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POLITICA

Napoli: Sedi municipali chiuse, la rabbia della IX Municipalità "il comune accorpa gli uffici ma non migliora il servizio"

06 Maggio 2019 13:38 —

«Con la disposizione del Direttore Generale dello scorso 17 aprile il Comune di Napoli ha dato vita all’ennesimo taglio ai servizi minimi essenziali per i cittadini. Con questa disposizione gli uffici delle Municipalità saranno accorpati in un’unica sede, con tutti gli ovvi disagi per i cittadini. Con questa presa di posizione palazzo San Giacomo va in netto contrasto con quanto stabilito dall’ultima Conferenza dei Presidenti, dove si era stabilito di procedere ad un accorpamento degli uffici e al contemporaneo potenziamento del personale per tenere aperti gli uffici anche di domenica. Con questa disposizione, invece, ogni Municipalità potrà tenere aperta una sola sede, ma il servizio non migliorerà in alcun modo».

Sono le dichiarazioni del presidente della IX Municipalità Lorenzo Giannalavigna che, con una dura presa di posizione, punta il dito contro la decisione del Comune di Napoli di tenere aperta una singola sede per Municipalità. Una decisione che, secondo il presidente del parlamentino di Soccavo-Pianura, penalizzerà oltremodo i cittadini e porrà i presidenti di Municipalità in una difficile situazione anche di fronte alle rivendicazioni dei cittadini che da mesi chiedono il potenziamento dei servizi anagrafici.

«Il senso delle Municipalità è quello di fornire servizi ai cittadini – prosegue ancora Giannalavigna – con decisioni del genere viene meno il senso stesso dell’esistenza delle Municipalità. Nel corso dell’ultima Conferenza dei Presidenti si era stabilito di bilanciare la chiusura di alcune sedi municipali con il potenziamento dei servizi e del personale. Con questa ennesima decisione presa sulla pelle dei cittadini le Municipalità saranno ulteriormente svuotate di poteri e i presidenti, gli assessori e i consiglieri di Municipalità saranno sempre più deputati a fare da semplice “parafulmine” del Comune di Napoli di fronte alla giusta rabbia dei cittadini. Noi – continua il numero uno del nono parlamentino – chiediamo che questa decisione venga revocata o che, in alternativa, si mantengano gli accordi prestabiliti in sede di Conferenza dei Presidenti».

06 Maggio 2019 13:38 - Ultimo aggiornamento: 06 Maggio 2019 13:38
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