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SPORT

Napoli-Spartak Mosca: 2-3. "Prima sconfitta" di Giovanni Spinazzola

01 Ottobre 2021 00:50 —

Ed alla fine arrivò. Il Napoli conosce la prima sconfitta in gare ufficiali dell’era Spalletti al termine di una gara incredibile, pazza, con un punteggio tutto sommato immeritato. Gli azzurri pagano l’inferiorità numerica per oltre un’ora, disattenzioni difensive macroscopiche ed anche la mancanza di cinismo sotto porta. Eh sì perché i partenopei, nel primo tempo, hanno due grandi occasioni per raddoppiare ma le sprecano prima con Petagna, poi con Zielinski. Clamorosa quella del polacco che, con lo specchio della porta spalancato, spara in curva centrando i piccioni in volo sul Maradona. Eppure la gara si era messa in discesa, con la rete di Elmas su papera clamorosa del modesto portiere russo, Maksimenko. Il livello dello Spartak, nel suo complesso, era modesto, con Promes e Moses spine nel fianco capaci di far più male del previsto. È costata carissimo l’irruenza di Mario Rui in occasione del rosso, arrivato dopo consulto al VAR; una stagione davvero positiva fin qui per il lusitano, ma il cursore deve imparare a limitare e limitarsi, giocando con intelligenza e costrutto, perché il rischio di commettere errori fatali è dietro l’angolo. Spalletti l’ha preparata bene la gara, puntando anche su un discreto turn over ma tutto il piano è andato all’aria in inferiorità numerica. La squadra ha perso le sue certezze, soprattutto le distanze tra i reparti ed è stata punita anche in maniera casuale. Errori di concetto, di posizione, costati già troppi gol, la maggior parte di quelli incassati fin qui. Spalletti, nel centro sportivo di Castel Volturno, saprà dove intervenire e quali correttivi apportare, perché domenica si scenderà già in campo, a Firenze contro i viola di Commisso. Nulla di compromesso nel girone, perché il Lega Varsavia primo a punteggio pieno sarà il prossimo avversario degli azzurri; Insigne e compagni, però, hanno già esaurito i bonus e dovranno ora solo vincere per chiudere al primo posto ed evitare i sedicesimi. Sarà possibile farlo soprattutto con un Osimhen in formato super, ancora in rete; il nigeriano è un’arma formidabile ma ognuno deve giocare la sua parte, a partire dal centrocampo, decisamente fallace e debole oggi.   

01 Ottobre 2021 00:50 - Ultimo aggiornamento: 01 Ottobre 2021 00:50
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