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Napoli-Lecce: Gattuso, “Domani è una partita trappola, non sono frasi fatte. Se domani non giochiamo come fatto con Lazio e Juve è dura"

08 Febbraio 2020 19:42 —

Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Lecce.

In virtù degli ultimi risultati, come la sconfitta della Roma, e di un campionato che si sta riaprendo, è giusto pensare ancora partita per partita?

“Domani è una partita trappola, non sono frasi fatte. Se domani non giochiamo come fatto con Lazio e Juve è dura. Se il Lecce ci comincia a palleggiare in faccia, come fa spesso agli avversari, sarà una gara molto difficile. Loro giocano a viso aperto, fanno male e lo hanno dimostrato contro Inter e Juve. Dobbiamo preparare bene la partita mentalmente. Voglio vedere la stessa cattiveria delle ultime partite”.

Quali sono le condizioni del gruppo? Quali giocatori sono pronti al rientro? Ha in mente un turnover visti gli impegni nei prossimi sette giorni?

“Noi abbiamo quattro difensori centrali e se stanno bene Di Lorenzo torna al suo posto. Poi abbiamo tre terzini, uno a sinistra, e anche loro si giocano due maglie alla pari dei centrali. Il discorso vale per tutte le posizioni. Sicuramente Koulibaly domani giocherà dal primo minuto. Il resto lo valutiamo domani”.

Ha sentito il presidente? Avete parlato del suo futuro?

“Oggi non ha importanza. Non mi sembra nemmeno il caso di parlare del mio contratto, che è da un anno e mezzo con opzioni. Ma ora devo solo pensare a far crescere questo gruppo e garantire risultati”.

A Genova si è visto un grande Napoli nei primi 20 minuti, poi una squadra normale nel resto della gara. Fino al finale.

“Noi dobbiamo muoverci, creare linee di passaggio, dare la possibilità al compagno di muoversi. Poi non dobbiamo impaurirci. Questa squadra si conosce bene da tanti anni ma da tempo offre la sensazione di poter pagare un episodio. Dobbiamo migliorare su questo aspetto, su un certo tipo di calcio. Le decisioni si prendono da squadra. A volte si può decidere di impostare, altre di giocare sulle seconde palle. L'essenziale è prendere queste scelte da squadra e leggere le situazioni di volta in volta”.

Sente che ora questo è il suo Napoli?

“Io sono contento di quello che si fa durante la settimana, per l'impegno che ci mettono, per la quotidianità. Questa è una squadra che recepisce ogni stimolo, ha voglia di stare in campo. Il più grande lavoro fatto sin qui è stato quello di non perdere giocatori per infortunio, visto che abbiamo fatto tanto lavoro dal punto di vista fisico. Ogni giorno mi assicurano grande disponibilità e di questo sono felice. I complimenti vanno fatti a questi ragazzi qui”.

Ora a centrocampo ci sono tante soluzioni: è diventato il punto di forza?

“Sono giocatori funzionali, come piacciono a me. La mezzala deve andare dentro e Elmas lo ha dimostrato lunedì scorso a Genova. Sono contento dei giocatori, non solo del centrocampo. Qualcuno sta avendo meno spazio ma sono contento di avere difficoltà nello scegliere chi far giocare dal primo minuto. Ogni componente della rosa deve dare tutto, sempre. Dire a chi non va in campo di impegnarsi lo stesso non è semplice ma fa parte del nostro lavoro”.

Ha parlato di sicurezza che a tratti può mancare: è solo una questione psicologica o tattica?

“Semplicemente dobbiamo giocare da squadra. Per me significa correre a mille all'ora con una sola testa. I difensori devono accorciare la squadra, i centrocampisti devono metterci una pezza quando perdiamo palla, gli attaccanti devono muoversi sempre. Ma dobbiamo farlo con continuità, per 60-70-80 minuti”.

Allan e Fabian Ruiz sono a disposizione per il Lecce?

“Fabian ha fatto poco negli ultimi 10 giorni. Ha avuto sempre febbre a 39-40 ma non è al cento per cento. Allan si allena da quattro giorni, oggi ci parlo e voglio sentire con le mie orecchie che i giocatori stanno bene. Anche Allan ce la sta mettendo tutta per recuperare la condizione fisica”.

Possiamo dire che nelle prossime otto gare il Napoli capirà dove può arrivare l'anno prossimo. Per lei sarebbe una delusione commettere qualche errore come successo contro la Fiorentina? Sente questo rischio?

“In quella partita abbiamo toccato il fondo, è stata una prestazione imbarazzante a livello di voglia, non tecnico. Abbiamo la consapevolezza di essere una squadra forte, ma dobbiamo preparare ogni partita con la massima importanza. Oggi valiamo 30 punti, tutti. Insigne ha detto che abbiamo fatto i danni, ma i danni li abbiamo fatti tutti. Io da quando sono arrivato, Lorenzo con i suoi compagni. Per questo oggi non possiamo permetterci di guardare alle prossime 7-8 partite. La cosa più bella è aver riacceso l'entusiasmo in città. Ora il ferro è caldo e dobbiamo batterlo, pensando partita dopo partita ma consapevoli del fatto che se lavoriamo da squadra siamo forti e possiamo fare molto di più di quanto fatto sin qui".

Come si affronta il Lecce?

“Faccio i complimenti a Liverani, ha fatto già un miracolo con la Ternana: è giovane e preparato, molto furbo, in ogni stadio provano a giocare. Da anni sta facendo un gran lavoro. Sa di calcio e ne sa tanto, fa giocare bene le sue squadre. Per questo domani non dobbiamo perdere la testa. Dobbiamo essere bravi a tenere botta”.

Contro la Sampdoria ha temuto di pareggiare? Il Lecce va affrontato come se fosse il Barcellona?

“Non ho pensato al punto, il 2-2 sarebbe stato come una sconfitta, una mazzata difficile da recuperare. Come giocare domani? Ai ragazzi non devo trasferire nulla, il fatto che non possiamo sottovalutare questo avversario è oggettivo. Non dobbiamo innervosirci, dobbiamo rispettarli. Siamo in sala video 3-4 giorni a settimana, anche i giocatori lo sanno. Non hanno grandi nomi ma vanno affrontati come se fossero una grande squadra”.

A due mesi dal suo arrivo, che idea si è fatto dello stupore espresso da Mazzola per la scelta del Napoli di puntare su di lei?

“Non ci casco su queste robe, vivo questo mondo da troppi anni. Da giocatore mi dicevano che avevo ferri da stiro al posto dei piedi. Io non mi gaso quando mi fanno complimenti e non mi deprimo quando non me li fanno. Mi diverto a fare questo lavoro, soprattutto quando guido gli allenamenti. Il resto non mi piace tanto”.

Questo Napoli può arrivare in Champions?

“So che è difficile ma voglio vedere questa consapevolezza nella squadra. Tutti soffrono, sotto questo aspetto dobbiamo migliorare ed essere forti anche in quello che non ci piace”.

Come si arriva alla dimostrazione di forza della squadra che faccia rima con continuità anche contro le cosiddette "piccole"?

“La mia paura è questa, giochiamo davanti a oltre 40mila tifosi e non dobbiamo sottovalutare l'avversario. Si cresce mettendosi a disposizione non solo durante l'allenamento, lavorare sulle sedute video e metterci voglia. Dobbiamo fare sentire accolti gli ultimi arrivati anche fuori dal campo. Noi oggi abbiamo bisogno di questo. Questa squadra ha sofferto negli ultimi mesi e ha avuto voglia di superare il momento negativo. Abbiamo ancora grandi margini di miglioramento e per questo bisogna pedalare, venire qui e stare sul campo 5-6 ore al giorno con grande entusiasmo. Quando stai bene in un ambiente non ti pesa. Il salto l'abbiamo fatto su questo aspetto qui”.

Che valutazione ha dell'impatto di Politano? Domani può essere un'opzione importante?

“Lo può essere. Si tratta di un giocatore forte, che ha piede, tecnica e velocità. Può darci una grandissima mano. Ha qualità differenti da Callejon, ma sono due grossi giocatori. Abbiamo tante alternative in tutti i ruoli, non solo sul binario di destra in attacco”.

Come ha fatto rinascere la squadra?

“Sono arrivato e abbiamo iniziato a lavorare, trovando grande disponibilità nei giocatori. Non è stato immediato perché non è facile. Il mio errore quando sono arrivato è stato andare alla ricerca di quello che volevo. Se cominci a chiedere una cosa e fai un passo indietro dai un segnale sbagliato alla squadra. Ho preferito prendere qualche legnata prima, mettendo la squadra nelle condizioni di sbagliare. La colpa è stata di iniziare subito con una mia idea. I meriti della ripartenza ora sono i loro, il lavoro più difficile è far rispettare le regole. Al resto ci arrivi”.

Come sta Lozano?

“Sta lavorando e devo dargli una possibilità, metterlo in condizione di poterlo fare. Si tratta di un patrimonio della società. Bisogna provarlo anche a sinistra, sta facendo vedere qualcosa di diverso negli allenamenti. Da esterno a piede invertito mi sta dando grandi soddisfazioni. Dobbiamo farlo migliorare, spero arrivi la sua chance”.

C'è un dualismo Meret-Ospina?

“Da quando sono arrivato sembra, ascoltandovi, che io ce l'abbia con Meret. In passato Meret aveva giocato il 60 per cento delle partite e Ospina il 40 per cento. L'unico problema è che Giuntoli e il presidente hanno comprato tre portieri forti, perché anche Karnezis lo è. Chi vedo meglio, gioca. Meret è importante ma io non faccio scelte per antipatia o simpatia: le faccio per il bene della squadra”.

Giovanni Spinazzola

08 Febbraio 2020 19:42 - Ultimo aggiornamento: 08 Febbraio 2020 19:42
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