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Napoli-Rijeka: Gattuso, "Maradona non morirà mai"

27 Novembre 2020 00:09 —

Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato ai microfoni di Sky al termine della gara vinta contro il Rijeka. Grande spazio, ovviamente, per Diego Armando Maradona.

“Maradona? Ho tanti ricordi di lui, ci siamo parlati tante volte, ho avuto anche la possibilità di cenare con lui in due occasioni. Non morirà mai. Tante le cose straordinarie che ha fatto. Resterà per sempre vivo per quello che ha fatto, anche se ha sbagliato nella vita privata. Già ieri, in pullman per raggiungere l’hotel, si respirava un’aria diversa. Una grave perdita, ma Diego non morirà mai. È di un altro pianeta, è una leggenda mi sarebbe piaciuto dargli qualche scarpata da calciatore”.

Gattuso, poi, analizza la gara. “Sono tutte difficili le gare, si fa fatica anche contro le squadre di Interregionale. Meglio di tre settimane fa, quando giocammo la gara d’andata, anche se abbiamo sbagliato tanto. Volevamo imbucare ed abbiamo perso tempo, ci siamo intestarditi nel voler palleggiare”.

Prestazione di Ghoulam. “Sta bene, spettava a me dargli una chance da titolare ed oggi ha fatto bene”.

Gattuso è tornato, poi, al confronto post Milan. “Tante le cose non vere dette, io non litigo con i giocatori, ma gli rompo le scatole. Sono 11 le gare giocate fin qui; abbiamo conquistato otto vittorie e tre sconfitte. Si può perdere ma non mi piace quando in campo si fa i professori, non bisogna mandarci a quel paese. Se poi qualcuno pensa che siamo i Galacticos o il Barcellona, va bene. Il potenziale p enorme, dobbiamo crederci sempre”.

Il tecnico ha poi parlato di Napoli. “Diego non è stato il calciatore che ha vinto due scudetti e la Coppa Uefa o, almeno, non solo. L’orgoglio è l’averlo visto rappresentare e difendere la città. Ha fatto sognare un popolo intero vincendo a Milano e Torino. Molti qui si chiamano Diego in suo onore. Se facciamo un sondaggio, è più importante Maradona che San Gennaro”.

“Napoli – ha continuato – è una città particolare. Sembra di essere a Rio de Janeiro, in Brasile. Si sente sempre odore di mangiare, la temperatura è incredibile; altro che Italia, sembra il Brasile, si somiglia la gente. Mi sento a mio agio qui, da tanti anni vinco al nord ma sono terrone dentro”.

Anche “Ciro” Dries Mertens, nel postgara, ha voluto ricordare Maradona.

“Un brutto momento per me e nemmeno posso immaginare cosa sia stato per tutti coloro che abbiano vissuto qui. Diego è stato importante per la società, ma anche per la città e per il Sud. Diego ci ha lasciato, ma dobbiamo conservare i ricordi belli. L’ultima immagine che ho di lui è quella di un uomo che amava il calcio, che rideva. Faceva qualcosa di straordinario ogni volta toccava un pallone. Gli ho chiesto scusa perché non si può accostare il mio nome al suo”. 

Mertens ha poi analizzato anche la gara contro il Rijeka. “Nessuna gara è facile ed anche questa non lo è stata. Ora testa a domenica”.

“Cosa provo quando indosso la maglia del Napoli? È difficile da spiegare. Oggi era dura indossarla, ero emozionato. È difficile spiegarlo”.

Terminata la gara, Matteo Politano, altra gara positiva per lui, ha così analizzato la sfida.

“Un giorno triste oggi, difficile avere la testa giusta in capo. È stato importante segnare. Siamo stati bravi nel trovarlo. Dobbiamo migliorare nel fraseggio, rischiare meno nel perdere palloni banali come capitato nel primo tempo quando abbiamo rischiato di incassare due-tre contropiedi. Contro la Roma dovremo fare attenzione. In Europa League abbiamo preso la strada giusta, ma ora testa alla Roma che palleggia bene ed è in forma. Giovedì prossimo, poi, sarà tempo di un’altra finale e toccherà a noi chiudere il discorso qualificazione”.

Anche Politano ha voluto ricordare Maradona. “Dobbiamo essere bravi tutti e provare ad onorarlo portando un trofeo a casa da dedicare a lui”.

Giovanni Spinazzola

27 Novembre 2020 00:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2020 00:09
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