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Napoli: Lucariello, "uno tra Allan, Koulibaly e Insigne è destinato a partire"

27 Marzo 2019 18:24 —

Le nazionali stanno per lasciare il posto alle squadre di club; i calciatori stanno tornando a casa perché domenica è già campionato. Il Napoli vola a Roma ed inaugura un mini tour de force in un momento cruciale della stagione. La Redazione de “I Fatti di Napoli” ha contattato, in esclusiva, il collega Gianfranco Lucariello per il punto sul mercato ma anche per analizzare il rush finale che aspetta gli azzurri. 
Ancelotti ha affermato di voler restare a Napoli anche sette-otto anni. È un’ipotesi concreta, realizzabile? 
“Stando alle affermazioni di tecnico e Presidente sembra che l’idillio debba essere di lunga durata. Sono in simbiosi, hanno un rapporto chiaro, semplice ed affettuoso. Dovrebbero essere gli elementi giusti per realizzare una squadra in grado di alzare qualche trofeo”. 
Il tecnico ha parlato di grandi traguardi da raggiungere attraverso l’utilizzo e l’esplosione dei giovani. Bastano questi, oppure servirà il top player? 
“Se non un top player, almeno un calciatore di ottima levatura e grande esperienza. Giovani di grande valore ma anche giocatori più scafati, non troppo anziani né troppo giovani, dotati di qualità superiore agli altri ed in grado di fungere da leader; serve un misto di questo tipo di atleti”. 
Negli ultimi giorni sono spuntati fuori i nomi di Isco e James Rodriguez, calciatori da ingaggi molto pesanti. Quanto è realistico pensare ad un loro approdo in azzurro? 
“Io non credo possano arrivare calciatori da ingaggi esorbitanti, anche perché stiamo parlando di spese ingenti anche per i cartellini. Dobbiamo sempre pensare nell’ottica dei parametri del club partenopeo senza andare oltre. Il Presidente cammina secondo la logica del bilancio e non credo farà follie. Si procederà in quei margini in cui ha sempre operato. Attenzione al bilancio e se scappa l’affare sarà solo dopo la partenza di uno dei big attualmente in organico; mi riferisco a Koulibaly, Allan o Insigne”. 
Qualche cessione eccellente, quindi, potrebbe esserci. 
“Penso proprio di sì. Almeno uno dei tre al momento è destinato alla partenza. È corsa a due tra Allan ed Insigne, però, perché escludo l’addio di Koulibaly”. 
Il Napoli ha pescato l’Arsenal nei quarti di Europa League. Qual è la sua idea sulla sfida con i Gunners? 
“L’Arsenal è una formazione molto insidiosa e ben condotta. Non dimentichiamo che Emery – il tecnico dei londinesi – ha vinto tre volte consecutivamente l’Europa League con il Siviglia. Fu anche contattato dal Presidente De Laurentiis dopo l’addio di Benitez; lo spagnolo era la prima scelta, prima di virare poi su Sarri. C’è da diffidare; è una sfida di altissimo livello contro una grande squadra. Direi 49% di possibilità di superare il turno”. 
In caso di passaggio del turno, quante chance avrebbe di vincere la Coppa? 
“Dipende molto da quale squadra si troverà di fronte. Il Napoli, però, deve puntare alla Coppa”. 
In caso di mancato trionfo europeo, si può parlare di stagione fallimentare? 
“Il termine fallimento è fastidioso e non fotografa bene la situazione. Il Napoli in campionato non è ultimo in classifica; anzi, è la prima delle avversarie della Juve. E le altre allora? Altro che fallimento, sarebbe autodistruzione. Parlerei, piuttosto, di traguardi mancati. Il Napoli è fuori dallo scudetto, però le basi vi sono e si stanno creando stagione dopo stagione. Puoi arrivare secondo anche con grande distacco, considerato il valore della Juve capolista. Le attenuanti, in questa situazione, vi sono. Non va dimenticato, inoltre, come sia il primo anno di Ancelotti; l’ambientamento è stato necessario per capire anche il valore dei giocatori”. 
Fabian Ruiz può essere definito il grande colpo estivo del Napoli, Verdi può essere considerato un flop? 
“Beh, in un certo senso sì. È un grande calciatore però, un po’ per sfortuna, un po’ per gli infortuni, non è riuscito ad esprimere le sue grandi qualità. Il Napoli seguiva il calciatore da tempo; ha provato di tutto pur di portarlo in azzurro lo scorso gennaio. Ci aspettavamo di più e penso che anche il ragazzo avrebbe voluto dare di più. A fine anno va fatto un bilancio con promossi e bocciati. Vedremo cosa succederà”. 
Tra i promossi sicuramente Milik, in rete con continuità alla sua prima vera stagione da titolare. Il polacco sta rispedendo al mittente tutte le critiche piovutegli sul capo. 
“Ci sono state e vi sono tante critiche però l’aspetto più importante è la sua vena realizzativa. Ha già raggiunto un bel bottino di reti; è un’attaccante di affidamento. Non è un clone di Higuain ma è un bomber che segna tanto”. 
Accanto a lui, fin qui, si sono alternati un po’ tutti, da Insigne a Mertens, fino a Verdi ed Ounas. Qual è la spalla ideale del polacco? 
“Al momento credo Mertens. È in forma, fa molto movimento ed è anche generoso nell’azione offensiva. Segue il compagno e dialoga con il partner d’attacco. In questo periodo vedo bene il belga”. 
A gennaio sono partiti Rog ed Hamsik; contro la Roma mancherà Zielinski per squalifica. Dal punto di vista numerico il Napoli è un po’ in affanno?
“Dal punto di vista numerico sì. Alla luce di quanto accaduto anche con l’infortunio di Diawara, in un reparto che sembrava abbondante. Ingaggiare calciatori a gennaio non è consuetudine del Napoli targato De Laurentiis; Ancelotti è spiazzato perché si è creato un grosso vuoto nel settore nevralgico del campo. Il tecnico deve ora trovare la soluzione più congeniale per superare questo momento. Contro la Roma possibile l’avanzamento in mediana di Maksimovic”. 
Il Napoli, con Meret, si è assicurato il portiere per i prossimi 10-15 anni? 
“Meret è in totale e continua crescita. È un ottimo portiere ma credo abbia qualità per imporsi ancor di più. È pulito nei suoi interventi, ha stile e senso della posizione. Credo che il Napoli abbia fatto un grande investimento e sia coperto per i prossimi anni”. 
Insigne è il capitano del Napoli ma è stato più volte criticato con il talento che ha pure risposto a tono. Ma il vero leader del Napoli può essere considerato Koulibaly? 
“Io ho un’idea specifica del tipo di calciatore che debba essere il leader della squadra. Penso spetti ad un centrocampista questo ruolo, un giocatore in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà e reagire. Pe ruolo e per statura, credo che Insigne non sia adatto a questo ruolo pur riconoscendo le sue qualità straordinarie; da napoletano, però, merita la fascia”. 

Giovanni Spinazzola 

27 Marzo 2019 18:24 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2019 18:24
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