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CRONACA

Napoli: Confiscati 628 fabbricati ad un imprenditore collegato alla camorra. Valore 300 milioni di euro

12 Luglio 2019 10:13 —

I FInanzieri del Comando Provinciale di Bologna e del Comando Provinciale  di Napoli, hanno sottoposto a confisca un ingente patrimonio del valore di circa 300.000.000 di  euro, in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria napoletana, riconducibile a P.A.,  cl. 1956, “imprenditore” operante nel settore immobiliare, condannato nell’ambito della nota operazione “Omphalos” per i reati di esercizio abusivo del credito ed intestazione fittizia di quote  societarie e di beni, quest’ultimo con l’aggravante del cd. “metodo mafioso” per aver agevolato  vari clan camorristici  L’odierno provvedimento costituisce un primo epilogo delle complesse indagini di polizia  giudiziaria e di polizia economico-finanziaria condotte in stretta collaborazione dalle Fiamme  Gialle felsinee e campane, in particolare dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione  Criminalità Organizzata) dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna e Napoli,  sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia partenopea, che avevano portato,  nel mese di luglio del 2017, all’arresto di 17 persone ed al sequestro di beni del valore 
complessivo di 700.000.000 di euro. Le attività investigative (sviluppate tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e  attività di osservazione e appostamenti), le approfondite e sofisticate ricostruzioni dei flussi  bancari e analisi societarie nonché le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia hanno  consentito di ricostruire l'operatività di un articolato gruppo criminale legato a diversi clan  camorristici (clan MALLARDO, clan DI LAURO, clan degli SCISSIONISTI, clan PUCA, clan  AVERSANO, clan VERDE e clan PERFETTO).  L’organizzazione, operante in diverse regioni italiane - quali Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo,  Umbria, Sardegna, Lombardia – ma con base prevalente in Campania era risultata attiva in diversi  settori illeciti, quali le truffe alle assicurazioni, l’esercizio abusivo del credito, gli investimenti  immobiliari e l’intestazione fittizia di beni, effettuando in questo modo un’attività di reimpiego  sistematico di enormi somme di denaro di provenienza illecita.  Dalle indagini era poi emerso come il gruppo camorristico fosse riuscito ad operare indisturbato  anche grazie allo stabile e determinante appoggio di insospettabili colletti banchi; funzionari di  banca e commercialisti infedeli i cui apporti si erano rivelati cruciali per la vita e l’espansione della  compagine criminale.  La confisca eseguita ha interessato l’intero compendio patrimoniale e monetario illecitamente  accumulato dall’imputato, costituito da un ingente numero di cespiti dislocato in 7 province (Bologna, Ravenna, Napoli, Caserta, Benevento, Latina e Sassari); si tratta, infatti, di ben 628 tra  fabbricati e terreni, 16 autovetture, anche di lusso, rapporti bancari e partecipazioni societarie, il cui valore è risultato nettamente sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati dallo stesso e dal suo nucleo familiare. 

12 Luglio 2019 10:13 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio 2019 10:13
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