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CULTURA&SPETTACOLO

Napoli: “Il vangelo secondo una peccatrice” di Gaetano Ippolito. Un romanzo figlio della pandemia, venuto alla luce durante il primo lockdown per esorcizzare la paura ed alleviare il senso di isolamento

16 Novembre 2021 12:21 —

Il romanzo di Gaetano Ippolito è una storia raccontata secondo i modelli della narrazione cinematografica americana. Un libro per gli appassionati di narrativa e gli amanti di storie dense di misteri.

Al centro della narrazione c’è Maria, a un passo dalla condanna a morte, ormai in fin di vita, vede la sa­goma di un uomo, poi un cerchio e gli accusatori che si dileguano: è salva.

Ma chi è che ha scongiurato la sua condanna? E cosa cela quel cerchio dise­gnato a terra? L’unica certezza è che quell’uomo le ha concesso una nuova vita: deve trovarlo. Inizia così, per Maria, un viaggio attraverso la Palestina, fisico e spirituale, sulle tracce del suo salvatore, decisa a svelare i misteri dell’esistenza umana, sfidando i pregiudizi e le convenzioni del suo tempo riguardo al ruolo e alla libertà della donna.

“Questa è la storia di una donna in rivolta, di un viaggio alla ricerca del senso della vita, di un’adultera che sfida i pregiudizi e le convenzioni del suo tempo”, dichiara l’autore, “l’idea è nata quando, leggendo il noto passo del Vangelo, ho provato ad interrogarmi sulla vita dell’adultera dopo la salvezza dalla lapidazione, quindi ad immaginare una possibile evoluzione di questa storia oltre millenaria eppure dai risvolti così attuali. È stata, quindi, una concreta occasione per chiedere all’uomo di interrogare l’uomo, per provare umanamente a capire cosa succede in noi quando, davanti alla morte, ci viene donata una seconda possibilità, una seconda vita.

Un altro tema che ha sempre stimolato la mia fantasia è una potenziale indagine su quanto si celi dietro un giudizio o un pre–giudizio. Spesso giudichiamo le persone ignorandone storie personali, vicissitudini, angosce, paure. Tutti noi indossiamo una maschera per nascondere agli altri le nostre fragilità e il nostro travestimento ci allontana dal prossimo che spesso percepiamo come pericoloso o, addirittura, come nemico”.

Il viaggio intrapreso dal personaggio diventa una riflessione sulla morte, quindi sulle umane – e spesso anche recondite per ciascuno di noi -  ricadute esistenziali. L’autore è stato influenzato dalla pandemia, infatti il manoscritto è stato concepito durante il primo lockdown. La presenza ingombrante della morte, la violenta velocità con cui ha preso la forma di un invisibile male oscuro, ha turbato profondamente la nostra quotidianità, costringendoci a nuove conseguenze relazionali ed esistenziali. L’altro, il prossimo, stavolta più che mai, vede svilire ogni traccia di umanità diventando, invece, il nemico di cui sospettare, da cui difendersi.

Inevitabilmente, in un mondo di interconnessioni, tutto questo ci ha resi ancora più soli.

Forse questo romanzo ha chiesto di venire alla luce proprio per questo, per dare corpo a questo bisogno di riflettervi.

Tutti abbiamo bisogno di salvezza e di redenzione.

Gaetano Ippolito nasce nel 1972 in provincia di Caserta. Si diploma in regia cinematografica presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione a Roma (Cinecittà). Lavora come regista, produttore e documentarista. Realizza Inside Africa (2012) vincitore del festival Festa del Documentario, ideato e diretto da Luca Zingaretti. Produce il documentario La Domitiana (2007), in onda su Rai3, sulla BBC e su ORF. Come sceneggiatore ha scritto il cortometraggio Ciruziello (2017), con Isa Danieli protagonista, in onda su Rai Cinema. Come regista ha diretto il cortometraggio Io vivo per te, finalista in diversi festival internazionali.

16 Novembre 2021 12:21 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre 2021 12:21
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