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"Non c’è pace per il calcio italiano" di Giovanni Spinazzola

04 Maggio 2020 10:49 —

Giuseppe Pecoraro, ex capo della Procura Figc, in un’intervista a “Il Mattino”, ha lanciato la bomba relativa ad una ferita ancora aperta per i tifosi napoletani, l’Inter-Juve di due stagioni fa ed il mancato rosso a Pjanic per un colpo da kung fu ai danni di Rafinha (quella gara terminò con il successo dei bianconeri contro i nerazzurri ridotti in 10 uomini per l’espulsione di Vecino). Ecco il passaggio chiave.

“È stata la direzione di Orsato di Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale; avevo avuto esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita”.

“Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. Motivo? Mi dissero che non c’era e basta. Sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato. Ed è per questo che c’è bisogno di maggiore trasparenza”.

Dichiarazioni pesanti, che gettano ombre sul calcio italiano in un momento storico in cui non si gioca, con i vertici di Lega e Federazione impegnati a litigare con il governo per la ripartenza. Parole che, inevitabilmente, lasceranno strascichi e conseguenze. Pare, infatti, che siano già pronti due esposti che saranno consegnati nei prossimi giorni alle Procure della Repubblica di Milano e Roma.

Non c’è pace per il calcio italiano; il Var, nell’ordine delle idee, doveva assopire le polemiche ma, tra protocolli che continuano a dare troppa importanza all’arbitro centrale a discapito della tecnologia e l’utilizzo “random” della stessa da parte dei fischietti italiani, dubbi e perplessità sono addirittura aumentati. Eh sì, perché ora alibi non ve ne sono più ed è difficile non pensare alla malafede. Quella gara, lo ricordano tutti, di fatto consegnò lo scudetto alla Juve ai danni del Napoli, con la direzione di gara scellerata di Orsato che gli costò il Mondiale in Russia. Il caos Calciopoli di 14 anni fa ha gettato un’ombra definitiva sul nostro calcio difficile da togliere e ad ogni caso sospetto, la mente vola subito lì, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma vale la pena continuare, per i tifosi italiani, ad insinuare il dubbio del “complotto” ad ogni episodio controverso che coinvolga la Juve? Non è più semplice la trasparenza, anche per mettere a tacere queste voci?

04 Maggio 2020 10:49 - Ultimo aggiornamento: 04 Maggio 2020 10:49
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