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CRONACA

Napoli: Polizia penitenziaria, segretario sindacato annuncia sciopero della fame

17 Gennaio 2020 21:50 —

Lo sciopero della fame, ad iniziare da oggi, insieme ad un tour tra i principali istituti penitenziari italiani per informare e mobilitare i cittadini sulla gravissima situazione delle carceri che si ripercuote direttamente sulla sicurezza delle città: sono le iniziative annunciate oggi a Napoli dal segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (S.PP.) Aldo Di Giacomo che ha tenuto una conferenza stampa davanti al carcere di Poggioreale. Di Giacomo – che dopo il pacco bomba fatto recapitare nella sua abitazione, lettere e mail dai toni chiaramente di intimidazione ed altro, ha ricevuto sempre a casa sua una lettera contenente due proiettili di arma da fuoco e un messaggio di minacce dirette a lui e alla sua famiglia – ha sottolineato che non si lascerà intimorire come dimostrano le prime azioni di protesta presentate oggi a cui faranno seguito altre più clamorose. Il segretario del S.PP. ha voluto ringraziare le oltre 5000 persone che con telefonate e messaggi gli hanno espresso solidarietà oltre all'Amministrazione Penitenziaria che gli ha mandato una lettera dimostrando vicinanza. L'assenza della politica – ha detto – non mi sorprende perché la politica sta dando il peggio di sé con i giochetti sulla prescrizione. E se non bastasse i politici stanno dando ulteriore prova di confusione: oggi il Consiglio dei Ministri deciderà di estendere l’uso della pistola ad impulsi elettrici per polizia, carabinieri e guardia di finanza, ma non per la polizia penitenziaria nonostante i casi, purtroppo quotidiani, di aggressione. Cosa dobbiamo aspettarci ancora dopo il morso del boss mafioso Leoluca Bagarella ad un agente penitenziario? Un gesto per attirare l'attenzione sulla questione dell'abolizione del 41 bis, un'abolizione di cui si parla tanto e che ha terreno fertile in questo governo. Di Giacomo ha quindi spiegato che la scelta di tenere la prima conferenza stampa del nuovo anno davanti al carcere di Poggioreale non è casuale: “Ho voluto iniziare la nuova campagna di protesta da Napoli e da Poggioreale perché è questo il carcere simbolo del fallimento totale dello Stato in quanto la criminalità organizzata – dai clan mafiosi, di 'ndrangheta, camorra agli ultimi arrivati della mafia nigeriana - controlla gran parte degli istituti con la “resa incondizionata” dello Stato. “Il tentativo della politica e degli altri sindacati si isolarmi, di isolare una voce che racconta quotidianamente la verità su quanto accade a Poggioreale come in tutte le carceri italiane – dice Di Giacomo – non può raggiungere alcun risultato perché ho sentito in queste ore la solidarietà e l'incoraggiamento del personale penitenziario, degli appartenenti a tutte le forze dell'ordine e dei cittadini. Anche l'Amministrazione Penitenziaria che – aggiunge – ha già raccolto e sostenuto alcune delle nostre principali richieste non mi ha fatto mancare la vicinanza istituzionale. Non mi meraviglia piuttosto l'atteggiamento della politica troppo presa dal difendere interessi di pochi, troppo rissosa perché la giustizia è solo l'occasione per fare i conti interni all'attuale maggioranza di governo e tra destra, sinistra, centro, aggravando il caos nelle carceri diventate lo strumento di scontro politico. Se lo Stato ha ammainato bandiera bianca e delegato il controllo degli istituti penitenziari ai capi clan, noi non ci rassegniamo affatto, siamo e saremo a tutela della legalità, dell'autentica giustizia, della sicurezza dei poliziotti penitenziari e dei cittadini”.   

17 Gennaio 2020 21:50 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2020 21:50
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