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Napoli: La maledizione del Paolo Mazza di Ferrara, secondo crociato saltato di Giovanni Spinazzola

28 Ottobre 2019 15:33 —

Il day after non è servito ancora a smaltire la delusione per il pareggio contro la Spal. Tra i tifosi azzurri è palpabile la delusione, l’ennesima quest’anno, e sono tanti ormai quelli rassegnati in mezzo a chi prova a capire il canovaccio tattico della gara. Nel 4-4-2 di ieri si salva il portiere, uno dei migliori in campo (sta diventando una costante e non è proprio la migliore delle notizie per un allenatore) e pochi altri, ed anche qualche scelta di Ancelotti ha destato più di un dubbio. La domanda ricorrente è il perché Elmas sulla corsia destra. I numeri, l’ha spesso sottolineato Re Carlo, sono buoni solo sulla carta, perché ha abituato il Napoli ed i napoletani ad un sistema di gioco che esula dalla rigidità delle posizioni in campo. Nel 4-4-2 di partenza, il compito di Elmas era, in fase di non possesso, quello di andare a coprire la fascia ed aiutare Malcuit, mentre in fase di attacco il macedone doveva accentrarsi formando una linea a tre con Allan e Zielinski e lasciando corsia libera al francese, lui sì con licenza di attaccare. Non ha funzionato o, perlomeno, quasi mai perché l’ex Fenerbahce ha dimostrato di non essere a proprio agio in quella posizione, preferendo una situazione di gioco in cui possa inserirsi tra le linee per andare anche alla conclusione come accade in nazionale. L’idea di 4-3-3 in fase offensiva, poi, è franata anche sulla fascia sinistra perché Insigne era in giornata no. Schierato esterno di centrocampo sulla corsia mancina, il ruolo che gradisce meno, il capitano aveva il compito di partire largo e difendere per poi, in fase d’attacco, portare l’avversario fuori zona sfaldando la difesa spallina per poi saltarlo e creare la superiorità numerica, fino a tentare la conclusione in porta o l’imbeccata per un compagno. Non è mai accaduto tant’è vero che il Napoli è sembrato monco con il risultato di avere un possesso palla sterile e senza sbocchi perché a centrocampo Zielinski non ha dato densità né creato occasioni. Nel finale, poi, l’ingresso di Callejon è stata una mossa quasi della disperazione. Perché lui e non Ghoulam riportando Di Lorenzo a destra che pure stava faticando fuori ruolo? Presto detto. L’algerino non è ancora pronto, come ammesso da Ancelotti in conferenza stampa ed al Napoli serviva un calciatore offensivo che avesse gamba ed in grado di mettere ancor più sotto pressione la difesa di casa; al Napoli, poi, manca un organizzatore di gioco quando manca Fabian Ruiz, l’unico con più qualità. Ma era necessario il suo riposo? Sì, il turn over è fondamentale, soprattutto quando si devono giocare sette gare in 21 giorni, una ogni tre giorni. È fondamentale per tenere tutti sulla corda, per avere tutti i calciatori pronti e, soprattutto, non stanchi a fine stagione, come accadde nell’ultimo anno di Sarri, con la squadra arrivata a fine aprile spompata.

Intanto nuova tegola per Carlo Ancelotti; il ko di Kevin Malcuit, infatti, è più grave del previsto. Ecco quanto si legge sul sito del club partenopeo.

Kevin Malcuit, che è uscito per infortunio durante Spal-Napoli, si è sottoposto presso la Clinica Pineta Grande ad accertamenti diagnostici. Gli esami hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco mediale del ginocchio destro. Il difensore azzurro verrà visitato domani dal Prof. Mariani a Villa Stuart.

Secondo crociato saltato in tre anni, quindi, al Paolo Mazza di Ferrara; dopo Milik, Malcuit per un nuovo dazio salatissimo pagato. Il terreno di gioco della Spal dimostra, ancora una volta, di non poter essere campo da Serie A. Fortunatamente il Napoli tornerà a Ferrara nella prossima stagione, forse, vista la posizione di classifica degli uomini di Semplici.

28 Ottobre 2019 15:33 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre 2019 15:33
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