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CRONACA

Napoli: Conferenza sul debito pubblico con Padre Alex Zanotelli

25 Aprile 2018 10:48 —

“Il pensiero è critico è scomparso, ecco la grande sfida che abbiamo davanti” così  Padre Alex  Zanotelli, missionario comboniano, conclude la conferenza sul debito pubblico che si è tenuta lunedì nella sala espositiva di Santa Chiara. L’evento “ Spezziamo le catene del Debito” organizzato dal Comitato NoDebito di Napoli e presenziato da Vincenzo Bello, membro dello stesso, ha rappresentato, grazie all’intervento di diverse personalità, invece un vero e proprio spazio di “pensiero critico”, uno stimolo per le coscienze ad aprire gli occhi difronte ad “debito ingiusto” e ad attivarsi per risollevare la sorte delle parti più deboli della società che ne rappresentano le principali vittime.

In primis l’analisi, di Francesco Gesualdi, attivista e saggista, in passato allievo di don Lorenzo Milani alla Scuola di Barbiana, ha ripercorso l’evoluzione del debito pubblico a partire dal 1980, quando il debito ammontava a 114 miliardi (una percentuale del 58% rispetto al PIL) fino ad arrivare ai 2200 miliardi del 2017. Gli interessi composti la principale causa di questa crescita sbalorditiva e i tre milioni di disoccupati una delle più gravi conseguenze sociali che riscontriamo oggi.

E se fino ad ora c’è stato detto che non abbiamo altra strada se non l’Austerità, la direzione in cui ci spinge l’Europa, forse dovremmo aprire gli occhi e constatare che delle alternative esistono.

Non si tratta ne’ di continuare ad indebitarsi, ne’ puntare ad un’ulteriore crescita in un mondo che ormai non lo potrebbe più sostenere, la strada alternativa sarebbe quella di “Ripartire il peso” come sostenuto dallo stesso Gesualdi : “Bisogna risolvere il problema del debito cominciando a far pagare i più forti, il che significa tra le altre cose, accettare l’idea che debbano pagare anche i creditori. Finiamola con quest’idea che debbano pagare i pensionati, i più poveri della società, ma soprattutto iniziamo a pensare all’autoriduzione degli interessi, all’autoriduzione del debito per poi fare anche un ragionamento che riporti alla sovranità monetaria”

Spostandoci dal piano nazionale a quello locale, a Napoli, un bel lavoro è stato fatto da diversi movimenti tra cui il gruppo di Massa Critica, il cui esponente Fabrizio Greco, ha illustrato le problematiche e gli obiettivi che sono stati posti a livello locale. Che cosa fare? Se il debito è pubblico, pubblicamente si dovrebbe decidere cosa pagare e non pagare “Io non sono contrario al debito sono contrario ad un debito odioso che non è stato contratto nell’interesse della collettività […] Il meccanismo  di finanza pubblica locale è divenuto un meccanismo di estrazione di valore , una volta già svenduti gli enti nazionali ci si concentra sugli enti locali per estrarre valore, si stanno accanendo sul welfare territoriale, sui servizi pubblici locali, parliamo di istruzione, parliamo del diritto di mobilità (ANM)”. L’idea è  quella di promuovere nuove istituzioni democratiche come la Commissione Audit, che compiano indagini popolari indipendenti per analizzare la composizione del debito.

Della stessa idea è anche Padre Alex Zanotelli “Deve crearsi un movimento popolare più forte, che arrivi ad analizzare che cosa effettivamente è stato speso per il popolo italiano in questi anni. In questo senso stiamo premendo sulle chiese cattoliche. E’ un debito immorale perché lo pagano i poveri anche nella nostra città” e ha aggiunto “Noi siamo partiti dal nulla, abbiamo fatto la lotta contro la Del Monte, eppure siamo riusciti, ci vuole coraggio, dobbiamo tornare ad una fiammella di pensiero critico nell’età della sua scomparsa.          

E’ intervenuto, poi,  Renato Briganti, docente di Diritto Pubblico alla Federico II, con un breve quadro sulla situazione inglese, l’origine della Brexit e le statistiche in merito alle fasce della popolazione più povere che ne stanno scontando le conseguenze. Interessante l’inversione di rotta per cui si ricomincia anche in UK a parlare di sovranità monetaria. 

Nella sua analisi sulla situazione italiana ha sostenuto che forse il problema non è una norma, ma il fatto che la sequenza di argomentazioni presentate durante lo stesso incontro non faccia sufficientemente parte del patrimonio di valori condivisi, d’altro canto “si vincono le elezioni parlando di Flat Tax che vuol dire non tassa piatta ma che i ricchi pagheranno meno e i poveri pagheranno di più”

Il lavoro deve quindi essere fatto sulla società, sulle coscienze, bisogna divulgare il tema, altrimenti finiremo per essere dipinti  dalle parole del sociologo Zygmunt Bauman, citato dal docente :“stiamo schiantando con un aeroplano e invece di cambiare rotta ognuno si cerca il suo paracadute personale”

E dunque da dove partire se non dalle aule universitarie? Il giorno dopo la conferenza, presso il complesso di Monte Sant’Angelo, grazie alle iniziative del professore Briganti, è stata di nuovo effettuata da Gesualdi l’analisi del debito pubblico, ma questa volta di fronte a centinaia di studenti.

Lea Cicelyn

25 Aprile 2018 10:48 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile 2018 10:48
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