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Napoli-Milan:2-2. "Gli azzurri frenano al San Paolo" di Giovanni Spinazzola

13 Luglio 2020 00:24 —

Il Napoli non va oltre il 2-2 contro il Milan e perde l'occasione di allungare in classifica sui rossoneri, in un finale di stagione d'allenamento in vista della Champions League e del prossimo campionato. I partenopei giocano meglio, avrebbero meritato il successo e solo Donnarumma e l'arbitraggio, oltre a qualche errore da correggere, impediscono agli uomini di Gattuso di conquistare altri tre punti. Ineccepibile il rigore per il Milan, ma ce n'era uno anche a favore degli azzurri per fallo di Leao su Elmas, senza dimenticare Theo Hernandez letteralmente graziato da La Penna da un rosso sacrosanto per un intervento killer su Milik. Arbitro decisamente scarso, al pari di Rocchi al Var, forse impegnato a mangiare un babà o prendere il caffè piuttosto che segnalare gli episodi. Arbitro a parte, il Napoli ha disputato un'ottima gara, imponendo il suo gioco contro un Milan tra le più in forma del campionato post Covid. La scelta di Lobotka in cabina di regia, decisamente a sorpresa, ha mostrato la voglia di Gattuso di un Napoli meno coperto ma più in grado di far girare il pallone in velocità, con percentuali di possesso palla elevatissime e Donnarumma costretto agli straordinari. Due le parate salva risultato del portiere rossonero, con gli azzurri poi capitolati sul primo errore difensivo, ma anche sulla prima occasione d'attacco del Milan. La difesa era piazzata malissimo; Koulibaly senza uomo da marcare, Di Lorenzo a far la diagonale su Ibrahimovic e Theo Hernandez - poi in gol - lasciato tutto solo in area. Un corto circuito chiaramente inaccettabile, perché tutta la linea ha mostrato un posizionamento errato favorendo l'avversario. Anche in svantaggio, però, il Napoli non ha mai smesso nel suo gioco, arrivando prima al pareggio con Di Lorenzo e poi al vantaggio con Mertens all'ora di gioco. Ancora una volta ha funzionato alla meraviglia l'asse con Callejon e non possiamo che ribadire nuovamente come lo spagnolo sia elemento imprescindibile anche per il Napoli del futuro, intoccabile. Pienamente nel progetto lo spagnolo, al contrario di Milik subentrato nel finale di gara ed apparso svagato, capace di sbagliare tutto il possibile. Attendiamo con ansia il recupero di Llorente; lo spagnolo, con la professionalità che lo contraddistingue, potrà sicuramente far meglio del polacco. Nell'attesa Ciro ha mostrato ancora una volta il giocatore magnifico qual è, mentre Insigne inizia a dare i primi segnali di stanchezza per un tour de force che l'ha visto in campo praticamente sempre dalla ripresa del torneo. Dovrà titare il fiato il capitano, per ritornare a splendere. Da un polacco all'altro, dannazione di Napoli e dei tifosi azzurri è Zielinski, calciatore dal talento cristallino ma più incostante della metropolitana collinare. Ad intermittenza come i treni della linea 1, con lunghe pause durante la gara inaccettabili per chi dovrebbe caricarsi la squadra sulle spalle. L'ha fatto, invece, Koulibaly; il senegalese - ha chiuso con la fascia di capitano al braccio, dopo essere passata da Callejon - è tornato ai suoi livelli, eccelsi; un muro in difesa, contro cui è andato a sbattere perfino Ibrahimovic e via a far ripartire l'azione come il più elegante e potente dei centrocampisti. Pochi giorni fa ha dichiarato che, in caso di proposta, accetterebbe volentieri di restare a vita nel Napoli; fossimo in De Laurentiis convocheremo subito il suo procuratore, perché lasciar scappare il miglior difensore al mondo sarebbe un delitto. 

13 Luglio 2020 00:24 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio 2020 00:24
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