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Napoli: Il 4-3-3 a furor di popolo. Ancelotti li accontenta ma Insigne non fa sfracelli e Lozano non diventa devastante

07 Ottobre 2019 20:12 —

Il 4-3-3 a furor di popolo, invocato da tifosi ed addetti ai lavori, indicato come la panacea di tutti i mali, non ha risolto nulla, anzi. Ancelotti, forse per dare un segnale anche all’esterno, ha accontentato tutti, puntando sul 4-3-3 contro il Torino. Modulo inedito, ma quello “ideale”, perché Insigne fa sfracelli e Lozano diventa devastante. Forse sulla play station oppure a Football Manager, comunque solo sulla carta. Perché ieri il Napoli ha offerto una delle prove più brutte degli ultimi anni, ed il bel gioco è rimasto tale solo nelle intenzioni. Insigne e Lozano, i due deputati a mettere la difesa granata a ferro e fuoco, sono stati fumosi ed evanescenti, entrambi sostituiti dopo l’ora di gioco. Il piano tattico era chiaro; giocare palla a terra provando a giocarla uno contro uno con la difesa a tre granata, sfruttando la velocità di circolazione della sfera. Ed invece i tre – Mertens punta – non sono riusciti mai a combinare nulla di buono, con un solo tiro in porta nel corso della frazione di gioco, peraltro ad opera di Fabian Ruiz, per il record negativo in questo campionato degli azzurri. Non ha funzionato nemmeno Zielinski mezz’ala, perché il polacco aveva il compito di inserirsi tra le maglie della difesa di casa. Ha pesato anche l’uscita per infortunio di Hysaj, perché Ghoulam – entrato alla mezz’ora – ha offerto poca spinta ed una prova insufficiente. E, dunque, piano tattico cambiato nella ripresa, con gli ingressi di Callejon e Llorente. Passaggio al 4-4-2 con lo spagnolo molto dentro al campo per accentrarsi e lasciare campo libero a Di Lorenzo, che aveva il compito di giocare a tutta fascia per poi arrivare al cross. Si è visto qualcosa di meglio, perché sono aumentati i cross – Llorente ha avuto una buona occasione, ha centrato la traversa – e, soprattutto sulla catena destra, il Napoli si è mostrato pericoloso con le sovrapposizioni tra Calleti e l’ex Empoli. Mertens, poi, ha giovato della presenza fisica nel cuore dell’area di Llorente; circolazione di palla ma anche lanci lunghi per un Napoli più imprevedibile ma ugualmente monco a sinistra, con Ghoulam-Zielinski assenti ingiustificati. Da qui è nato il pareggio contro il Toro, con il Napoli zoppo ed incapace di avvolgere la difesa del Torino ed attaccarla su entrambi i fianchi. Dopo la sosta tornerà Mario Rui che, almeno, ha dato segnali molto incoraggianti prima dell’infortunio; in attesa che si risolva definitivamente la questione relativa all’assetto tattico perché – ormai è chiaro – il problema non è certo il modulo né la questione di numeri.

Giovanni Spinazzola

07 Ottobre 2019 20:12 - Ultimo aggiornamento: 07 Ottobre 2019 20:12
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