sua volontà di restare a Napoli con un rinnovo del contratto che sta meritando sul campo. Una mossa tattica, quella di Spalletti, che ha mandato in tilt orobici e Gasperini, che forse tanto guru e mago della panchina non è. Il gol ospite è nato da una casualità, perché il Napoli ha dominato nel primo tempo, con la regia ordinata ed efficace di Lobotka. Lo slovacco anche lui tra i migliori, prima che la sfortuna decidesse di rendere ancora più complicato il tutto, con il suo infortunio e l’uscita dal campo. In quel momento la squadra ha perso un po’ di materia grigia e le distanze tra i reparti si sono accentuate ma in nessuna occasione gli azzurri hanno sofferto oltremodo l’Atalanta, peraltro ad organico completo ad eccezione di Gosens. E l’amarezza è tutta qui; il Napoli, con qualche alternativa in più nei ruoli nevralgici, avrebbe probabilmente portato a casa la partita a mani basse, quasi senza soffrire. Ed è da qui che bisogna ripartire, da questa consapevolezza. Bisogna serrare le fila, fare quadrato e gettare il cuore oltre l’ostacolo in questo momento di difficoltà. Giovedì arriva il Leicester al Maradona in una gara determinante per l’Europa League, poi Empoli, il super big match contro il Milan e lo Spezia prima della pausa natalizia. Restare attaccati al treno è un dovere, perché i tifosi hanno “un sogno nel cuore”, stampato pure sulle pettorine dei calciatori. Più chiaro di così….

05 Dicembre 2021 00:26 - Ultimo aggiornamento: 05 Dicembre 2021 00:26
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