18 Aprile 2024 - Aggiornato alle 05:28
CULTURA&SPETTACOLO

Napoli: Il Bambino con la Bicicletta Rossa di Giovanni Meola. Liberamente ispirato al 'caso Lavorini', nove voci da un rapimento, immaginate e affidate a volto, corpo e voce di un unico interprete

04 Dicembre 2022 13:02 — Giovedì 8 dicembre 2022, Teatro Elicantropo di Napoli.

Un caso di cronaca, il primo rapimento di un minore finito tragicamente. Ermanno Lavorini, dodici anni, esce già da solo, inforcando la sua bicicletta Super Aquila rossa, ma un pomeriggio, da quel giro in bici, non torna più.

E’ liberamente ispirato a quella vicenda lo spettacolo Il Bambino con la Bicicletta Rossa scritto e diretto da Giovanni Meola, con Antimo Casertano, in scena da giovedì 8 dicembre 2022 (repliche fino a domenica 11) al Teatro Elicantropo di Napoli, presentato da Virus Teatrali e Teatro Insania.

Primo evento mediatico in assoluto in Italia, il caso-Lavorini fu sulla bocca di tutti, tutti si sentirono genitori, fratellini o sorelline del piccolo rapito. Poi, di lui, tutti si dimenticarono.

Il rapimento e l'uccisione di Ermanno Lavorini furono subito rubricati (da stampa, TV, forze dell’ordine e inquirenti) come frutto della devianza giovanile che a Viareggio significava il giro della prostituzione omosessuale e minorile che gravitava attorno alla Pineta di Ponente della cittadina balneare. Uno scandalo di proporzioni inaudite per un paese ancora puritano e benpensante.

Solo grazie alla pervicace azione di pochi, isolati, giornalisti, tra cui Marco Nozza, soprannominato il 'Pistarolo', il caso fu rimesso in discussione da un giudice istruttore che porterà a processo, e a far condannare per motivi politici, alcuni ragazzi appartenenti al Fronte Monarchico Giovanile.

“Il racconto muove – sottolinea Giovanni Meola - attraverso le voci di nove personaggi, realmente implicati in quella misteriosa vicenda, tutti impersonati da un unico attore, capace di dar vita a ciascuno di essi anche solo modificando la postura da seduto o il timbro della voce.  Il testo, tra il Bambino redivivo che ama la poesia, e tutti gli altri, ognuno con la sua verità, vera, scomoda o palesemente falsa che sia, compone l'affresco di quel tempo, passaggio tra la fine del Boom economico e l'inizio degli Anni di Piombo”.

Il Bambino con la Bicicletta Rossa nasce, a  cinquant'anni esatti da allora, dall’intuizione di un giovane attore che affida alla penna di un drammaturgo la sua piccola ossessione, ricostruire cioè la vicenda, dimenticata e sepolta nonostante il clamore enorme dell’epoca, e raccontarne i retroscena e i perché della sua scomparsa dalla memoria pubblica odierna.

Nove voci affidate a volto, corpo e voce di quello stesso attore ancora oggi alle prese con quell'ossessione che, in scena, anche attraverso un inesausto lavorio fisico, potrà finalmente domare, per raccontare quella che forse fu proprio l’infanzia delle stragi, come scrisse qualcuno in quegli anni, Cassandra inascoltata o forse volutamente trascurata.

In fondo, l’Italia non continua, ancora oggi, a essere il paese dei misteri irrisolti?

04 Dicembre 2022 13:02 - Ultimo aggiornamento: 04 Dicembre 2022 13:02
Commenti (0)


Per commentare questa notizia accedi all'applicazione o registrati se non hai ancora un account
Questo sito utilizza cookie tecnici per offrirti una migliore esperienza di navigazione sul sito.
Navigando su questo sito accetti l'utilizzo dei cookie.

Chiudi