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NAPOLI-LIVERPOOL: La vittoria soprattutto di Ancelotti

04 Ottobre 2018 00:00 —

Il Napoli si regala una notte straordinaria, magnifica, nel segno di Lorenzo Insigne e demolisce il Liverpool, la squadra vice campione d’Europa in carica, una delle formazioni candidate alla vittoria finale del trofeo. Una partita perfetta, perché i difensori hanno messo la museruola agli attaccanti Reds, roba complicata, considerato come il Liverpool aveva una media di tre reti a partita. Ancelotti ha indovinato tutto; l’undici iniziale, con Maksimovic terzino destro, Fabian Ruiz ala sinistra ed Insigne dietro Milik ma anche i cambi, quando c’era da proporre un Napoli più offensivo, in grado di osare contro una squadra ormai alle corde. Ed il gol è arrivato al 90’, con il solito Insigne sempre più bomber dall’avvento in panchina di Re Carlo. Lorenzo il Magnifico ha posto rimedio ad una grave ingiustizia maturata fin lì; agli azzurri, infatti, era mancato solo il gol per tutta la gara eppure le occasioni non erano di certo mancate. Un salvataggio sulla linea di Joe Gomez, la traversa di Mertens a gridare vendetta, con i fantasmi di Belgrado a riaffiorare nelle menti di tutti; sembrava una Champions League stregata per Ancelotti, per il Napoli ed invece le sorti che si ribaltano proprio all’ultimo respiro. Mertens, per Callejon, cross dello spagnolo per la estirada del numero 24 a mandare in delirio uno stadio, una città intera, circa sei milioni di tifosi sparsi nel mondo. Una gara perfetta, dicevamo, a cominciare da Ospina, bravissimo in due uscite salva risultato, una addirittura all’85’ in anticipo su Salah. Le uniche sollecitazioni per il colombiano, perché il Liverpool si è reso inoffensivo nell’area di rigore azzurra, merito della difesa inedita schierata dal tecnico. Albiol e Koulibaly a fare muro al centro, Maksimovic sulla destra a disinnescare Mané e Mario Rui sull’out opposto; in mediana Allan a ringhiare su qualsiasi avversario gli capitasse a tiro con Fabian Ruiz sempre più duttile e poliedrico, stavolta schierato esterno sinistro a dimostrazione di come lo spagnolo sia una sorta di uno e trino. Se Milik in attacco ha offerto una buona prova, lottando con gli statuari difensori inglesi, è stato il tridente dei piccoletti a fare malissimo alla difesa Reds. Un successo che ha cancellato il ko di Torino, una vittoria che ha regalato autostima alla squadra e, soprattutto, la testa della classifica in vista del doppio confronto con il PSG, capace di farne sei in casa alla Stella Rossa. Anche a Parigi servirà la miglior versione del Napoli, quella ammirata in un San Paolo encomiabile, capace di rendere un inferno l’ambiente fin dal primo secondo di gioco; in Francia non ci sarà la spinta del pubblico ma i partenopei hanno dimostrato di essere una squadra solida, in grado di mettere alle corde e battere chiunque. Il girone della morte è diventato d’improvviso meno pauroso anche se resta comunque proibitivo. Tempo per la Champions, però, ce n’è, in Europa si torna a giocare tra tre settimane ed i partenopei devono chiudere il ciclo terribile pre sosta con il Sassuolo; il Napoli sarà di scena ancora a Fuorigrotta. I tre punti sono obbligatori per ripartire dopo sabato scorso. La squadra ammirata contro il Liverpool è capace di conquistare ogni traguardo; nulla è precluso, soprattutto se dovesse aumentare la cattiveria sotto porta, il vero neo di Mertens e compagni.

Giovanni Spinazzola

04 Ottobre 2018 00:00 - Ultimo aggiornamento: 04 Ottobre 2018 00:00
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