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SPORT

Napoli: Mertens, "deluso di non aver fatto doppietta e chiuso la gara"

30 Settembre 2019 16:29 —

"Abbiamo disputato un grandissimo primo tempo, poi però non si doveva soffrire così. È certamente colpa nostra aver tenuto la gara così incerta dopo aver dominato. Il lato positivo è aver lottato e sofferto per difendere il vantaggio. Siamo un gruppo forte e da questo successo dobbiamo ripartire". Queste le parole di Mertens al termine del successo contro il Brescia. Dichiarazioni forti che certificano come sia “Ciro” il leader della squadra dopo le partenze, nel giro di due anni, di Reina, Hamsik ed Albiol. Un ruolo sicuramente meritato per quanto dimostrato sia in campo che fuori. "Sono contento di aver segnato, ma sono anche deluso di non aver fatto doppietta. Avrei potuto chiudere la gara", ha poi aggiunto Dries il perfezionista.

Ieri, in effetti, l’errore più grande del Napoli è stato lasciare aperta una partita che, dopo il primo tempo, aveva espresso il suo giudizio sul divario tra le due formazioni e la netta superiorità dei partenopei. Manca un rigore su Llorente – e sono già due in quattro giorni, ahi ahi VAR – ma la mole di gioco andava concretizzata meglio. Nel solito 4-4-2 di Ancelotti, si è notata subito una grande differenza rispetto a mercoledì; un tale Fabian Ruiz in campo, elemento ormai indispensabile. Lo spagnolo non è regista ma ha le potenzialità per svolgere appieno quel ruolo ma è anche una magnifica mezz’ala ed un centrocampista di sostanza e qualità, in grado di far salire la squadra. Con lui nel cuore del gioco, il Napoli ha creato molte più opportunità e, soprattutto, Allan ha giocato quasi a “cuor leggero”, molto più libero anche di concedersi quale licenza (che avrebbe dovuto risparmiarsi, peraltro). Il 4-4-2 di ieri, asimmetrico come sempre, ha prodotto anche una quantità infinita di cross verso il cuore dell’area. Il motivo? La presenza di Fernando Llorente, uomo abilissimo nel colpo di testa, una sorta di pane quotidiano. Così è saltato il banco della difesa bresciana; Chancellor e compagni, infatti, non sapevano mai come e dove tappare le falle in un reparto capace di imbarcare più acqua del Titanic. Il Navarro, infatti, ha dialogato palla a terra nello stretto con i compagni – Mertens e Fabian Ruiz in primis – ma è stato anche punto di riferimento per i cross dalle fasce, con Di Lorenzo e Ghoulam a tutta fascia; i due, infatti, hanno sfruttato appieno i tagli al centro di Callejon e Zielinski per un’azione offensiva a quattro-sei uomini. Sul 2-1, nell’ultima porzione di gara, il cambio che non t’aspetti; fuori Llorente e dentro Elmas, non Milik, risparmiato per il Genk. Il macedone ha regalato densità alla mediana piazzandosi al centro del campo con trasloco di Fabian Ruiz sulla sinistra; a quel punto Zielinski ha avanzato il suo raggio d’azione formando, insieme a Callejon, un tridente atipico, con Mertens unica punta ed i due più stretti, a formare quasi un albero di Natale, per ripartire in velocità difendendo il risultato. È stata l’unica variazione tattica che ha potuto apportare Ancelotti con i cambi, perché poi le altre due sostituzioni sono state forzate, con Luperto ed Hysaj il luogo di Manolas e Maksimovic infortunati. Ennesima mossa tattica inedita, quindi, per un maestro come Carlo Ancelotti, sempre più decisivo con le sue idee e le sue modifiche a gara in corso, con tanto di lettura perfetta del match. Quale sarà la prossima? Due giorni e lo scopriremo; intanto è innegabile come il Napoli abbia giocato decisamente meglio con un ariete nel cuore dell’area.

Giovanni Spinazzola

30 Settembre 2019 16:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2019 16:29
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