“Di fronte all'ennesimo suicidio di un detenuto nel carcere di Poggioreale c'è una sola soluzione per risolvere una vergogna senza fine: fare intervenire le ruspe per abbatterlo”. A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo ricordando le numerose iniziative tenute persino in agosto con l'obiettivo -dice -di “tenere alta l'attenzione su una situazione ingovernabile che colpisce personale e detenuti e che è il simbolo più clamoroso ed evidente del fallimento delle politiche penitenziarie del nostro Paese". “Ricordo le polemiche per non parlare dei veri e propri insulti ricevuti quando in conferenze stampa sotto Poggioreale – aggiunge Di Giacomo – ho raccontato la verità sulle condizioni di reclusi e lavoratori ed ho chiesto provvedimenti drastici. Accade invece che in queste ore si ripete la liturgia di comunicati e dichiarazioni formali per tacitare coscienze che specie nei politici hanno le più gravi responsabilità perché in tutti questi anni si è finto di non sapere che a Poggioreale ogni giorno scoppia una lite, ci sono aggressione tra detenuti e contro il personale penitenziario, si trova almeno un telefonino o una sim, un quantitativo di droga. Lo Stato qui ha derogato ad ogni obbligo. Uno Stato che possa definirsi tale non può e non deve accettare di non avere il controllo delle sue strutture, in questo caso delle carceri, permettendo ai mafiosi e ai camorristi di continuare a comandare e gestire le organizzazioni criminali dall'interno delle carceri che invece dovrebbero essere luoghi atti a garantire l'isolamento dalla società di pericolosi criminali, invece, nella realtà, non solo permettono ai boss di continuare a comandare, ma garantiscono ad essi anche di farlo senza il pericolo di essere ammazzati da qualche rivale”. Per Di Giacomo “c'è un'altra faccia della medaglia: sulla base di dati diffusi dal sito “errorigiudiziari”, che vanno dal 1992 alla fine dell'anno scorso, i casi di detenuti innocenti sono oltre 27mila e 200. Circa un migliaio l'anno. A Poggioreale la media è di 40-50 cittadini che ingiustamente condividono l'Inferno con quanti si sono macchiati di reati gravissimi. Per i risarcimenti lo Stato ha speso fino a oggi oltre 700 milioni di euro, pari a circa 28-30 milioni di euro in media ogni anno. Solo il 2017 si è chiuso con un aumento sia dei casi di ingiusta detenzione (che hanno raggiunto quota 1.013, contro i 989 registrati nel 2016), sia dell’ammontare complessivo dei relativi risarcimenti (34.319.865,10 euro). Per avere un'idea di dove si annidano i numeri maggiori di ingiusta detenzione si può fare riferimento ai casi indennizzati: a Catanzaro il primato, con 158. Subito dietro c’è Roma (137), e quindi Napoli (113), che per il sesto anno consecutivo si conferma nei primi tre posti. Poggioreale è un carcere dove lo Stato ha fallito ed è per questo che torniamo fortemente a chiedere che venga chiuso e abbattuto quanto prima ricordando a chi, solo qualche settimana fa ci ha accusati di avere una visione distorta della realtà, che la politica dello struzzo non ripaga mai, la realtà va guardata in faccia ed affrontata”.