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CULTURA&SPETTACOLO

Napoli: In libreria “La città insensibile” di Carmine Zamprotta

25 Settembre 2019 15:13 —

Il nuovo libro che il sociologo e scrittore Carmine Zamprotta ci consegna, (“La città insensibile” Graus Edizioni euro 15,00), presenta una lucida fotografia di Napoli che inquieta il lettore già dal titolo: il capoluogo partenopeo definito una città insensibile. L’autore mette in chiaro subito le cose sin dalla prima pagina: un quadro pericoloso, poiché l’età di chi delinque e dei sudditi della malavita si è abbassata fin troppo. Ritroviamo ragazzini disposti a tutto, alla ricerca di danaro facile, pronti a scalare in fretta la gerarchia interna ai clan. Tra gli aspetti analizzati dall’autore, si evidenzia, che da tempo si lavora per realizzare progetti di inclusione a favore dei cosiddetti ragazzi a rischio, o quelli che hanno commesso reati, e sono in carcere, e di chi, invece, vive nel disagio sociale. Questo dato di fatto preoccupa l’autore: la contiguità della cosiddetta borghesia o delle classi agiate al malaffare, la classe definita alta non può e non riesce a non vivere a braccetto con l’illegalità. In alcuni casi per pura comodità, quando si tratta di arrivare in ufficio, trovare un posto riservato dal parcheggiatore abusivo solo per fare un esempio, in altri casi per pura convenienza economica. La camorra è penetrante ma può godere sempre di più del sostegno di professionisti coinvolti in casi di riciclaggio del denaro con centri scommesse, o l’ingresso nel settore agro alimentare e della ristorazione per dar vita anche a un indotto pulito. A tutto questo va collegata la gestione della musica neomelodica con la conduzione di tv e radio private che offrono a giovani sconosciuti la possibilità di farsi conoscere. Un altro mercato è rappresentato dall’infiltrazione della gestione delle case popolari che si trasformano in fortini inespugnabili dei clan. Non di poco conto, la penetrazione nella religiosità popolare.  La prefazione al libro è firmata da don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis, ci si concentra sull’azione di recupero dei ragazzi ma alla voce del sacerdote e vicario episcopale della Chiesa di Napoli, fa da contraltare la penna di Zamprotta che considera, senza mezzi termini, le scelte politiche degli ultimi trent’anni semplici spot ideologici che le amministrazioni succedutesi hanno inseguito per nascondere i veri problemi della città. Il libro si sofferma anche sul ricordo di alcune vittime innocenti della criminalità. In nome di tutto questo varrebbe la pena rimboccarsi le maniche e, seriamente, costruire politiche sociali, azioni di prevenzione e repressione serie e concrete.

25 Settembre 2019 15:13 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2019 15:13
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