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Napoli: Attacco azzurro, croce e delizia

11 Febbraio 2019 19:27 —

Croce e delizia. È il reparto avanzato del Napoli, quello deputato a far gol, il punto forte e, al contempo, quello debole della squadra azzurra. Leggendo i nomi, almeno sulla carta, i partenopei non hanno nulla da invidiare ai top club europei. Milik, Insigne, Mertens, Verdi a cui vanno aggiunti anche Callejon, Ounas e Younes. Un reparto di primissima qualità, con calciatori tecnici, finalizzatori e uomini veloci in grado di creare scompiglio nelle difese avversarie. Insomma, Ancelotti dovrebbe stare in una botte di ferro, eppure la squadra è decisamente altalenante. Gli attaccanti azzurri sono bulimici; la squadra crea tantissime occasioni da rete, almeno una decina a partita ma i bucanieri partenopei non sfruttano al massimo né il gioco dei compagni, tantomeno le qualità personali. Arek Milik è il bomber di questo Napoli, quinto nella classifica marcatori con 12 reti e nessun rigore tirato in 20 presenze, con numeri migliori rispetto a chi lo precede, Ronaldo incluso (18 reti ma cinque rigori calciati in 23 presenze). Ad otto reti, invece, la coppia Mertens-Insigne, mentre Callejon è fermo a quota uno, ma lo spagnolo è utile come assistman, il migliore degli azzurri con sei passaggi vincenti, uno in più di “Ciro” ed a +2 su Lorenzo. Dietro di loro, Fabian Ruiz e Zielinski a quota tre – due centrocampisti – Verdi a quota due (ma solo 10 presenze, per lo più spezzoni di gara) così come Ounas. Insomma; se non siamo alle polveri bagnate, poco ci manca. La squadra sbaglia troppo sotto porta, è poco cinica e cattiva e, in questo modo, spreca occasioni ghiotte e getta al vento punti fondamentali. Servirà necessariamente migliorare e risolvere questo problema, anche perché la squadra non ha segnato nelle ultime quattro trasferte consecutive (Coppa Italia compresa), racimolando due pareggi e due sconfitte, con tanto di eliminazione dal trofeo nazionale. L’allarme suona a Castel Volturno, perché giovedì si vola a Zurigo e tempo di passi falsi è già esaurito, proprio come i jolly.  

Giovanni Spinazzola

11 Febbraio 2019 19:27 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2019 19:27
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