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Napoli-Milan: 0-1- "Una sconfitta che brucia" di Giovanni Spinazzola

06 Marzo 2022 23:59 —

Doveva essere la notte dell’assalto allo scudetto, staccare il Milan e agganciare l’Inter in vetta ed invece ancora una volta in questa stagione il Diego Armando Maradona invece di tramutarsi in un fortino inespugnabile si è confermato terra di conquista per gli avversari.

Corsi e ricorsi storici, contro i rossoneri nell’87 gli azzurri s’imposero (ma in quella partita giocava il re del calcio che siglò una rete memorabile n.d.r.) planando verso il primo scudetto; nell’anno seguente, sempre in questo stadio, il Napoli s’imbattè nel Milan dei Gullit, van Basten ecc. ecc. e perse il tricolore. Stasera non sappiano se con questo successo il Milan andrà a cucirsi sulle maglie lo scudetto ma sicuramente si è installato in vetta superando i cugini milanesi (che però hanno una partita in meno n.d.r.) ma soprattutto ha tolto una gran bella fetta di speranza agli azzurri di lottare per la conquista del titolo. Una partita equilibrata giocata da entrambe le squadre con grande vigoria fisica e molti errori tecnici e quando un match s’incanala su questi binari l’episodio può far pendere il piatto della bilancia dall’una o dall’altra parte e così è stato. Minuto 49’ punizione per i rossoneri un po' fuori dall’area napoletana, il pallone finisce a Calabria che sferra un gran tiro tra un nugolo di gambe viene toccato da Giraud che anticipa Koulibaly sotto rete e il Milan passa in vantaggio.

E’ la rete decisiva. Fino a quel punto le due squadre si sono equivalse senza che nessuna delle due creasse pericoli, tant’è vero che il taccuino nei primi 45’ non segnala nessuna azione degna di nota, poi la rete e la partita cambia volto. Il Napoli si produce in assalti senza però molta lucidità; ed è proprio questo il vero peccato mortale commesso da Insigne e compagni. Sia il capitano ma soprattutto Fabian Ruiz e Zielinski hanno commesso molto errori sia in fase di impostazione che nella ricerca dell’ultimo passaggio tant’è che Osimhen da solo, correndo con la sua generosità sia a destra che a manca, ha cercato di creare pericoli alla difesa milanista. Non solo ma i due centrocampisti non si sono mai fatti vedere al limite dell’area per tiri da fuori che sono il loro marchio di fabbrica. La manovra azzurra si è fatta più incisiva quando sono usciti prima Fabian Ruiz e poi Zielinski con Ounas e Anguissa e le occasioni hanno cominciato a riempire il taccuino. Osimhen ha impegnato il portiere rossonero per ben due volte, un gran bel tiro da fuori di Ounas ha sfiorato il palo e un'altra saetta (lasciamo perdere termini come missili e bombe che in questo periodo della storia che stiamo vivendo non è proprio il caso di citare n.d.r.) di Lozano, rientrato in campo dopo lunghi mesi di assenza per il noto infortunio alla spalla all’82’, ha sfiorato la porta rossonera. Troppo tardi però il Milan si è arroccato dietro cercando di assestare la botta decisiva in contropiede e per poco il disegno tattico non riusciva, ci sono volute due grandi parate di Ospina, l’ultima al secondo minuto di recupero, per evitare un punteggio più severo. Se non altro Milan e Napoli sono in perfetta parità negli scontri diretti e alla fine nel caso dovessero giungere con lo stesso punteggio sarà la differenza reti a decidere il piazzamento; poco male!

In conclusione una sconfitta che brucia e non solo per il fatto in sé ma anche per l’atmosfera, il Diego Armando Maradona al completo con un bellissimo colpo d’occhio, e l’entusiasmo che ha riempito la città in questa settimana di vigilia. Potevano davvero fornire una spinta verso quel traguardo che tutti sognavano. Ora invece non resta altro che tirarsi su le maniche, dimenticare la serataccia e riprendere a rincorrere le due milanesi. Mancano ancora dieci partite e tutto può ancora accadere anche se la salita si è fatta più ripida e impervia.

06 Marzo 2022 23:59 - Ultimo aggiornamento: 06 Marzo 2022 23:59
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