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SPORT

Pallanuoto a Genova. Finisce 2-1 per gli azzurri

10 Novembre 2018 23:57 —

Una grande notte, una gara di cuore e coraggio ed un successo meritato. Peggio di DAZN, la piattaforma che trasmette le gare di Serie A da quest’anno via internet con evidenti problemi di connessione, solo l’arbitro Abisso di Palermo ed il terreno di gioco di Marassi. Il Napoli sbanca la Genova rossoblù (chiediamo scusa per lo spoiler a chi sta vedendo ancora la gara su DAZN con ritardo assurdo) in rimonta e conquista tre punti pesantissimi in ottica campionato. Successo fondamentale, contro una squadra ben messa in campo da Juric ed aggressiva, la stessa formazione capace di bloccare sul pareggio la Juventus a Torino. Insomma, non proprio la più scarsa della A, capace di esporre un calcio apprezzabile e maligno in grado di mettere in difficoltà gli azzurri, anche per demeriti degli uomini di Ancelotti. La squadra, infatti, non ha certo esibito il suo miglior calcio, anzi. È bene, però, suddividere la gara in due parti. Nella prima frazione di gioco, gli azzurri hanno incassato un gol decisamente evitabile e giocato in maniera a tratti oscena, con tanti palloni persi a centrocampo dal duo Hamsik-Zielinski, lì a far danni per la loro squadra. Genoa scatenato, Kouamé immarcabile e partenopei incapaci di una reazione, di esibire il solito gioco; un Napoli irriconoscibile, con il legno colpito da Insigne al 12’ unico squillo di una prima frazione di tempo giocata sotto una pioggia incessante ed un campo che iniziava a dare i primi segni di cedimento. Male anche Milik, che ha decisamente sprecato la sua chance dal 1’ con una prestazione decisamente insufficiente. Nella ripresa è sceso giù il diluvio universale, ed Abisso ha avuto il buon gusto di sospendere la gara su un terreno diventato impraticabile, decisamente più consono per un Pro Recco-Posillipo (o Canottieri, fate voi) piuttosto che per un Genoa-Napoli. Il terreno di gioco è rimasto impraticabile per tutta la durata della gara, ingiocabile per molti, non per il fischietto palermitano che, evidentemente, di buon senso ne ha poco. E così via tutti in campo a giocare un match border line, quasi falsato. Ed è lì che il Napoli ha avuto la reazione da grande squadra, d’orgoglio, di chi non accetta le ingiustizie. A trascinarla un classe ’96 venuto dalla Spagna, un andaluso pagato 30 milioni di Euro; Fabian Ruiz, il miglior acquisto estivo dei partenopei. L’ex Betis Siviglia si è caricato la squadra sulle spalle e l’ha trascinata alla vittoria; muscoli, centimetri, grinta da vendere e qualità quanto messo in campo dallo spagnolo, autore del suo secondo gol in A con un gran sinistro su servizio di Mertens. I calciatori s’impantanavano nelle pozzanghere, lui volava quasi ed ha regalato una notte di gioia e giubilo ai tanti napoletani arrivati a Marassi in un clima disteso e festoso, merito del gemellaggio ultra trentennale che lega le due tifoserie. Nel finale di gara, poi, un’autorete di Biraschi – ma complicità di Albiol – sugli sviluppi di una punizione ha regalato un successo preziosissimo, soprattutto perché arrivato al termine di una gara molto sui generis, decisamente anomala, in condizioni più che precarie. In una notte dove Insigne non ha brillato, fermatosi nel pantano del Marassi, decisamente più simile ad un campo di patate oppure una risaia piemontese (o cinese, se preferite), solo buone notizie per gli azzurri. I tre punti conquistati con una grande reazione, la conferma di un grande Fabian Ruiz, un minino di pressione alla Juve impegnata nel posticipo contro il Milan e, soprattutto, la certezza di non dover più tornare a Marassi in questa stagione. Ancelotti può sorridere. Da domani Castel Volturno si svuoterà; c’è la sosta per le nazionali e tra due settimane arriva il Chievo Verona dell’ex Ventura a Napoli prima di un nuovo tour de force che vedrà anche le delicate e decisive sfide di Champions League.

Giovanni Spinazzola

10 Novembre 2018 23:57 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2018 23:57
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