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CRONACA

Napoli: Sequestrati beni per oltre 500 mila euro all'ex dirigente dell'UTC del Comune di Torre Annunziata. Indagati per trasferimento fraudolento di valori la moglie e i tre figli

17 Giugno 2022 12:41 —

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni per € 536.382,72 emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su confonne richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dell'ex dirigente dell'UTC di Torre Annunziata, Ariano Nunzio, della moglie e dei tre figli, in ordine al reato di cui all'art. 512 bis c.p. (trasferimento fraudolento di valori).

In  particolare, a seguito delle vicende corruttive che hanno coinvolto l'ex dirigente del Comune oplontino, per una delle quali lo stesso è stato già condannato in primo grado per il reato di cui all'art. 319 quater c.p. (induzione indebita a dare o promettere utilità), la Guardia di Finanza lo ha sottoposto ad accertamenti patrimoniali al fine di verificare l'emersione di una sproporzione delle disponibilità finanziarie, mobiliari e immobiliari del predetto, rispetto ai redditi dichiarati dallo stesso.

Dall'esame dei negozi giuridici stipulati, degli acquisti effettuati e delle movimentazioni dei conti correnti, sui quali risultano numerosi versamenti in contanti apparentemente privi di giustificazione, è emersa una sproporzione per un totale di € 155.382,72.

Inoltre, dalle indagini è emerso che Ariano Nunzio, mentre era detenuto in carcere, ha effettuato, mediante procura speciale conferita alla moglie, alcuni movimenti anomali sul proprio patrimonio mobiliare, di fatto spogliandosene. In particolare, l'ex dirigente pubblico ha smobilizzato fondi per centinaia di migliaia di euro, detenuti in polizze per diversi anni, trasferendo le provviste così costituite, pari a€ 381.000, ai tre figli.

Sulla base del compendio indiziario acquisito, le operazioni dispositive del patrimonio, effettuate  da Ariano Nunzio a favore dei propri figli, sono state considerate finalizzate ad eludere eventuali sequestri disposti dall'Autorità giudiziaria e tali da configurare il reato previsto dall'articolo 512 bis c.p..

Pertanto, su richiesta della Procura, il GIP ha disposto il sequestro preventivo diretto dell'importo di € 381.000, in quanto profitto del reato di cui all'art. 512  bis c.p., suscettibile di confisca ai sensi dell'art. 240 c.p., ricorrendo altresì il pericolo che, nelle more, i figli di Ariano Nunzio possano compiere operazioni atte a reimpiegare la suddetta somma di denaro, aggravando le conseguenze del reato.

Inoltre, essendo l'Ariano già stato condannato per il delitto di cui all'art. 319 quater c.p. ed attualmente imputato per il delitto di cui all'art. 319 c.p. nonché  indagato  per il  delitto di cui all'art. 512 bis  c.p., il GIP ha disposto il sequestro, diretto e per equivalente, della somma di euro 155.382,72, che, risultando sproporzionata rispetto al reddito di Ariano e ingiustificata quanto alla sua provenienza, è stata ritenuta suscettibile di confisca obbligatoria ai sensi dell'art. 240 bis c.p..

Nel corso dell'esecuzione del provvedimento ablatorio sono state rinvenute e sequestrate disponibilità finanziarie (fondi di investimento, titoli e disponibilità su conti correnti) per un totale di circa 403.000 euro.

La differenza, rispetto all'importo totale del provvedimento di sequestro, suscettibile di confisca per equivalente, è stata assicurata mediante il sequestro e la conseguente trascrizione nei registri immobiliari, sino alla concorrenza della somma di ca. €133.000, di un immobile di proprietà degli indagati.

17 Giugno 2022 12:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2022 12:41
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