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SPORT

Napoli: Champions League, intervista a Enrico Varriale

12 Dicembre 2018 18:24 —

L’amarezza, il giorno dopo, è ancora tanta in casa Napoli e tra i tifosi per come è maturata l’eliminazione dalla Champions League. La Redazione de I Fatti di Napoli, per commentare la gara di ieri ed il futuro degli azzurri in Europa League e campionato, ha contattato – in esclusiva – il giornalista di Rai Sport Enrico Varriale. 
È più grande l’amarezza per la modalità dell’eliminazione oppure l’orgoglio per aver tenuto testa a Liverpool e PSG?
“Sicuramente l’amarezza perché il Napoli è arrivato ad un passo da un risultato che sarebbe stato clamoroso sotto certi aspetti, però è altrettanto vero che quanto fatto dagli azzurri in questo girone resterà. I partenopei, in Champions League, negli anni, stanno accumulando una grande dose di jella, non solo riservata alle singole partite oppure agli episodi, perché la fortuna conta il giusto in una gara. Sono dell’opinione, infatti, che le squadre forti siano superiori agli episodi negativi. In Champions League, però, il sorteggio è importante e se – nonostante la seconda fascia – peschi il Liverpool dalla terza, squadra fortissima e finalista dell’ultima edizione, così come con Sarri, da prima nel girone agli ottavi peschi il Real Madrid secondo, la squadra Campione in carica che poi vincerà di nuovo la coppa, beh, non sei proprio fortunato. Quando affronti le squadre forti deve andarti tutto bene; ieri il Napoli ha subìto la forza del Liverpool, asfissiante nel pressing per 70 minuti, ma ha avuto due grandi occasioni – prima con Callejon, poi con Milik – per il gol qualificazione e non le ha sfruttate. Il rammarico è l’aver avuto l’opportunità di passare il turno in un girone proibitivo, con il gol non arrivato per pochissimo, anche per mancanza di fortuna e un pizzico di ingenuità. Devo, però, dire come l’ipotetico pareggio ieri sarebbe stato bugiardo, sicuramente non meritato. C’è amarezza e soddisfazione per aver giocato alla pari con PSG e Liverpool, due formazioni che hanno tutto per andare fino in fondo”. 
Ieri sono un po’ mancati i big della squadra. Merito del Liverpool o demerito dei calciatori azzurri non ancora con una mentalità vincente? 
“Penso che sia soprattutto merito del Liverpool. Chi afferma la brutta prestazione di Hamsik, Insigne e Mertens, dovrebbe valutare come hanno giocato a Napoli i vari Salah, Mané e Firmino; non hanno mai tirato in porta. Vi sono partite in cui le squadre forti dominano; quando avviene, il singolo non può fare chissà cosa. A questo livello i singoli sono fondamentali, ma hanno un valore di mercato straordinario. Ieri hanno fatto la differenza Alisson, autore di una parata strepitosa, e Van Dijk che ha tenuto in piedi da solo la difesa dei Reds oltre a Salah. Sono giocatori del valore complessivo di 200 milioni di euro. Non si può dimenticare come vi siano valori in grado di fare la differenza. Il Napoli ha ottimi giocatori, probabilmente non a questo livello; ma anche i campioni inglesi non hanno visto palla a Napoli. Hamsik è partito male, poi si è rifatto nella ripresa ma ha avuto un’occasione importante nel primo tempo un po’ sottovalutata. Ieri il Liverpool è stata una formazione che per 70’ ti ha asfissiato e questo è peculiarità delle grandi squadre. Però l’hanno fatto anche gli azzurri al San Paolo e ricordo anche lì parate straordinarie di Alisson”. 
Lei ha citato Van Dijk tra i migliori. Il centrale olandese, però, doveva essere espulso per il fallo su Mertens. 
“Se ci fosse stato il VAR sarebbe stato espulso; questa è un’altra considerazione. L’arbitro non ha potuto vedere la durezza dell’intervento del difensore; con la tecnologia è la classica situazione che poi porta al rosso diretto e lì poteva cambiare la partita. I singoli episodi fanno parte del gioco; se si vanno ad analizzare, il Napoli avrebbe dovuto vincere a Belgrado, così come a Parigi senza dimenticare come poteva essere evitata la rete incassata al San Paolo dai francesi a primo tempo praticamente scaduto. Sono tante le situazioni che possono far girare le partite. In realtà la vera grande sfortuna è stata nel sorteggio; il Napoli poteva capitare in un girone come quello del Porto, per citare un esempio, più semplice. Ed invece agli ottavi andranno formazioni del valore inferiore rispetto a quella partenopea”. 
Ieri Ancelotti ha parlato dell’Europa League da vincere. Questa squadra può davvero conquistare la competizione? 
“Ha le carte in regola per essere protagonista in Europa. L’Europa League dipende da molti fattori; da come vanno le cose in campionato, innanzitutto, perché credo fino ad un certo punto il voler puntare su tutte le competizioni. Una delle situazioni rimproverate a Sarri la scorsa stagione è stato l’aver abbandonato l’Europa League per puntare al campionato. Se a febbraio ti trovi a 15 punti dalla Juve, è chiaro che ti concentri sulla competizione internazionale; se, invece, per una situazione che al momento non mi sembra prevedibile, ti dovessi trovare a tre-quattro lunghezze dai bianconeri, mi piacerebbe capire le scelte di tecnico e società. Ancelotti, però, sta sfruttando tutta la rosa e questo è un fattore molto importante. L’Europa League è un torneo più faticoso sul piano fisico, perché si gioca di giovedì e vi sono trasferte più complicate dal punto di vista logistico ma è meno impegnativo della Champions League, almeno per un turno o due. Quando arrivano i quarti, infatti, bisognerà affrontare anche lì squadre forti e sarà importante capire la situazione in campionato. È chiaro che il Napoli non vince da tempo in Europa ed alzare al cielo quel trofeo sarebbe un risultato importantissimo; è, però, anche lampante come il campionato, per i tifosi, è la priorità”. 
Ci può essere un contraccolpo psicologico in vista di Cagliari? 
“Mi auguro di no. Ho grande fiducia in Ancelotti; già ieri sera ha dimostrato di possedere le qualità per risollevare la squadra da una delusione dopo aver sfiorato un traguardo importante. In questo momento il Napoli ha la consapevolezza di essere una squadra forte e di aver trovato sulla sua strada una corazzata come il Liverpool. Vi sono poche squadre al Mondo in grado di mettere in difficoltà gli azzurri; i Reds sono una di queste ma stiamo parlando della stessa formazione che al San Paolo è stata mesa sotto senza discussioni dal Napoli. In questo momento, assorbita la delusione, bisognerà pensare alle cose buone – e sono tante – che questo girone di Champions League ha messo in evidenza per questa squadra”. 

Giovanni Spinazzola 

12 Dicembre 2018 18:24 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2018 18:24
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