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CRONACA

Napoli: Vivere al Centro Storico.....all’epoca di De Magistris

21 Settembre 2020 23:25 — Lettera pubblicata sulla pagina Facebook "Comitato Vivibilità Cittadina", organizzazione no profit. 

Condividiamo una lettera scritta da un associato del Comitato Vivibilità Cittadina, organizzazione no profit, al Sindaco di Napoli postata sulla pagina Facebook dove, tra l'altro, si raccomanda che vale la pena leggerla e ci si chiede se secondo i lettori avrà mai una risposta:

"Vivere al Centro Storico.....all’epoca di De Magistris

Premessa: l’ho votata, due volte.

Ma quanto mi ha deluso.

Abito in Via De Marinis e quando decisi di tornare nella mia città, vendendo un appartamento che avevo comprato a Firenze, decisi di non tornare a Fuorigrotta, mio quartiere originario, ma di vivere nel cuore della città.

Avevo bisogno di respirare napoletanita’, quella che Via Mezzocannone, Piazza San Domenico Maggiore, e poi il Decumano, sanno regalare.

Era il 2001, e sino a qualche anno fa, è stata una esperienza fantastica.

Quanto ero orgoglioso di aver riportato la mia famiglia a Napoli, quanto ero orgoglioso di far crescere i mei 4 figli a Napoli, quanto ero orgoglioso di spendere i mei soldi a Napoli, ed alimentarne la sua economia.

Poi, all’improvviso, una parte dell’Università della Federico II viene occupata, e parlo di ‘Mezzocannone occupato’. Musica a tutto volume sino alle 3 della notte.

Stupito, un po’ sconcertato, mi dico: ‘Si risolverà rapidamente, siamo in pieno centro storico, a 500 metri dalla Questura. Non è possibile che questa penosa irregolarità possa proseguire’.

Passano i mesi eppure nonostante le denunce presentate prima alla Polizia Locale, e poi in Questura, nulla cambia.

Non riesco a capire, poi mi dicono che gli occupanti di Mezzocannone Occupato sono legati al Sindaco, da lui protetti, ed in effetti spunta anche una fotografia, scattata al Sindaco sotto casa mia, nel pieno di una festa tenuta nei locali occupati.

Dovevo capire che la sua visione del centro, ma direi di tutta la città, è quella di un luna park, disordinato, folkloristico, in mano a delinquenti e camorra.

Le librerie vengono sostituite da baretti la cui UNICA somministrazione è la vendita di alcolici a tutti, minorenni per primi.

E non mi dica che è stato il mercato ad imprimere quesito cambio (distruzione) di paesaggio. No, è stata la sua linea politica a determinare il massacro della parte storica della nostra città.

Poi arriva il Covid, il lockdown, e la riapertura.

E lei cosa fa?

Autorizza l’apertura dei locali notturni sino alle 3.30, dico 3.30. Salvo non effettuare nessun controllo e quindi stamattina (19.09.2020) quando mi sono svegliato, la musica era ancora forte in Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli. Erano le 5.45.

Poi ha consentito a questi baretti l’occupazione della carreggiata perché dovevano recuperare quanto perso nel lockdown.

Risultato finale è che noi residenti, e siamo tanti, abbiamo perso DEFINITIVAMENTE il diritto al sonno, ed il parcheggio.

Riesce a capire cosa significa? Ce l’ha là sensibilità per comprendere questo disagio, da Lei imposto?

Ha sbandierato dappertutto che queste misure le ha prese per ragioni economiche, per dare respiro alle attività legate alla movida .

Mi chiedo: ma qualche domanda se la pone?

Per Lei cosa significa produrre economia a Napoli?

Per me significa produrre posti di lavoro, ed è quello che cerco di fare io, con il mio lavoro.

Si è mai chiesto quanti lavoratori a nero lavorano nei baretti di Via Mezzocannone, Via De Marinis, Via Banchi Nuovi? Glielo dico io, tanti, tantissimi, quasi tutti in realtà.

Lei ha creato economia per:

- sicuramente i proprietari di queste attività . A proposito li conosce? Li vada a conoscere;

- gli spacciatori. Non ce n’erano sino a qualche anno fa. Adesso Largo San Giovanni Maggiore ne è infestato;

- parcheggiatori abusivi. I veri padroni indiscussi di via mezzocannone e via sedile di porto;

- i venditori abusivi di bevande e vivande che con i loro stand fanno affari, salvo non pagare 1 euro di tasse e lasciare le strade non sporche, ma in condizioni vergognose.

Sindaco, queste sue misure poi, e Lei come me ha dei figli, lanciano anche un altro messaggio. Che per divertirsi occorre bere, altrimenti che divertimento è. Alcol, alcol, ed ancora alcol. Cosa importa se i ragazzi napoletani si abitueranno a questo modello, cosa importa se con 1 euro, commercianti dal pelo lungo, daranno loro delle porcherie.

Sindaco, riesce a capire l’entità degli errori che ha commesso?

Se non se n’è reso conto, allora ha perso qualsiasi sensibilità, umana e razionale.

Se se n’è reso conto, allora avrà molto da rammaricarsi e da farsi perdonare, non solo dai cittadini ma anche da Dio perché si è reso fautore di un modello di vita sregolato e diabolico.

A proposito, io sono anche d’accordo per avere una città viva, sorridente, che si diverte.

A me la movida, anche quella sotto casa mia, mi può anche stare bene.

A patto che:

- chi occupa non può organizzare concerti notturni costringendo agli occhi aperti lavoratori, studenti, anziani;

- la movida può avere un orario di conclusione. Penso che le 2.00 possa essere quello giusto;

- il territorio deve essere pervaso di legalità, no di illegalità. Non possiamo organizzare la movida per gli spacciatori, i parcheggiatori, gli abusivi. La movida deve essere sorriso, no inferno;

- la movida deve produrre economia. Vorrei tanti ragazzi assunti con buste paga, e con quelle buste paga costruirsi un futuro.

Abbiamo idee molto diverse signor Sindaco.

Qui, nel decumano minore non siamo solo delusi, siamo molto arrabbiati, perché Lei è stato il principale protagonista della distruzione di questo territorio, adesso ostaggio del disordine e del malaffare.

E non può assolutamente smentirmi.

Buona vita Sindaco, io spero in quello nuovo!"

21 Settembre 2020 23:25 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre 2020 23:25
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