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CULTURA&SPETTACOLO

Napoli: Intervista a Domenico Esposito, ideologo e fondatore dell'Accademia della Qualità della Vita

28 Settembre 2020 10:45 —

Impegno politico e sociale hanno segnato la vita di Domenico Esposito, ideologo e libero pensatore partenopeo già candidato sindaco di Napoli nel 2016, attivo fin da giovanissimo in progetti per il recupero di edifici studenteschi abbandonati e nelle lotte per la tutela del diritto al lavoro a Napoli.  

Non solo esperienza pratica, ricerca e studio rigoroso che proseguono da oltre vent'anni nell’ambito del benessere, ma anche profonda coscienza e conoscenza della realtà che ci circonda hanno portato il dottor Esposito a formulare l'Ideologia della Qualità della Vita (IQDV). Da qui la pubblicazione (oggi alla quarta edizione) di “Ideologia della qualità della vita. Fondamenti di scienza della vita e del benessere e nuova teoria dell'evoluzione della specie”, un trattato multidisciplinare che intende porre le fondamenta di una scienza della vita e del benessere relativa all’uomo e al suo vivere nella società di oggi. E nell'ottica di condividere, far conoscere, approfondire e realizzare attraverso iniziative concrete questo sistema di pensiero è nata anche nel 2008 l'Accademia della Qualità della Vita, di cui l'ideologo è fondatore. A lui chiediamo di spiegare il contenuto di questa visione del mondo che intende divenire progetto per l'individuo, per la società e per l'ambiente.

«L’ideologia della qualità della vita (IQDV) definisce il benessere come equilibrio di un insieme di fattori fisici, chimici, biologici, fisiologici, psicologici, politici, economici e sociali interni ed esterni all’individuo, ciò dà una nuova definizione più completa e funzionale del concetto di qualità di vita…», spiega Esposito. E prosegue: «In quanto scienza degli equilibri di stabilità funzionali al benessere e alla riduzione del rischio, essa studia le dinamiche di questi equilibri, col fine di analizzare e descrivere le condizioni necessarie e sufficienti per garantire un certo benessere in un tempo. Ciò permette di determinare le condizioni di tutela e di sviluppo del benessere sia personale che territoriale al variare degli eventi. Gli indicatori dell’IQDV sono: fisici, chimici, biologici, fisiologici, psicologici, politici, economici, sociali, ambientali, di sostenibilità, di competitività ed altri. Questi strumenti dell'IQDV permettono un’analisi multidisciplinare del benessere degli ecosistemi e dei rischi ad essi associati consentendo al contempo di determinarne strategie di riequilibro, bilanciamento e stabilizzazione, qualunque sia l’ecosistema. Le applicazioni dell'IQDV spaziano dal paesaggio, che ognuno di noi rappresenta, ad ogni ambiente in cui si realizza la vita; queste mettono sempre in relazione efficiente il fattore interno con quello esterno, con l'obiettivo di raggiungere il benessere, che ovviamente dipende da ciò che l'individuo è in grado di offrire a se stesso mediante la sua coscienza fatta d’idee, valori, principi, conoscenze, stili di vita, e da ciò che il fattore esterno (habitat, ecosistema urbano, società, cultura e così via) è in grado di dare. Se prendiamo l’esempio dell’Europa e di come essa ha reagito alla pandemia di Coronavirus notiamo un’evidente variazione d’equilibrio a cui è seguito un cambio delle regole di stabilità e l’introduzione di nuovi strumenti di solidarietà (come i Recovery Fund) funzionali al benessere e alla riduzione del rischio, impensabili nel precedente equilibrio; ciò è in accordo con il sistema di conoscenza dell’IQDV, quindi l’equilibrio di stabilità in relazione al benessere di un sistema cambia in funzione degli eventi interni ed esterni ad esso e descrive esattamente ciò che accade nella realtà di tanti altri fenomeni. Questa concezione d’idee ci permette anche di stimare sulla scala dei costi e dei ricavi le scelte politiche dei governi, per esempio quella dell’uso di strumenti come il MES per la riduzione del rischio sanitario; evidentemente si tratta di uno strumento utile per realizzare la riforma sanitaria dell’IQDV»

«L’IQDV descrive molti altri fenomeni che riguardano per esempio l’individuo nel suo ambiente di lavoro, il cui equilibrio può essere modificato in funzione della produttività, e viceversa – precisa ancora Esposito - .Anche gli stili di vita, possono essere più o meno vantaggiosi per la sostenibilità fisiologica o ambientale dell’IQDV: per esempio la dieta mediterranea, alla cui base della piramide alimentare ci sono tante verdure, un po' di frutta e cereali (preferibilmente integrali) è uno stile di vita sicuramente più sostenibile di una dieta che ha alla base della piramide un maggior uso di prodotti ipercalorici dannosi per la salute o di carne prodotta dagli allevamenti intensivi, che sono i maggiori responsabili dell’aumento di anidride carbonica, la quale è diventata un fattore di rischio di non trascurabile importanza per una serie di equilibri naturali, nonché per la vivibilità... Inoltre l’IQDV, attraverso un arricchimento interiore e il rafforzamento della coscienza funzionale all’equilibrio biologico e fisiologico, ci rende responsabili del nostro benessere nel riguardo di quello altrui e ci invita ad avere più rispetto per l’ecosistema natura che dà la vita e contribuisce a generare benessere. Ciò avviene educando alla logica del ricavo sociale dell’IQDV col fine di ridurre con adeguati piani riabilitativi, educativi e legislativi i costi sociali e ambientali, che creano rischi tra i quali ci sono anche quelli finanziari come nel caso della non sostenibilità dei debiti sovrani. Secondo l’IQDV tale rischio, e molti altri, si affrontano con le Riforme Strutturali Paesaggistiche, RSP, atte a modificare le coscienze, gli ecosistemi urbani e produttivi per una finalità di crescita comune. Il perno principale delle RSP è rappresentato dalla necessità di creare relazioni stabili di partenariato pubblico-privato che siano trasparenti, capaci di promuovere investimenti socialmente utili e volti a creare l’effetto domino dell’IQDV della crescita di benessere, nonché fornire prospettive di stabilità e fiducia, sfruttando le potenzialità dello sviluppo integrato dell’IQDV locale, continentale e globale secondo i canoni della sostenibilità energetica e ambientale, dell’economia circolare, della biodiversità e delle diversità culturali, alimentando le speranze di un futuro migliore per tutto il pianeta. In questo modo l'IQDV definisce un nuovo ordine mondiale capace di dare soluzioni di benessere anche a quel 99% di popolazione e ai territori in cui si svolgono le loro vite, a cui la globalizzazione liberista non è riuscita a dare risposte, purtroppo responsabile dell’aumento di povertà e inquinamento, troppo sbilanciata nel favorire gli interessi di quel restante 1% detentore della ricchezza mondiale…».

Per maggiori informazioni e per conoscere le iniziative dell'Accademia Italiana della Qualità della Vita: www.laqualitadellavita.it

28 Settembre 2020 10:45 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre 2020 10:45
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