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CRONACA

Napoli: Scarciello chiude il negozio alla Maddalena. Vince la camorra, perde la città

30 Luglio 2017 23:13 — Il Sindaco: "Lascia? È una sua scelta personale".

Ciro Scarciello alla fine chiude il suo negozio alla Maddalena. "Non sono un eroe" dice. I tanti, troppi, rappresentanti delle istituzioni che si sono susseguiti in quella salumeria da mesi a questa parte non ci sono più. Sempre in prima linea a promettere aiuti, solo per farsi fotografare e rilasciare interviste, alcune che hanno sfiorato il ridicolo quali "la camorra a Napoli non esiste più". Eppure lui contro la camorra che c'è e come a Napoli ha avuto il coraggio di denunciare, di esporsi, di dire no. Pensava che le Istituzioni lo affiancassero e invece, quando il clamore mediatico si andato via via affievolendo, sono scomparsi tutti. Lui dice "Non sono un eroe". E invece no. Ciro è un eroe. Un eroe che fino a che ha potuto ha resistito, resistito, resistito. Ma poi si è reso conto di essere solo in una lotta impari. E allora ha ceduto. Ha chiuso ma non per questo gli è mancato il coraggio per gridare ancora la sua rabbia. Questa volta non verso chi lo ha costretto a questa scelta, ovvero la camorra, ma contro chi gli aveva garantito e promesso che quella battaglia lui l'avrebbe vinta. E lui ci aveva creduto. E oggi fa ancora più male leggere certe dichiarazioni, a lui e anoi cittadini di questa bellissima città che amiamo che viene sporcata ogni giorno da una "vrangate 'e chiaveche" come lui stesso li chiama nel post d'addio pubblicato sul suo profilo Facebook che riportiamo qui integralmente. Noi ti salutiamo Ciro, noi che ti abbiamo seguito dal primo momento ma che non siamo mai venuti nella tua salumeria per l'intervista del momento o per qualche selfie per poi lasciarti al tuo destino..«Lascia? È una sua scelta personale» ha dichiarato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Si, sarà pure una scelta personale, ma obbligata diciamo noi. E insieme a Ciro ha perso nuovamente Napoli ed hanno perso i napoletani onesti. "Quando cala il sipario i protagonisti, giocoforza, ringraziano. Io credo di DOVERLO fare, più di quanto lo voglia in realtà. Sono stato indiscutibilmente protagonista della mia vita, ho recitato a braccio, forse ho fatto un po' di confusione con il copione, ma la mia faccia da schiaffi ha distratto il pubblico: nessuno se ne è accorto. Devo dire grazie a chi questa vita l'ha recitata con me, più di tutti a chi ha avuto un ruolo troppo breve. Grazie a chi ha curato il mio trucco: un bravo attore non deve piangere troppo, né ridere troppo poco. Devo dire grazie agli scenografi ed alla scenografia: li ho vissuti per 40 anni, mi hanno accolto quando ero un ragazzino, emigrato a piedi, dal centro della periferia alla periferia del centro. C'è bella gente in questo quartiere, c'è ANCHE bella gente. E po ce stanno vrangate 'e chiaveche, ca nun fanno rummore ma 'ntossecano chello ca lle sta attuorno: cómme â munnezza atterrata, nun 'a vide ma t'accide. Alle brave persone della Maddalena dico grazie, e arrivederci. Agli altri ricordo che, prima o poi, nella vita si paga tutto e i debiti li scontano pure i figli. Io debiti non ne lascio, stongo chino 'e crediti, però... tutti fatti con la bocca, quella atteggiata a culo di gallina davanti alle macchine fotografiche "faremo..." "diremo..." "vedrai..." "fidati...". Mi fido solo di me: avete vinto voi, il sipario si sta chiudendo, lentamente. Se dicessi che non fa male il cuore mentirei; se mi sentite dire che non ho paura non credetemi; se guardate il mio perenne sorriso come un solco nel viso fingete di crederci: si ricomincia con un nuovo copione, voi conservatemi gli applausi". 

Antonio Pianelli

30 Luglio 2017 23:13 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio 2017 23:13
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