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CRONACA

Napoli: Premio “Napoli Città di Pace", Cafiero de Raho "siamo sulla buona strada per sconfiggere le mafie"

05 Maggio 2017 19:17 — E' il messaggio di speranza diel magistrato antimafia premiato questa mattina al Suor Orsola Benincasa.

Si è svolta stamane nella prestigiosa Sala degli Angeli dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli la cerimonia di premiazione della nona edizione del Premio “Napoli Città di Pace”, istituito nel 2007 grazie ad una sinergia tra l’Arcidiocesi di Napoli, l'Università Suor Orsola Benincasa, l’UCSI della Campania e l’Ordine dei giornalisti della Campania. Ad aprire la cerimonia Lucio d’Alessandro, Rettore Università Suor Orsola Benincasa, Giuseppe Blasi, presidente dell’UCSI Campania, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e Donatella Trotta, vicepresidente nazionale dell’UCSI. Come di consueto la premiazione è stata affidata all’Arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che ha avuto il compito di premiare il magistrato Federico Cafiero De Raho, Procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, “per il silenzioso ed efficace rigore del suo costante impegno di lotta alle mafie, ai poteri illegittimi e alle illegalità che minano l’ecosistema e la convivenza civile e per il determinante contributo al trionfo della giustizia, presupposto di ogni pace”. “Quando sento sempre più gente che ci incoraggia ad andare avanti, quando ascolto sempre più testimonianze di chi non ha più paura di parlare e di denunciare e soprattutto quando vedo sempre più giovani che scelgono la strada, seppur ‘meno facile’, della legalità allora mi convinco che siamo davvero a buon punto nel contrasto alle mafie e alla mentalità mafiosa e che prima o poi possiamo davvero farcela a sconfiggerle”, queste le parole cariche di speranza pronunciate con visibile emozione da Federico Cafiero De Raho al momento della consegna del Premio "Napoli città di Pace". Con il riconoscimento al grande lavoro di Federico Cafiero De Raho per i suoi grandi successi prima a Napoli contro il clan dei Casalesi e poi a Reggio Calabria contro la ‘ndrangheta il Premio “Napoli Città di Pace”, è stato assegnato per la prima volta dopo dieci anni dalla sua nascita ad un magistrato impegnato nella lotta alle mafie. Un segnale importante come evidenziato anche nel messaggio inviato dal Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha voluto sottolineare come “proprio l’affermazione di una rinnovata cultura della legalità debba rappresentare uno dei principali investimenti per la rinascita del Mezzogiorno”. Accanto a Cafiero De Raho quest’anno nella terna dei premiati ci sono anche i giornalisti Lucia Goracci, inviata di guerra di lungo corso che ha seguito alcuni dei conflitti internazionali più delicati degli ultimi anni dal Medio Oriente all’America Latina e Domenico Iannacone, autore e conduttore de “I Dieci Comandamenti”. Tra i momenti più toccanti della cerimonia quello della premiazione del ‘medico eroe’ di Lampedusa, Pietro Bartolo che ha ricevuto il Premio speciale “Testimone di Misericordia”, una nuova sezione del Premio “Napoli Città di Pace” istituita nella scorsa edizione con l’obiettivo di segnalare e premiare le esperienze più significative di impegno nel volontariato e nella solidarietà concreta sulle molteplici frontiere dei bisogni. In oltre venticinque anni di attività sul campo a Lampedusa Bartolo ha visitato più di trecentomila migranti, raggiungendo il record mondiale per un medico di ispezioni cadaveriche, alcune veramente strazianti al cospetto dei corpi senza vita di donne incinte e bambini. In occasione della premiazione Bartolo ha lanciato uno straziante appello all'Unione Europea per fermare la strage dei migranti "perché è l’intero continente che deve assumersi la responsabilità di fermare questa strage e promuovere quella cultura dell’accoglienza che fa parte peraltro dei valori fondanti della Comunità Europea".

Valentina Pianelli

05 Maggio 2017 19:17 - Ultimo aggiornamento: 05 Maggio 2017 19:17
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