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SPORT

Napoli-Crotone: L'editoriale di Giovanni Spinazzola

21 Maggio 2018 10:44 —

Il Napoli chiude il campionato con un successo, l’ennesimo di una stagione travolgente culminata con un secondo posto davvero ingiusto, per il gioco espresso e, anche, per qualche decisione arbitrale non proprio corretta a vantaggio della Juve. I partenopei hanno conquistato 91 punti in Serie A, un risultato eccezionale, straordinario; basti pensare come solo tre squadre abbiano superato quella soglia nella storia del campionato italiano e l’armata azzurra è l’unica a non aver vinto lo scudetto avendo sfondato quota 90. Un numero che, nella smorfia napoletana, è la paura; quella che ha avuto la Juventus nelle ultime settimane tanto da dover chiedere “aiutini” esterni, quella che hanno i tifosi del Napoli nel perdere il loro condottiero, quel Maurizio Sarri ormai diventato uno di famiglia per ogni supporters di fede azzurra. D’altronde Hamsik e compagni hanno ricevuto elogi da mezzo mondo per il gioco espresso (ultimo, in ordine di tempo, Spalletti, tecnico dell’Inter, nella conferenza stampa di sabato); sarebbe davvero un peccato mortale dover abbandonare questo progetto dimostratosi vincente, nonostante la mancanza di titoli tangibili (a questo proposito fanno fede anche le parole del Presidente De Laurentiis nel post gara di ieri). La vittoria contro il Crotone è stata firmata da Milik e Callejon, con il tecnico che puntato sui titolarissimi per conquistare i tre punti; niente turn over, quindi, e nessuna passerella per Christian Maggio, un alfiere azzurro che indossa la maglia partenopea da oltre 10 stagioni. Il polacco ha dimostrato ancora una volta tutta la sua abilità aerea ed il suo essere indispensabile; forse, poteva essere utilizzato un po’ in più nelle scorse settimane, al posto di un Mertens bollito ma pure vicino al gol. La rete di Callejon, invece, è arrivata sul solito schema con cross pennellato dalla destra da Insigne; a proposito, proprio il folletto di Frattamaggiore ha disputato una super gara con i due assist vincenti per i compagni prima di essere sostituito per la meritata standing ovation. E’ stata, però, anche la giornata dei saluti; di Maggio, come abbiamo detto, ma anche di Pepe Reina, entrambi in lacrime – segno di grandissimo attaccamento a squadra e città - nell’ultimo giro di campo con indosso la maglia azzurra. Anche Maurizio Sarri – in solitaria, però, anticipando tutti i suoi calciatori – ha voluto omaggiare il San Paolo che l’ha acclamato dal primo all’ultimo minuto. Addio o arrivederci? Pochi giorni, forse una settimana e sapremo tutta la verità. I tifosi, intanto, hanno espresso il loro punto di vista e, per l’ultima volta, hanno intonato il coro “sarò con te…” che ha accompagnato gli azzurri nelle ultime settimane, quelle del sogno. E’ stato un monito, un invito quello dei supporters; un nuovo patto scudetto da stringere nello spogliatoio, qualche sacrificio presidenziale per tenere tutti e rinforzare ulteriormente la rosa per arrivare a quel titolo che sarebbe davvero meritato.

21 Maggio 2018 10:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio 2018 10:44
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