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CRONACA

Napoli: Mentre De Magistris è a fare campagna elettorale in Calabria i napoletani bestemmiano nella Metro e sugli autobus che sempre di più sono come l'acqua nel deserto

29 Giugno 2021 20:36 —

La pandemia da Covid sta lentamente arretrando, con il numero di contagi sempre basso o comunque costante. Merito anche della campagna di vaccinazione che sta procedendo seppur in lotta contro chi ha deciso di non inocularsi il siero. Serve, però, tenere alta l’attenzione, perché la variante Delta è uno spettro da non sottovalutare. Sta infatti avanzando nel capoluogo partenopeo e sono tantissimi i napoletani che, purtroppo, rischiano davvero grosso ogni giorno e sono peraltro costretti a farlo. Come? Semplicemente utilizzando i mezzi pubblici. La metro collinare, che da Secondigliano raggiunge la stazione centrale attraverso il Vomero ed il centro, è un qualcosa di molto simile ad una bomba batteriologica. Tante le mail di protesta ricevute da “I Fatti di Napoli”, messaggi di protesta che avremmo potuto tappezzare l’intera città. E così abbiamo deciso di verificare di persona cosa stia accadendo negli ultimi giorni, nelle ultime settimane. Muniti di biglietto e scesi sulla banchina l’istinto è stato mettersi le mani nei capelli. Oltre 22’ di attesa ed un treno che più pieno non si può. Ma come? In zona bianca autobus e treni non possono superare l’80% della capienza. Eppure stavamo ben oltre le soglie di sicurezza garantite. E sembravano commoventi quasi i dischi piazzati per terra ad indicare le posizioni giuste in cui sostare. Come se fosse facile. Su ogni disco ne stavano almeno in due, perché i passeggeri erano stipati come sardine (e non lo sparuto gruppo a formare quel movimento). Non è stata rispettata una sola delle norme anti Covid, ed i passeggeri erano semplicemente furibondi. “Devo sciogliere i vestiti” le parole di una donna visibilmente alterata, “ci dobbiamo svestire fuori la porta di casa” ha urlato un altro passeggero. Una vergogna bella e buona, senza considerare l’alto rischio in una situazione di pandemia globale. Evidentemente per l’Anm non è abbastanza sufficiente per aumentare le corse. Peraltro, andando a leggere sul sito dell’azienda di trasporti napoletana, la frequenza delle corse dalle 06.50 alle 21.05 dovrebbe essere di 9’. Un’utopia, considerato come si sfori ben oltre il tempo. Verrebbe voglia di protestare, ma nella stazione non abbiamo trovato nemmeno l’addetto nel gabbiotto. Abbandono totale, con i passeggeri lasciati alla mercé dei voleri dell’azienda che nei giorni feriali – come si legge sul sito – trasporta 135mila viaggiatori. E chissà se il sindaco, tanto impegnato nella sua campagna elettorale in Calabria (poveri loro), possa dedicare un minuto alla città che ancora amministra. I cittadini, nel frattempo, devono solo procedere con il segno della croce, chiedere aiuto al Santo a cui sono devoti e sperare che vada per il meglio, anche perché alternative non ve ne sono. Tra ztl e blocchi delle auto, infatti, non ci si può spostare con mezzi propri (peraltro sconsigliati, come se funzionassero i servizi pubblici), mentre gli autobus sono qualcosa di molto somigliante ad un miraggio, l’acqua nel deserto di fatto.

Giovanni Spinazzola

29 Giugno 2021 20:36 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno 2021 20:36
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