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CRONACA

Napoli: "Capodimonte, Sannino e Caravaggio" di Antonio Pianelli

24 Febbraio 2021 15:31 — Polemiche sterili senza senso e lontane dalla realtà attuale.

130.000 persone sono entrate nel Museo di Capodimonte negli ultimi due giorni attraverso la piattaforma Youtube e hanno visto, probabilmente per la prima volta, "la flagellazione di Cristo", il dipinto a olio su tela di Caravaggio, realizzato tra il 1607 ed il 1608. Sono entrati nella sala 78 del Museo nazionale di Capodimonte tramite l'ultimo video del cantautore napoletano Andrea Sannino girato, con tutte le autorizzazioni del caso, dal regista Luciano Filangieri e scritto con Luca Delgado al quale hanno collaborato artisti di fama internazionale quali i compositori Mauro Spenillo e Pippo Seno, il batterista Alfredo Golino (Mina, Renato Zero, De Gregori), il bassista Roberto D'Aquino (Alex Britti, Gigi D'Alessio, Edoardo Bennato) e il percussionista Michele Maione e Adriano Pennino (Michael Bolton, Giorgia, Lara Fabian, Franco Califano). Un'operazione che valorizza gli spazi del Museo Nazionale di Capodimonte, autentico fiore all’occhiello della città e simbolo della bellezza e della cultura della metropoli partenopea. Un video, che con il passar dei giorni, raggiungerà, come i precedenti dell'artista, oltre un milione di persone in Italia, in Europa e nel mondo. C'è solo da applaudire Andrea Sannino e Sylvain Bellenger, già direttore delle collezioni storiche dell’Art Institute di Chicago ed attuale direttore di Capodimonte, uno per dirla in breve che è riuscito a ridare a Capodimonte respiro internazionale facendolo tornare ad essere un museo che dialoga con il presente. E il presente come negarlo è il digitale. E il francese di Valognes, specializzato in storia dell’arte alla prestigiosa École du Louvree della Sorbonne, lo ha capito benissimo tant'è che in una recente intervista ha esplicitato che lui "dal museo cerca piuttosto l’opera d’arte, e la possibilità di ‘entrarvici’, anche attraverso l’immagine digitale e le informazioni ad essa relative. D’altra parte, la cosa peggiore accade quanto un museo intimidisce il visitatore, perché lo fa sentire incapace di ‘vedere’. Il digitale dovrebbe servire a dare un’opportunità anche al pubblico che non ha gli strumenti intellettuali o l’esperienza necessaria per vedere, e quindi emozionarsi. A volte è sufficiente offrire qualche chiave di lettura. Più in generale, direi quindi che la dimensione online di un museo funziona quando ti permette di andare oltre il museo stesso. Poi, più sei andato oltre, e più hai voglia di tornare al museo". E' questo il concetto che ha fatto intuire a Bellenger che autorizzare a girare a Capodimonte il video clip di Andrea Sannino, che raggiunge milioni di visite sulle piattaforme digitali e sui social, solo su Istagram il cantautore ha quasi 200.000 follower e 338.594 su Facebook, sarebbe stata, come lo è stata, un'operazione più che vincente per il Museo. Tutte le polemiche sterili di questi giorni sono senza senso, lontane dalla realtà attuale e appaiono esclusivamente come frenesie di persone con smania perenne di protagonismo. Alla soglia degli ottanta anni, bisognerebbe prendere alla lettera le parole di Padre Pio "è dolce riposare dopo aver compiuto il proprio dovere" e vivere sereni. 

24 Febbraio 2021 15:31 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2021 15:31
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