28 Marzo 2024 - Aggiornato alle 11:30
POLITICA

Napoli: "Resuscitano gli "intellettuali" e attaccano Manfredi" di Vincenzo Riccio

12 Dicembre 2022 12:29 —

L’impegno degli uomini e delle donne di cultura per il governo della città, costituisce un’attenzione importante che non va sottovalutata, ma da qui a parlare di sindaco o amministrazione inesistente e a dir poco ingeneroso. 

Le critiche, se giuste e costruttive, possono essere da monito per chi governa la città.

Il voto dell’8 ottobre 2021 è stato netto e preciso, quindi bisogna aver rispetto del corpo elettorale, unico giudice in democrazia, che tradotta nel quotidiano costituisce l’essenza di qualsiasi processo culturale prima ancora che politico di governo. 

La classe politica dell’attuale consiglio comunale risulta fortemente rinnovata, tranne che residue sacche di resistenza che non hanno favorito un completo ricambio generazionale. (Questo nel silenzio e nel disimpegno della cosiddetta intellighenzia napoletana).

Una riflessione storica ci può essere di aiuto nel ricordare che nel periodo del cosiddetto Rinascimento napoletano, l’impegno degli intellettuali, era più rivolto alla corte del principe e non al servizio della città.

I risultati furono evanescenti al punto di appartenere all’album dei ricordi.

ll silenzio degli ultimi 10 anni è stato inaccettabile potremmo parlare di inesistenza o di poco attivismo di esponenti della cultura o di una parte del mondo delle  professioni ma anche questo sarebbe ingeneroso.

La mitezza e la passione accademica del sindaco rettore ha stimolato chi è chiamato alla formazione della nuova classe dirigente (altro che inesistente).

Napoli ha bisogno di essere governata, tutti devono giocare il proprio ruolo, chi si sfila o giudica soltanto, contribuisce al gioco al massacro e non fa il bene della città.

Il sindaco deve ascoltare di più  i cittadini che ogni giorno vivono il  quotidiano, partendo dalle Municipalitá ferme ad una riforma del 2006 (sindaco Iervolino), gli operatori della macchina comunale e le aziende ad esse collegate, gli operatori della scuola, vedi patto educativo voluto fortemente dall’arcivescovo Domenico Battaglia, le organizzazioni del terzo settore che insieme alla chiesa napoletana rappresentano certezze per le fasce emarginate e in difficoltà della città.

Siamo ad un quinto del cammino e, questo l'auspicio dei più, Napoli sarà governata per cinque anni.

12 Dicembre 2022 12:29 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2022 12:29
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